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Il Presidente Gravina presente a Catanzaro: “ il mondo del calcio ha necessità di riforme urgenti”

scritto il: martedì, 28 Settembre 2021 - 14:35

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Il massimo esponente della FIGC in occasione della sua odierna visita presso il centro federale della FIGC-LND ha incontrato la stampa. A fare gli onori di casa il presidente del Comitato regionale Saverio Mirarchi che in fase di presentazione della conferenza stampa ha ringraziato il Presidente per aver scelto la Calabria come prima regione ad essere interessata dalla sua presenza dopo la vittoria degli Europei. Non per caso infatti presso lo stesso Centro federale è stato possibile vedere la recente Coppa vinta qualche mese fa dalla Nazionale di Mancini. Il Presidente Mirarchi nel corso del suo breve intervento si dice convinto che le attenzioni alle problematiche del calcio calabrese da parte di Gravina non saranno solo di facciata ma concrete, dettate dalla sua disponibilità, dal suo desiderio  di apprenderle e confrontarsi per trovare soluzioni adeguate. Lo scopo della sua visita è da inquadrare prevalentemente in quest’ottica
L’occasione è servita oltre che per visitare il centro Regionale  della FIGC-LND, fiore all’occhiello della nostra regione anche per fare il punto dell’attuale situazione del calcio italiano.
La sua visita in città rientra nel suo programma di “incursioni territoriali”, come da lui stesso definite, con i massimi esponenti dei vari Comitati regionali.
Nel corso dell’incontro con i giornalisti  sono stati toccati diverse tematiche. C’è l’idea che dovrà comunque portare in tempi brevi alla riforma con la possibilità di poter avere una serie B a due gironie una serie C d’èlite che si fonderà con una serie D d’èlite. Ciò si renderà necessario per ridurre i costi e per dare maggiore risalto al calcio evitando cosi facendo la presenza un numero elevato di società che si barcamenano nella professionismo con tante difficoltà. A dare maggior vigore a questa idea Gravina ha affrontato nel dettaglio l’argomento riguardante le spese che le varie società devono sostenere annualmente. Questo il passaggio più importante: “il nostro è un calcio surriscaldato” – afferma– “si spende troppo perché il divario tra le diverse categorie a livello di mutualità è altissimo se si pensa ad un rapporto 1/20 tra Serie A e serie B, 1/10 tra B e C e infinito tra l C . e i dilettanti in quanto non c’è mutualità a livello di dilettanti rispetto alla Lega Pro” Prosegue il Presidente.  “non si può continuare a sostenere queste spese, in quanto le società che puntano a vincere il campionato, essendo poche a ottenere la promozione di anno in anno, non riuscendo nell’obiettivo rischiamo di retrocedere e la retrocessione comporterebbe il fallimento della stessa in modo pressoché sistematico”. A conferma di ciò Gravina evidenzia come i presidenti delle società non avendo adeguati finanziamenti investono nel calcio i guadagni derivanti dalle proprie attività e questo, a lungo andare comporterà il fallimento in quanto, com’è giusto che sia, nessuno ha intenzione di rischiare sulla propria attività per garantire una buona gestione della società di calcio.
Gravina ha comunque precisato che prima di ogni cosa il cambiamento deve essere attuato dal punto di vista culturale puntando molto sulla costruzione di impianti sportivi adeguati che possano agevolare le società per organizzarsi meglio al fine di migliorare il rendimento anche in campo europeo. A tal proposito il Presidente ha menzionato strutture presenti in Germania o in Inghilterra dove la maggior cultura dello sport, e del calcio in particolare, ha permesso a diverse società di attrezzarsi con impianti all’avanguardia grazie anche ai quali i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Da questo concetto all’analisi e alla valorizzazione del settore giovanile il passaggio è stato immediato oltre che scontato. Solo con un’ottima organizzazione societaria che può sfruttare impianti adeguati per far allenare i giovani emergenti, si potrà dare loro maggiore spazio  e gestire la crescita dei talenti in erba.  È naturale che affinchè i risultati si possano ottenere, in termini di strutture adeguate oltre che sul campo, a livello nazionale ed europeo, sarebbero opportuni interventi governativi attraverso finanziamenti che, evidenzia Gravina “dovrebbero essere dati quasi in modo automatico senza che ci sia la necessità da parte della Federazione di doverli chiedere”.
Su una domanda riguardante l’utilizzo così massiccio degli stranieri che vengono preferiti ai calciatori italiani, il Presidente ha precisato che in seguito alla norma internazionale che prevede un numero illimitato di giocatori provenienti da altri Paesi, la FIGC ha ben poco o nulla da fare, se non stimolare e convincere le varie società a rivolgere lo sguardo ai talenti di casa nostra, che sono tanti per incentivare maggiormente i giovani ad avvicinarsi al mondo del calcio.
In merito ai casi come quello delle società Napoli e Bari gestite da uno stesso proprietario Gravina è stato fin troppo chiaro affermando che non dovranno più esserci Presidenti di società che gestiscano più di un club e che pertanto non sarà ammessa neanche una proprietà che possieda una minima percentuale di azione, neanche l’1%.

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