La salute prima di tutto. Il piano vaccinale, i protocolli, i dispositivi di sicurezza: tutto quello che è necessario, tutto quello che il periodo e gli esperti, giustamente, impongono. Ma la bella notizia c’è: a luglio per gli Europei di calcio in Italia torna il pubblico allo stadio. Non si sa ancora come, ma il Governo ha dato l’approvazione. Un raggio di sole tra i nuvoloni neri anche del calcio italiano che sta vivendo momenti di sofferenza, specialmente nelle categorie inferiori. Li, dove non ci sono soldi delle tv, dove il merchandising non esiste, ecco li servirebbe un ulteriore spiraglio di sole. E allora perché non pensare una riapertura degli stadi anche in Lega Pro? Certo parziale, certo con le misure del caso, ma una riapertura. E visto che sembra difficile farlo per le ultime gare di campionato, si potrebbe pensare di avere questa opportunità almeno per le gare dei playoff. Tempi stretti? Forse, ma volere è potere anche perché si potrebbe usare lo stesso protocollo usato lo scorso ottobre quando per pochissime gare si rividero i tifosi sugli spalti: al “Ceravolo” in mille assistettero a Catanzaro – Foggia, ad esempio. Visto il regolamento poi, attuale se non verrà cambiato, e la probabile dilatazione dei tempi, sarebbero poche le gare da organizzare e gli stadi, fatte salve alcune eccezioni (Bari ad esempio) non sono di grandi dimensioni e quindi facilmente gestibili. E il rapporto costi-benefici? Economicamente sarebbe da valutare e a chi non conviene non sarà obbligato ad aprire, di sicuro però al di là del lato finanziario sarebbe un bel segnale di speranza e un raggio di luce anche sociale. Ci pensi Ghirelli, ci pensi seriamente.
Foto:Romana Monteverde /US Catanzaro 1929
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