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Terremoto in Lega Pro: Bandecchi chiede l’intervento del ministro Spadafora per una riforma immediata

scritto il: mercoledì, 29 Luglio 2020 - 12:05

Tempo di lettura: 2 minuti

Sono destinate ad alzare un polverone le parole del presidente della Ternana, Stefano Bandecchi, rilasciate in una intervista pubblicata oggi sul Corriere dell’Umbria. Per Bandecchi la governance della Serie C è inadeguata e il presidente delle Fere invoca urgentemente l’intervento del ministro dello sport: “Per una riforma urgente dei campionati”

Fonte: il Corriere dell’Umbria

“Chiedo l’intervento immediato del ministro dello sport per avviare al più presto la riforma del format dei campionati di B e C. Una riforma urgente e improcrastinabile, soprattutto alla luce della recente e assurda decisione della Lega Pro circa le rose contingentate”. Stefano Bandecchi analizza in negativo la situazione della terza serie. “Questa categoria – spiega il presidente della Ternana – non ha più nessuna ragione di esistere poiché racchiude 60 club molto diversi per blasone, bacino di utenza e solidità economica. Insomma, si tratta di una miscela eterogenea con interessi difformi e inconciliabili, soprattutto per una governance inadeguata come quella attuale”.

Quale allora la soluzione ideale?

“Organizzare una C di elite, o B2, formata da 22 squadre e posta sotto l’egida della Lega del torneo cadetto. Le altre compagini di C potrebbero dare vita ad un campionato semiprofessionistico, con costi notevolmente ridotti”.

Ma con le nuove norme che prevedono 22 elementi in organico e un Under classe 2001 le spese sono comunque destinate a diminuire…

“Questo è vero soltanto per le società che non possono o non vogliono coltivare alcuna ambizione e quindi preferiscono vivacchiare alla meno peggio spendendo il meno possibile, anche grazie alla possibilità di utilizzare 8 elementi in prestito. Viceversa per i club come il nostro che puntano in alto si profila un doppio danno. Da un lato ci viene impedito di strutturare come vorremmo le nostre rose, dunque ci viene precluso ogni progetto tecnico. Dall’altro ci viene imposto di puntare soltanto su giocatori di alto livello, con costi elevati in termini di cartellini e di ingaggi. Perché? Perché se i giocatori utilizzabili sono pochi devono essere tutti forti, almeno sulla carta, e inevitabilmente pesano sulle casse sociali. Se dobbiamo sostenere certe spese vorremmo, o avremmo voluto, scegliere liberamente su chi puntare. In realtà questa iniqua riforma avvantaggia le molte società piccole e danneggia le poche grandi, creando una sorta di dilettantismo oneroso. Ma evidentemente frutta molti voti in sede assembleare”.

Però viene privilegiato l’utilizzo dei giovani…

“Falso, visto che ventenni, ventunenni e ventiduenni vengono considerati Over. E pagano dazio anche gli Under, quelli nati dal 2001 in poi, poiché è possibile aggregarne al gruppo soltanto uno”.

La scelta del nuovo allenatore?

“Slitta agli inizi di agosto e quindi non mi sbilancio, anche se l’identikit è quello di un tecnico preparato sul piano tattico e grintoso su quello caratteriale”.

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