Nell’era della tecnologia avanzata e della continue scoperte scientifiche, c’è un elemento da cui le società sportive non possono prescindere: il tifo. Il perché di questa associazione? Presto detto. Viviamo in un’epoca in cui impazzano i social, si comunica prevalentemente attraverso le strumentazioni tecnologiche e si pensa di poter dare un contributo fattivo con commenti positivi o critiche costruttive utilizzando quello che per molti è diventato ormai il pane quotidiano. Nello vita in generale e nello sport in particolare non può e non deve essere così, specie quando si parla di calcio.
Le società investono per il bene della città e dei tifosi e considerando che ormai tutti i presidenti attingono quasi esclusivamente dai bilanci delle loro attività per gestire una squadra di calcio, dovrebbe essere scontato che parte delle uscite devono essere compensate attraverso gli incassi allo stadio. Se poi le piazze sono “calcisticamente quotate” (per la categoria) e da sempre legate alla propria squadra, dovrebbe esserlo di più.
Come fa una città come Catanzaro nella quale uno dei pochi diversivi è rappresentato proprio dalla partita al “Ceravolo” a non dimostrare il suo COSTANTE affetto per la squadra di calcio? E vero che ormai è diventato un “calcio spezzatino” anche nella terza serie e che quindi si gioca in qualsiasi giorno e a qualsiasi ora suscitando disappunto e scoramento, ma quando il giorno e l’orario sono più gestibili, perché si diserta lo stadio? La domanda appare ancor più scontata se si pensa al buon andamento della formazione giallorossa che in particolar modo da quattro turni a questa parte sta dimostrando di voler puntare all’obiettivo finale (non diciamo quale per scaramanzia) con maggior convinzione e determinazione. Il tifoso che da sempre a Catanzaro ha rappresentato una marcia in più sembra essersi almeno temporaneamente (si spera) allontanato del “Ceravolo” limitandosi all’uso dei social. Al Catanzaro come in ogni altra realtà calcistica medio-piccola il tifoso da tastiera non porterà mai introiti e se si analizza la situazione sotto l’aspetto puramente passionale-affettivo, non potrà neanche dare un contributo fattivo venendo meno il suo incitamento, il suo calore che solo la presenza fisica sugli spalti potrà garantire. I 2000, scarsi 3000 spettatori (solo con il Francavilla un po’ di più) che finora hanno assistito alle gare del Catanzaro non possono dare quella spinta in più di cui la squadra necessita, specie in questo periodo in cui si sta facendo la corsa per raggiungere la vetta della classifica. I motivi di questo scarso afflusso sono sempre gli stessi: l’aumento dei prezzi dei biglietti, l’impossibilità o quasi di acquistare il tagliando per chi risiede fuori provincia, la delusione per le tante amarezze subite nel corso dell’ultimo trentennio in particolare. Obiettivamente tutti plausibili ma solo in parte giustificabili in quanto chi ama la squadra, chi ama questi colori non dovrebbe avere condizionamenti di alcun tipo (non vogliamo entrare nel merito sulla scelta fatta degli ultras). Se c’è la volontà, il desiderio di aspirare ad un futuro più consono al blasone e alla storia del club, fa di tutto per essere presente allo stadio. Il modo per far sentire il proprio amore per la squadra lo trova, il modo per far vedere che la “malattia” per i colori giallorossi è incurabile lo deve dimostrare solo con la presenza allo stadio, non con post a vario titolo (commenti, foto, video….) sui social!!
Si chiedeva ad inizio stagione di allestire una squadra forte, ben assortita che potesse puntare alla promozione diretta, ebbene è stato fatto e con non pochi sacrifici da parte della società Ci si augurava la riapertura degli stadi e di farne aumentare la capienza? Anche questo è avvenuto, quindi ora cos’altro si pretende? La squadra ha cambiato volto rispetto alle prime giornate del campionato, la svolta sembra esserci stata quindi non ci sono alibi, nessun pretesto può essere addotto per giustificare l’assenza del tifoso.
Dimostriamo già dalla partita con il Monopoli di domenica prossima (inizio ore 14.30) di essere quella piazza che tutta Italia conosce. Solo così potremmo toglierci altre soddisfazioni, quelle che il popolo giallorosso sparso sull’intero Globo attende da tempo!
Foto: US Catanzaro 1929
Ben detto 30 euro al mese per assistere alle partite casalinghe è uno sforzo che si può fare. Basta
METTERE da parte 1 euro al giorno non è un’impresa impossibile.
Acquistiamo i biglietti e popoliamo curva e distinti e Tribune ed incitiamo TUTTI QUANTI i ns calciatori.
Ma non vi piacerebbe rivivere i momenti esaltanti dell’annata 2003-2004 quando anche li’ partendo da dietro in classifica nel finale staccammo tutti e andammo orgogliosi in serie B?