Si chiude definitivamente a 752 il numero complessivo degli abbonamenti, di cui 140 circa staccati grazie all’intervento degli sponsor. Solo ed appena 612 quelli finiti nelle mani della tifoseria. Davvero uno cifra irrisoria che dovrebbe far riflettere, soprattutto se a gran voce si chiedono acquisti di spessore e si invoca la Serie B.
Vada e passi per l’aggravante del covid, ma che comunque non può essere accampata come alibi, altrimenti la proprietà Noto si sarebbe dovuta tirare indietro nel calcio mercato evitando di allestire la grande squadra (poi parlerà il campo) che tutti andiamo dicendo di avere e che è costata fior di euro.
I più maliziosi faranno notare che il Covid ha risparmiato dalla crisi il settore della grande distribuzione alimentari, che come sappiamo è l’attività principe della Holding Noto, attenzione però a non essere “populisti” perché sono diversi i mercati del lavoro sui cui si concentra l’attività imprenditoriale della famiglia.
Numeri alla mano, il quadro tracciato da Confindustria e Cerved nel Rapporto regionale Pmi 2021, che ha messo in luce quali settori siano stati più colpiti (o favoriti) nel primo anno di Covid – e in quale misura. “Il Covid-19 ha determinato una crisi senza precedenti per l’economia italiana”, si legge nel rapporto, “conseguenze fortemente diversificate. Nell’ordine le Pmi che hanno subito le maggiori riduzioni nei ricavi sono state quelle attive nell’Organizzazione di convegni (-67,2%), le Agenzie di viaggi (-54,6%) e trasporti aerei (-50,4%).
Fra i settori più colpiti, quelli che registrano un maggior numero di imprese attive sono la ristorazione (8.020 Pmi il cui fatturato è sceso del 40,3%) e gli alberghi (3.520 Pmi; -50,4%).
Sul versante opposto, quello delle Pmi favorite dal lockdown, stacca tutti il commercio online, i cui ricavi sono saliti del 19% e le Pmi attive nella produzione di pasta (+9,5%), Riso (+7,3%), Specialità Farmaceutiche (+ 7,2%) e Distribuzione Alimentari Moderna (+ 5,5).
Come andiamo ripetendo ormai da diverso tempo, il successo di una squadra di calcio di provincia, così come lo siamo noi, passa anche attraverso una sinergia di intenti, che si sviluppa attraverso uno spirito di collaborazione tra il tessuto cittadino (imprenditori, politica e società civile) e la stessa società di calcio. Tutto questo non succede a Catanzaro, soprattutto nella classe politica che ancora una volta è stata assente ingiustificata, nel sottoscrivere un sostegno economico all’U.S. Catanzaro attraverso una cooperazione che raccogliesse al loro interno l’idea di unirsi proponendo l’adesione come soci sostenitori, ad eccezione di qualche singolo ed isolato caso di qualche consigliere comunale che l’abbonamento lo fa da anni come ragione di vita e di fede. Il resto farà la corsa alla richiesta dell’accredito, se ne ricordi la società dell’U.S. Catanzaro cosi come ce ne ricorderemo noi!!!
Assenti anche le Associazioni di Categoria, inutile elencarvele le sigle sono note, nessuna di loro ha mosso un dito!!!
Ci viene in mente l’opera di Pirandello, “Uno, nessuno e centomila” che ha un significato profondo, importante per capire la complessità e l’evoluzione dei rapporti umani. In quest’ opera, l’autore completa tutta la sua vasta produzione letteraria e manifesta più chiaramente il suo pensiero affrontando un tema particolarmente importante come “l’io” di ciascuno, talvolta messo a dura prova e scombussolato da un fatto puramente casuale come accade al protagonista che alla fine si ritroverà con l’”io” ormai completamente frantumato nei suoi “centomila” alter ego.
Cara Catanzaro è davvero il caso di dirlo: “U.S. Catanzaro quando vinci sei di tutti, quando perdi sei di pochi”.
Caro Leonardo, sai bene che la società ha sempre trattato malissimo i suoi abbonati (non c’è mai stata una benché minima politica di fidelizzazione): l’anno scorso si è toccato il fondo senza aver fatto mai nemmeno un comunicato stampa nel quale si ringraziavano gli abbonati che – causa covid – hanno perso tante partite senza nulla a pretendere di rimborso. Credo sia la causa per cui io, come almeno un altro centinaio o più di abbonati storici, abbiamo deciso di non rinnovare l’abbonamento. Allo stadio si va sempre ma senza il rischio di pagare a vuoto. La società avrebbe potuto lanciare degli abbonamenti per il solo girone d’andata con prelazione per il secondo: avrebbe avuto almeno un migliaio di abbonati in più.
Il tutto mentre la maggior parte delle società calcistiche non hanno fatto neanche partire le campagne abbonamenti.
Mi ” scappano ‘e rise” ( mi viene da ridere). È notoria la gargia dei catanzaresi, i quali si concedono pure il lusso di sindacare ciò che diciamo noi della provincia. Vorrei sapere quanti “gargiuni” di città hanno sottoscritto l’abbonamento come me. Tanto arriveranno gli accrediti, l’amico dell’amico, l’amicu meu. Assisteremo alle passerelle in tribuna centrale di politicanti e pseudo politicanti; dietro le vetrate della palazzina vedremo giornalisti pseudo e giornalai, tronfi e sorridenti, che non hanno mai visto Tonani, Sardei, Cimpiel, Pellizzaro, Gori( chi sono costoro?). E la nave va. Catanzaro sprofonda nella mediocrità e si prona ai Cosentini, ai Reggini, ai Kotronesi; chiude il suo centro storico e si riempie la bocca solo di morzello
Cari catanzarese sono del 1947 vivevo a via Giuseppe Scalise nr.5 vicino lo Stadio,sono cresciuto e poi età 25 anni sono partito nei Carabinieri dove sono stato 30 anni a Bari e poi fino alla pensione a Roma,andavo allo stadio e giocavo anche a pallone,mi chiamavano Pele, i catanzarese vivono solo di fumo,sono sempre stati così.
