I dubbi sono di più delle certezze, a dispetto della continuità tecnica su cui il Catanzaro faceva molto affidamento per garantirsi una partenza sprint, nel secondo anno della gestione Calabro. Invece dopo quattro giornate di campionato le aquile sono già costretti a rincorrere in classifica: a -4 dalla vetta occupata momentaneamente dal Bari, gap colmabile ma in questo momento la classifica conta poco con una rosa composta da ben 16 elementi nuovi che ha la necessità ancora di amalgamarsi ma è evidente che la squadra di mister Calabro deve trovare il più breve tempo possibile il bandolo della matassa. 6 punti in 4 partite, rappresentano un raccolto che va al di sotto delle aspettative da parte del club e della tifoseria. E il calendario, in rapida successione, di certo non aiuta.
Contro Catania e Avellino si tratterà di due match importanti (in particolar modo contro gli irpini dell’ex Braglia), e questo andrà ad aumentare la pressione per l’attacco del Catanzaro.
I numeri del reparto offensivo giallorosso
A questo punto non può assolutamente steccare i due match contro etnei e irpini per cercare una svolta, il cambio di svolta che è stato l’elemento principale del Catanzaro della passata stagione.
Nelle ultime tre uscite di campionato, (la trasferta sul neutro di Potenza contro il Picerno, il match del Ceravolo con il Potenza e la trasferta di Palermo), si è registrato il digiuno di gol su azione che dura da ben 349 minuti (ultima rete in campionato su azione siglata da Vandeputte al 79′ all’esordio contro la Virtus Francavilla) e troppe occasioni sprecate sotto porta.
I numeri degli attacchi degli altri club del girone C
L’unica soluzione è aggrapparsi alle idee dello staff tecnico che in queste settimane dovrà lavorare soprattutto dal punto di vista psicologico per provare a tirare fuori il meglio di un attacco che non riesce a trovare continuità. Ma anche gol, visto che con 4 reti (la doppietta di Vazquez nel match contro la Virtus Francavilla, la rete di Cianci sul calcio di rigore nel pareggio contro il Potenza e la rete Vandeputte sempre all’esordio contro la Virtus Francavilla) all’attivo quello del Catanzaro è il quart’ultimo attacco del campionato assieme a Campobasso, Latina, Palermo, Juve Stabia e Potenza mentre a quota 3 reti troviamo la Virtus Francavilla, la Turris, il Catania e il Monterosi a seguire a quota 2 l’Avellino, la Vibonese e il Monterosi mentre chiude a quota 1 il Picerno.
Urge cambiare rotta
Questo è il dato in casa Catanzaro che deve essere sovvertito se si vuole cambiare rotta: se si fa il paragone con le big del girone il Bari ha trovato la via della rete con le punte cinque volte ( tre volte con Simeri e un centro per Antenucci e Cheddira), senza dimenticare il Monopoli seconda forza del torneo che può contare su Starita capocannoniere del girone C con quattro centri e Grandolfo autore di un goal, i pugliesi non sono una big di nome ma di sicuro lo sono per quello che hanno dimostrato nelle passate stagioni, una realtà ormai consolidata nel girone C.
Sette giorni per recuperare l’equilibrio
In questi sette giorni ci sarà molto lavoro da fare per Calabro, che dovrà trovare in fretta i correttivi necessari per dare equilibrio al Catanzaro. La solidità difensiva è un ottimo punto di partenza, ma per volare in alto c’è bisogno di restituire brillantezza ed efficacia all’attacco. Con i pareggi non si va lontano.
L’auspicio che già da lunedì sera contro il Catania la musica cambi, e gli attaccanti giallorossi possono regalare il secondo sorriso in campionato ai supporters delle aquile, perché per raggiungere traguardi importanti c’è bisogno degli acuti delle punte perché per sognare in grande è necessario che quelli di professione fanno i bomber la buttino dentro.
Foto: US Catanzaro 1929
Ciao Mattia e complimenti per la tua disamina perfetta e corretta.
Ancora il presidente continua a sbagliare dietro dei consigliori imbovitori.
Se si vuol fare un campionato di vertice ed avere soddisfazioni ai play-off c’e’ solo un timoniero che potra’ guidarci : Mimmo Toscano.
Calabro , foresti e pelliccioni 3 ubriaconi di campagna.
Via Calabro e’ solo un buon comunicatore insieme ai 2 compagni di merenda
Gli articoli, come il tuo, che esprimono opinioni basate su numeri sono sempre molto pregevoli. Tutti auspichiamo un’inversione di rotta sul fronte dell’attacco. C’è da dire che, negli ultimi anni, i gironi C sono stati vinti più spesso da squadre con migliori difese (Lecce 2017-2018, Juve Stabia 2018-2019, Reggina 2019-2020) ma nei casi in cui non ha vinto la squadra con la migliore difesa il campionato se lo sono aggiudicato squadre con distacchi siderali sulle seconde (Foggia 2016-2017 e Ternana lo scorso anno). Quest’anno – almeno per ora – squadre che stanno creando un solco sulle seconde non ce ne sono. Attendersi che il Catanzaro possa avere il miglior attacco credo sia un’attesa vana. Le squadre di Calabro – statisticamente parlando – non hanno mai avuto attacchi con numerosi goals: non lo ha avuto il Catanzaro dello scorso anno, nè la Viterbese (di Calabro) di due anni fa, nè la (spumeggiante) Virtus Francavilla (di Calabro) di qualche anno fa. E, non sarà un caso, ma Calabro la C non la ha mai vinta.
