Nell’ottobre del 1927 il marchese Antonio Susanna manifestò la volontà di abbandonare l’attività sportiva per i numerosi impegni imprenditoriali e politici e colse al volo l’opportunità che gli si presentò quando Italo D’Alessandro, dirigente della Scalfaro riferì i contenuti di un incontro a cui aveva partecipato assieme al rag. Gino Bossi, presidente della Braccini, alla presenza del dott. Gino Borgo direttore dell’Opera Nazionale del Dopolavoro.
Nell’incontro si focalizzò l’attenzione nel connubio calcio-fascismo che in quell’epoca individuò nello sport e nel calcio in particolare un grande veicolo promozionale per la divulgazione delle proprie attività, tra cui quella della “cultura del benessere fisico” per la crescista sportiva ed atletica sostenendo che anche per Catanzaro era arrivato il momento di cooperare tra le società in un’unica sinergia che tra sfornasse campioni di razza nello sport cittadino e provinciale.
Fu così che Scalfaro e Braccini accettarono di fondersi per dar vita a quella che sarebbe dovuta diventare una corazzata sportiva della città, nacque così l’Unione Sportiva Fascista Catanzarese Scalfaro Braccini, alla carica di presidente fu nominato Michele Le Pera che ebbe il compito di traghettare la società affinché espletasse le pratiche organizzative per l’affiliazione alla FIGC collaborando con il Comitato Regionale Calabro per la realizzazione del primo campionato calcistico calabrese.
Senza indugi la data di nascita dell’Unione Sportiva Fascista Catanzarese è datata ottobre 1927