La data del capodanno dipende dalla particolare cultura e religione, quello più diffuso cade il 1° gennaio e si configura con il calendario gregoriano.
Ma la religione la si può sempre cambiare, come afferma lo scrittore spagnolo Javier Marías: “L’ideologia, la religione, la moglie o il marito, il partito politico, il voto, le amicizie, le inimicizie, la casa, le auto, i gusti letterari, cinematografici o gastronomici, le abitudini, le passioni, gli orari, tutto è soggetto a cambiamento e anche più di uno. La sola cosa che non sembra negoziabile è la squadra di calcio per cui si tifa”.
Allora il calcio stesso diventa una religione, l’unica religione a non avere atei, e per chi come il sottoscritto è un malato cronico di calcio, il capodanno lo festeggia sempre con l’inizio della nuova stagione calcistica del campionato in cui milita la propria squadra del cuore. E, guarda caso, questa volta festeggeremo anche il veglione con l’appuntamento di sabato 28 agosto con lo show “Terrazza Giallorossa” fissato alle ore 18 nella “Terrazza Saliceti” sul lungomare di Catanzaro.
Il 29 agosto alle 20,30 ci ritroveremo tutti allo “Stadio Ceravolo”, per il nostro Capodanno con l’esordio in campionato Catanzaro – Virtus Francavilla. C’è tanta attesa, per come cantava il grande Lucio Dalla: “il nuovo anno porterà una trasformazione e tutti quanti stiamo già aspettando” una trasformazione che qui ha un solo significato: Promozione in Serie B.
Un’attesa cresciuta anche grazie agli importanti investimenti economici della famiglia Noto in sede di calcio mercato, una campagna acquisti di spessore, forse la più importante degli ultimi 15 anni. Il campo sarà poi l’unico giudice supremo.
Ma per essere davvero vincenti manca ancora qualcosa, manca quella coesione negli stessi catanzaresi, quello spirito di collaborazione anglosassone. Basta aprire un social qualsiasi, per leggere di tutto di più: imprenditori che dispensano consigli con i soldi degli altri, tifosi che si sostituiscono ai professionisti di calcio, per non parlare poi di un “certo tipo di stampa” che fa uso di spazi virtuali il cui passatempo preferito, ormai da anni, è quello di screditare la “concorrenza” facendo poi “giornalismo” raccogliendo notizie attraverso i commenti!!!
E qui, non me ne voglia nessuno, devo scomodare Nicola Gratteri, magistrato e saggista, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, riportando un suo saggio datato 2014.
“I calabresi (nel nostro caso i catanzaresi – ndr) sono generosi ma individualisti e paranoici, non sono educati alla collaborazione. Pensano che nessuno possa essere più intelligente e bravo di loro, e nessuno deve essere 1 cm più in alto: c’è invidia e la tendenza all’abbattimento del “nemico”. E’ un comportamento che avviene in vari strati sociali ed è il limite della popolazione calabrese, anche in categorie sociali “alte” e sulla carta culturalmente elevate.
Siamo dei grandi autolesionisti. Non siamo organizzati, non riusciamo ad organizzarci e non riusciamo a fare gruppo proprio perché siamo degli individualisti, per questo siamo destinati ad essere sempre coloni di qualcuno. E’ il problema della Calabria a qualsiasi livello.
I calabresi dovranno prendere altre bastonate e ci vorrà ancora del tempo per rendersi conto che all’interno della Calabria ci sono le forze e le energie per rappresentare qualsiasi settore della vita sociale, economica e politica”.
Ecco forse lo stesso Gratteri in chiusura avrebbe dovuto aggiungere il calcio.
Non ci resta che farci gli auguri, sperando che a fine anno, come canta Lucio Dalla: “…sarà festa tutto il giorno… ed anche i muti potranno parlare…”
Ha ragione il nostro Giudice a Catanzaro sono tutti professori,ho 74 anni ed a Catanzaro abitavo vicino lo stadio e mi chiamavano Pele ‘ perché a calcio ero forte,chi vive ancora mi ricorda giocavamo fra i rioni ed il nostro quello dello Stadio era il più forte,abitavo a Roma per 40 anni ora vivo al Nord,a Catanzaro dopo i giallorosso si tifa per la Juventus.