Complimenti Roberto ottimo “articolo” degno di un giornalista sportivo. Non è questione di attaccanti ma della manovra troppo banale lenta e prevedibile, oserei dire infantile. Basta vedere altre partite del nostro girone(e io ne vedo molte) per percepire che squadre molto meno dotate di noi sono più pericolose in attacco, poi magari sprecano le occasioni per carenze individuali, ma arrivano in area avversaria spesso e volentieri.
Sei generoso. Non sono nè un giornalista nè mi reputo un profondo conoscitore di calcio. Sono semplicemente un tifoso giallorosso a cui piacciono i numeri. Non mi permetto di giudicare il lavoro di Calabro: non ne ho le competenze. Guardo solo i numeri. E mi piace scrivere qui per portare a tutti gli altri tifosi alcune riflessioni (numeriche), come una che riguarda Domenico Toscano, da molti invocato come uomo adatto a guidare i nostri. Toscano è uno dei pochi ad aver vinto la C a tutte le latitudini (Novara, Ternana e Reggina). Chi pensa, però, che le sue squadre siano macchine da goal si deve ricredere: Toscano ha vinto tre volte la C con il minor numero di goal subiti. Il che mi pare sveli quale sia il suo credo.
Pero’ lasciamelo dire, e’ uno che gioca con punte ed un trequartista, cosa che nella mentalita’ del nostro Allenatore non succedra’ mai, tranne gli ultimi dieci minuti di partita, e non mi venite a raccontare che lo scorso anno abbiamo fatto qualcosa di eccezionale, se siamo arrivati secondi e’ che il bari e’ scoppiato, l’Avellino ha avuto lo stesso problema del bari , il Catania problemi societari, abbiamo fatto un discreto campionato sulle disgrazie altrui, quest’anno si doveva cambiare avendo in mente di fare come tutti dicono uno squadrone, perche’ lui e’ abituato ad allenare squadre basso media classifica.Con costui non si andra’ da nessuna parte, inutile che facciamo ragionamenti, non serve a nulla, anzi ci porta ancora di più’ nervosismo, sta’ al Presidente prendere una decisione e mandarlo via
Anch’io ritengo le considerazioni di Roberto interessanti,perché i numeri dicono molto,così come sono giuste sono le considerazioni su Toscano (non gioca un calcio champagne) però avendo appunto vinto più di una volta,evidentemente propone anche delle valide soluzioni offensive,così come ad esempio Braglia che noi ben conosciamo, non mi fa certo impazzire il suo gioco,ma ricorderete nell’ultimo campionato vinto di C1 come con certi calciatori a disposizione (Corona Ferrigno Toledo e poi da gennaio Morello ) alla fine il risultato arrivò. Tre anni fa purtroppo regalò la promozione agli innominabili e lì come al solito aveva organizzato una difesa granitica, e però aveva davanti due giocatori fionde (Tutino e Okereke) con i quali vinse i play-off.A noi probabilmente mancano dei calciatori giovani e in grado di quei cambi di ritmo o strappi.
Si, ragazzi! Bravi tutti. Ho sempre sostenuto che il 2° posto è stata la logica conseguenza del Bari ed Avellino scoppiati e depressi( o delusi), del Catania che aveva la testa altrove e dello Stabia ormai deluso e privo di stimoli. I numeri la dicono tutta. Continuare a fare ragionamenti o invocare nuovi condottieri non serve. Nessuno ci darà ascolto, tanto meno Noto. È un peccato. Ma con l’ inamovibile Calabro, l’imbonitore,i suoi compagni di merenda e bevuta è inutile. Parole al vento. Basta. Non ne parliamo più, altrimenti rischiamo di farci male noi stessi. Io vi abbraccio e vi saluto. Sono ormai disgustato di questo gioco lento, prevedibile ed infantile. Quel che è certo Calabro non ci porterà lontano. Ed io, abbonato, ho l’impressione, come dicono dalle mie parti, di aver preso la vacca dai c………ni. Vi saluto e vi auguro buona vita e buon campionato
Dalle considerazioni di noi tifosi traspare delusione ed amarezza per ciò che ci aspettavamo e, ad oggi, non è stato. Potrebbe sembrare contraddittorio ma, le nostre amarezze, non sono tanto il frutto dei 6 punti racimolati dopo 4 giornate di campionato, bensì la qualità del gioco espresso e la pochezza di idee del Mister. Campionati appena trascorsi ci dimostrano come i punti persi nelle prime giornate di campionato possono essere recuperati entro poche settimane ma, alla base di tutto deve esserci un’idea di gioco ben definita, con le possibili alternative, laddove gli avversari, sulla carta meno forti, si chiudono nella propria metà campo o trovano adeguate misure per contrastare le trame di gioco dei più “forti”. E’ innegabile che quest’anno la proprietà ha esaudito le richieste del Mister con un organico di tutto rispetto e, pertanto, le prestazioni devono essere adeguate al tasso tecnico dei giocatori. Il Bari che ha sostituito 5/11 mi della squadra dello scorso anno, peraltro con giocatori arrivati nell’ultima trance del mercato estivo e con un allenatore e un D.S. nuovi di “zecca”, ha già acquisito le nozioni del tecnico e la posizioni in classifica lo dimostra. Nelle prossime imminenti gare dobbiamo recuperare il terreno perduto, adeguando il risultato alla prestazione o, quanto meno, fornendo segnali di cambiamento nell’espressione di gioco altrimenti, il risultato peggiore che possa derivarne è il costante allontanamento del pubblico al Ceravolo, che tra tutti i mali è quello più grave. Sempre forza Aquile.