Nell’ormai sempre più rapido e dinamico processo di evoluzione imboccato dal calcio moderno, ha acquisito sempre più centralità e rilevanza il ruolo dell’esterno. La figura dell’esterno rappresenta una delle risorse (se non una delle risorse fondamentale) più utile ed importante a disposizione di qualsiasi allenatore e dalla quale spesso dipende l’esito di una partita o di un’intera stagione. Questo diktat corrisponde al nome di Gabriele Rolando.
Un treno sulla fascia destra
Nella trasferta di Pagani, un punto fermo sulla fascia destra. Gabriele Rolando è il signore di quella corsia. E’ praticamente impossibile contare quante volte vada avanti e indietro in ogni partita. È un motorino costante, il pendolino del Catanzaro. Le consegne da esterno di centrocampo del 3-5-2 ne hanno ampliato il raggio d’azione rispetto al passato, quando di compiti difensivi ne aveva decisamente di meno con un terzino alle spalle. Diversi i ruoli svolti da Rolando nel corso della sua carriera. Destro di piede, può ricoprire indifferentemente entrambe le fasce, da terzino o da esterno, dove risulta abile sia nei cross che nell’uno contro uno. Per la sua dinamicità, ha dichiarato di ispirarsi a Juan Cuadrado.
Sfrontatezza e costante presenza nella manovra
Alla vigilia del math di campionato contro il Catania, Rolando ha accusato un infortunio che lo ha costretto a saltare il match di Avellino. Tornando a calcare il rettangolo verde solamente martedì scorso nel match contro la Fidelis Andria. Uno stop di qualche giorno, ma che a giudicare dalla prova maiuscola della quale si è reso protagonista, non pare averlo condizionato dal punto di vista fisico ed atletico, tutt’altro. Una vera e propria spina nel fianco per la retroguardia di Grassadonia: i difensori azzurrostellati non lo hanno praticamente mai fermato, anzi, molti di loro si sono visti superare più volte nettamente con giocate deliziose ( fra cui il calcio di rigore guadagnato dallo stesso esterno ex Matera) e tunnel non fini a se stessi ma diretti a creare quella superiorità numerica (insieme a Vandeputte) che ha consentito alle aquile di espugnare il campo di Pagani. Stesse giocate, prodotte con una forza sbalorditiva se si guarda alla carta di identità del ragazzo, mettendo in risalto il grande bagaglio tecnico dell’esterno ligure.
La sua prova è stata davvero però tanto tanto altro ed ha fatto intuire come potenzialmente, Rolando possa incarnare alla perfezione il profilo del laterale moderno: possa perfettamente incarnare il profilo del laterale moderno, costante presenza nella manovra, capacità di tagliare il campo e di creare densità nella trequarti avversaria, grande sicurezza e sfrontatezza nella giocata, ottima visione di gioco, puntualità nei tempi di inserimento, tanta qualità nel fraseggio e nella conclusione ed un’abilità nella conduzione palla che vale la pena di essere rimarcata. La sua prestazione in terra campana non sarebbe però stata tanto esaltante se, oltre al calcio di rigore guadagnato, al gol a questa spiccata e costante spinta offensiva, il 77 giallorosso non avesse integrato una altrettanto convincente prova dal punto di vista difensivo: sempre ordinato, mai in ritardo o avventato nelle scelte e fermando senza problemi le incursioni di Manarelli e dell’ex giallorosso Firenze.
Non solo gambe e corsa: Rolando è in grado di saper superare l’avversario nel dribbling ed è capace di “dare del tu” al pallone con entrambi i piedi. Tutto ciò lo rende un elemento fondamentale ed imprescindibile per il Catanzaro e per Calabro.
L’obiettivo primario della stagione per le aquile è quello di raggiungere quell’obiettivo che manca da più di 16 anni e, per poter centrare il traguardo, mister Calabro ed il Catanzaro non potranno fare a meno del proprio cursore ligure.
Foto: US Catanzaro 1929
Eh chi è ‘on scriva nessunu chiù, u chiù m’avimu a gargia, jamma ja, cazz’e tifosi chi simu, certo ancora non abbiamo fatto niente ed il campionato è ancora lungo, ma forza giallorossi sempre💛❤.