22 Luglio 2024

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Il prossimo avversario: Fidelis Andria

scritto il: lunedì, 04 Ottobre 2021 - 08:25

Tempo di lettura: 3 minuti

Dopo tre anni nell’inferno dei dilettanti, la Fidelis Andria è stata catapultata in serie C in virtù dei consueti ripescaggi cui si assiste ogni anno.

IL TECNICO

Alla guida della squadra pugliese troviamo Luigi Panarelli, fresco di riconferma dopo il terzo posto conquistato al termine della passata stagione nel girone H della serie D. Per il mister si tratta della prima volta fra i professionisti, in precedenza aveva allenato il Taranto per due stagioni sempre fra i dilettanti.

Il modulo di gioco preferito è un moderno 3-5-2 con almeno uno dei centrocampisti deputato a posizionarsi fra le linee avversarie cercando il dialogo con la seconda punta. Le idee sembrano chiare, ma l’impianto di gioco è appena sufficiente per resistere l’impatto con la nuova categoria che dopo qualche risultato confortante ha già messo a dura prova la tenuta della squadra.

Una vittoria, due pareggi e due sconfitte si possono considerare un buon rendimento soprattutto alla luce del fatto che 4 punti su 5 sono stati conquistati con dirette concorrenti per l’agognato traguardo della salvezza.

Decisamente più confortante il cammino in coppa con le vittorie su Francavilla e Bari, che tuttavia sono state subito dimenticate dopo lo 0-3 casalingo rimediato dal Foggia, dove sono emerse le lacune tecniche della rosa. Risultato che tra l’altro ha smorzato l’entusiasmo dell’ambiente costringendo il tecnico a rivolgere le prime scuse ufficiali alla tifoseria.

Pugliese di nascita, cresciuto professionalmente nell’Altamura e successivamente nel Taranto, Panarelli in questa prima fase della stagione sta cercando di restare in equilibrio fra la precaria condizione fisica di buona parte della rosa e un gap tecnico non indifferente con il calcio cui era abituato.

LA ROSA

In sede di calciomercato la società ha voluto dare un segnale importante assicurandosi le prestazioni di alcuni giocatori di spessore come gli ex giallorossi Casoli Tulli e Di Piazza, la punta centrale Bubas (ex Juve Stabia) ed in più potrà contare sul mediano Di Noia (di ritorno dal Perugia).

La difesa è il reparto con l’età media più alta, troviamo gente come Nunzella Sabatino e Alcibiade, ma anche giovani promettenti come Lacassia.

Il centrocampo è il reparto più leggero, sia anagraficamente che tecnicamente. Alla valida presenza di Di Noia in cabina di regia e Benvenga (il capitano) sulla corsia destra, fanno da contrappeso le meno performanti prestazioni offerte da Carullo a sinistra, Bonovolontà o Bolognese nel mezzo.

L’attacco è il reparto con il tasso tecnico più alto, non fosse altro che per la presenza di giocatori come Di Piazza, Tulli e Bubas. L’ex prima punta giallorossa è ancora in ritardo di condizione, stesso discorso per Tulli che non ha ancora i 90 minuti nelle gambe. Chi è invece a pieni regimi è Bubas, subito in gol nella vittoriosa trasferta di Campobasso.

COME GIOCA

le caratteristiche di alcuni degli interpreti frenano la spinta offensiva o addirittura mettono in grave imbarazzo l’intero reparto. In particolar modo Benvenga e Carullo, sulle corsie esterne, mostrano più qualità difensive che offensive limitando di fatto la costruzione sulle catene laterali. Il dialogo con le mezzali si limita a un fraseggio orizzontale poco efficace.

Anche quando le punte vengono incontro, la spinta sulle corsie resta molto debole non trovando né la capacità di raggiungere il fondo né quella di imbeccare la seconda punta che cerca di uscire dalle marcature muovendosi fra le linee.

Il centrocampo è guidato da Di Noia, ma le mezzali fin qui utilizzate (fatta eccezione per Casoli) sono giovani e non adeguatamente preparati a svolgere le due fasi nelle modalità opportune. La marcatura non è sull’uomo ma a zona, i movimenti sono finalizzati alla ricerca di corridoi elementari facilmente leggibili da avversari più esperti.

La difesa è quella che regge meglio l’impatto con la categoria, ma è anche vero che la squadra gioca spesso con il baricentro basso facendo leva sulla numerosità più che sulla capacità di difendere. La rosa difetta anche di velocisti deputati alle ripartenze, complicando inevitabilmente le chances di ribaltare l’azione.

Per la Fidelis Andria sarà un campionato molto difficile, almeno fino a quando la squadra non avrà raggiunto la piena forma fisica, riuscendo ad approcciarsi alle gare con maggior convinzione.

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