Quella di Palermo è una delle piazze principali della terza serie, ma vincere il campionato di Serie C non è solo una questione di blasone.
IL TECNICO
Subentrato a Boscaglia nel corso della passata stagione, Giacomo Filippi è stato capace di dare nuova linfa ai rosanero conquistando ben venti punti in dieci partite e dimostrando di avere le idee ben chiare su come schierare e motivare la squadra.
Un bottino notevole per essere la prima volta che guidava una squadra da primo allenatore (fino al febbraio del 2021 aveva ricoperto solo il ruolo di vice allenatore). Tra le altre cose il debutto è stato bagnato dal prestigioso successo in trasferta nel derby contro gli storici rivali del Catania.
Confermato per la stagione in corso con la piena fiducia della società, Filippi ha chiesto di puntellare la squadra con pochissimi e mirati acquisti. La società lo ha accontentato, la rosa è di primissimo piano e adesso il giovane mister di Partinico è chiamato a fare l’impresa. Ci riuscirà? Ci sono buone chances!
Ciò che ha lasciato il segno nella prima esperienza da allenatore è l’aver individuato le caratteristiche dei propri giocatori cambiando modulo da un giorno all’altro. Con Boscaglia si giocava con il 4-3-3, una settimana dopo il Palermo ha iniziato a giocare con il 3-4-1-2.
Ed è proprio quest’ultimo il modulo sposato con ferma convinzione, sistema di gioco sul quale si è improntata la campagna acquisti con ottimi rinforzi in difesa e a centrocampo.
Tuttavia è nel reparto offensivo che il Palermo ha sbaragliato la concorrenza assicurandosi attaccanti versatili, che cioè potessero offrire al tecnico l’opportunità di giocare con il trequartista dietro le due punte se non addirittura con il classico tridente.
LA ROSA
Il Palermo ha cosi mantenuto l’ossatura principale rinforzando la difesa con Perrotta (in prestito dal Bari), la mediana con Dall’Oglio (ex Catania) e infine l’attacco con i prestiti di Brunori, Soleri e Fella.
La sessione estiva del calciomercato è stata più turbolenta del previsto per via del fatto che fino agli ultimissimi giorni di mercato si è cercato di risolvere il problema di ben quattro esuberi. Saraniti e Broh si sono accasati altrove, Crivello ha risolto il contratto e Somma è rimasto fuori lista.
Questi ultimi due in particolare, pur restando giocatori dal curriculum invidiabile, non rientravano da tempo nei piani di mister Filippi che dal giorno della sua prima panchina ha chiesto tanta concretezza e sacrificio ai suoi.
Il tecnico ha così plasmato il nuovo Palermo schierandolo con un modulo che ha nello sbilanciamento offensivo il principale punto debole, ma d’altro canto vanta giocatori che conoscono la categoria e offrono la giusta intensità nelle varie fasi di una partita.
In difesa non si sono registrate novità rispetto alla passata stagione, mentre nel pacchetto centrale composto da Almici, De Rose e Luperini si è aggiunto il neo acquisto Giron. Al quartetto bisogna poi aggiungere le figure di Dall’Oglio e Floriano che possono ricoprire il ruolo di trequartista o di centrali.
In attacco invece è stata rivoluzione vera con i tre squilli di tromba citati prima. Nelle prime uscite la coppia di attaccanti è stata composta dal duo Brunori Soleri, ma a detta del mister l’impiego di Fella consentirà di schierare il tridente puro con due esterni di ruolo (l’altro è Valente).
COME GIOCA IL PALERMO
Un mix di soluzioni tattiche molto utile se si considera la pluralità di strategie da adottare nel corso di una stagione. E a proposito della stagione appena iniziata, lo scarno pareggio contro il Messina e lo scivolone di Taranto non sono stati ancora metabolizzati.
Ad uno stato di forma non ottimale (abbastanza normale ad inizio campionato) corrisponde anche una preoccupante mancanza di lucidità. Se il Palermo della passata stagione amava specchiarsi come un perfetto Narciso, quello di quest’anno è molto più operaio ma anche scarsamente capace di trovare le dovute contromisure in fase difensiva.
Se i movimenti sono in piena fase di rodaggio, nelle prime uscite è emersa più di qualche lacuna sui calci da fermo. Ed è proprio la difesa il vero nodo da sciogliere.
Da un lato la difesa a tre consente una più fluida costruzione dal basso e teoricamente anche un miglior presidio a zona con l’avallo della linea mediana, dall’altro però consente agli avversari di sfruttare gli inevitabili corridoi che si creano con i tagli direzionali e i movimenti senza palla.
Che poi se vogliamo è uno degli aspetti maggiormente studiati nel calcio moderno, sia da chi adotta il 3-4-3 e sia ovviamente da chi deve affrontare avversari con questo tipo di modulo.
Non è solo una questione di numeri, bensì di apertura del gioco. Il modulo scelto da Filippi consente di dare respiro alla manovra, verticalizzare rapidamente e mantenere un elevato grado di pericolosità anche quando il pallino del gioco è in mano agli avversari.
UN ATTACCO STELLARE
La fase offensiva è il fiore all’occhiello di questo Palermo. Non si tratta solo della caratura dei nomi, ma piuttosto della capacità di fare molta densità in area grazie alle punte che sanno come allargare le maglie della difesa avversaria e ovviamente anche grazie agli inserimenti dei centrocampisti che svolgono un lavoro encomiabile.
Per il momento Filippi ha preferito giocare con uno o addirittura due trequartisti (Floriano e Dall’Oglio), ma riteniamo che si sia trattato solo di un primo assaggio del reale potenziale a disposizione.
Entrambi al momento sono più adattati che adatti al ruolo di trequartista. Floriano lo conosciamo per le sue abilità nel ruolo di esterno, mentre Dall’Oglio ha più qualità da metronomo che da riferimento per le punte.
Sono due giocatori molto validi che hanno solo bisogno del tempo strettamente necessario per perfezionare l’intesa con i compagni e ottimizzare i tempi di gioco (ancora lenti).
La prima punta Brunori è un vero talento in fatto di balistica, rapidità e aggressività. Fosse anche abile nel gioco aereo probabilmente orbiterebbe stabilmente in serie B, dove ha anche militato per due stagioni ma le esperienze di Pescara e Virtus Entella si sono rivelate più complicate del previsto.
A completare il quadro offensivo ci pensano Valente e Fella. Quest’ultimo è uno dei giocatori più forti e ambiti della terza serie. Una seconda punta capace di dare profondità, trovare la via del gol e fornire assist con grande continuità. Filippi lo ha voluto in rosa perché facilmente riadattabile sia sulla trequarti che nel ruolo di esterno.
Foto: Palermo Fc
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