Il fare l abbonamento è aiutare un po’ la società.Certamente il virus ha bloccato un po’ qualcuno .ma speriamo di no se dovessimo diventare zona gialla lo spazio è solo per gli abbonati quindi concordo con chi dice che noi catanzaresi siamo tutto fumo e niente arrosto
Ma di cosa parliamo? In italia sono la maggioranza le società che realisticamente e responsabilmente hanno deciso di non fare alcuna campagna abbonamenti. Squadre di serie A con stadi più capienti hanno rinunciato (vedi Roma), ma anche del nostro girone, Bari su tutte. A Catanzaro si è deciso diversamente? Bene, questi sono i risultati, specie dopo il trattamento riservato agli abbonati della passata stagione segnata dal Covid. E smettiamola di buttare fango sui tifosi giallorossi, che sono molto, ma molto, ma molto meglio di tante tifoserie italiane.
Sottoscrivo
Ho approfondito la questione abbonamenti e mi appare ancora più ingiustificato e offensivo il titolo e l’articolo nei confronti della tifoseria catanzarese. Juventus, Inter, Roma, Napoli, Lazio, Atalanta e altre squadre più blasonate e con stadi più capienti del nostro non hanno avviato alcuna campagna abbonamenti. In alcuni casi solo prelazioni per i vecchi abbonati per acquisto dei ticket incontro per incontro, altre, tipo il Cagliari, starebbe pensando a mini abbonamenti solo per poche partite, visto il perdurare delle incertezze Covid. Mi ripeto, ma di cosa stiamo parlando? Di cosa? Che senso ha il titolo “i catanzaresi abbandonano il Catanzaro”?
Cu la gargia.
Da quando Vibo e Crotone sono diventati provincie a se, per noi il Catanzaro è finita.
Non siamo e non contiamo più un Cazzo.
Siamo soli dei Gargisti con la testa sotto la sabbia
Un vero tifoso non guarda l’abbonamento se conviene o non conviene farlo. Il vero tifoso è un piccolo azionista della nostra US. A prescindere dalla squadra allestita. Io l’ho sempre fatto per me e la mia famiglia anche con sacrificio. Ma il Catanzaro è il Catanzaro ed è la nostra ultima ed unica fonte di riscatto della comunità catanzarese. Senza se e senza ma!
Premetto di essere uno dei 612 che hanno rinnovato il proprio “atto di fede” e di riconoscere lo sforzo compiuto dalla società… ma non me la sento di criticare e di giudicare chi ha deciso di non sottoscrivere l’abbonamento.
Piaccia o no, la pandemia ha inciso parecchio, ha frenato la tifoseria e ha persino suggerito a molte società di non avviare una campagna abbonamenti. A ciò si aggiunga che i prezzi sono oggettivamente alti; di gran lunga superiori a quelli di compagini altrettanto blasonate del nostro girone e a volte di poco inferiori a quelli richiesti in ben altre categorie (anche nella massima serie). Basta dare una sbirciata in rete per averne conferma. I vecchi abbonati, infine, avrebbero meritato la giusta attenzione (qualcosa in più dell’ingresso in Coppa Italia, per giunta in un giorno lavorativo).
Io ho deciso di dare il mio sostegno, come sempre, da 25 anni, però rispetto e capisco chi si è regolato diversamente.
In questo momento storico con divieti, chiusure, Green Pass, perdite di lavoro e con la possibilità di ulteriore riduzione degli spettatori sugli spalti NON si può parlare di abbandono dei tifosi verso il Catanzaro.
Buongiorno..mio padre 80 abbonato del cz che fa 30 km a vedere il suo Catanzaro , nn rientra neanche tra le persone da agevolare nonostante il trattamento del campionato precedente… Ha fatto abbonamento ad Eleven…. A buon intenditore poche parole…
Caro La Cava, sostenere che i tifosi del Catanzaro hanno abbandonato la squadra mi sembra un “eufemismo” pesante e poco aderente alla realtà. La società, come molti tifosi hanno sostenuto, con la campagna abbonamenti non ha tenuto conto del delicato periodo storico che da febbraio 2020 il nostro Paese ed il mondo intero sta attraversando. Pur riconoscendo alla società di aver allestito una ottima squadra, la campagna abbonamenti attuata non ha valutato con la dovuta attenzione le svariate possibilità per rendere più agevole l’acquisto dei ticket. Basti pensare a tutti coloro che hanno dovuto fare a meno dell’abbonamento dello scorso anno sin dal mese di febbraio, al mancato riconoscimento ai sessantenni della riduzione, ad una maggiore percentuale di sconto per il pacchetto famiglia, nonché infine all’aumento dei prezzi. Senza dimenticare come tanti hanno ricordato che molte società non hanno neanche attivato, per quest’anno, una campagna abbonamenti per le possibili future limitazioni dovute all’epidemia. Ebbene, tutto questo non depone a favore di una società che ha il suo massimo rappresentante tra gli imprenditori più virtuosi del territorio meridionale. Tutto questo senza dimenticare che, anche noi tifosi, un po’ di autocritica la dovremmo fare. Forza Aquile.
E mo? Da lunedì si rischia di essere nuovamente zona gialla e a Catanzaro si parla di abbonamenti? Ma si è capito il momento storico che si sta vivendo? Si naviga a vista, la gente non sa se potra’ andare a lavorare, se figli potranno andare a scuola e deve fare l’abbonamento per il calcio? Mah!!