Dopo 11 giornate il Bari è in testa alla classifica grazie a una rosa di altissimo spessore tecnico e il secondo miglior attacco del girone C. L’obiettivo dichiarato è la promozione in serie B, lo staff tecnico completamente rinnovato con il giovane DS Polito e il promettente allenatore Michele Mignani.
IL TECNICO
Dopo le importanti esperienze di Siena e Modena, mister Mignani è stato chiamato sulla panchina del Bari per raccogliere una sfida difficile quanto stimolante: riportare i galletti in cadetteria facendo dimenticare in fretta le scottanti esperienze di Vivarini, Auteri e Carrera.
L’esperienza più significativa da giocatore si consuma nel Siena dove milita per 9 stagioni consecutive diventandone anche il capitano. Qualche anno più tardi tornerà nella città toscana da allenatore conquistando la finale play off persa contro il Cosenza.
Mignani disputa complessivamente quattro stagioni in Lega Pro conquistando sempre i play off, con il Siena prima e il Modena dopo.Il suo marchio di fabbrica è il 4-3-1-2 con rombo a centrocampo, modulo che ha utilizzato praticamente sempre.
La sua caratteristica principale è che fa giocare la squadra trovando il giusto equilibrio fra la solidità in difesa e l’imprevedibilità in attacco. Mignani ama il bel gioco, fatto di coralità e non di sola tattica fine a sé stessa.
Una visione del calcio sicuramente affascinante che non lascia spazio a interpretazioni speculative. La partita si gioca per vincerla, divertendosi e raccogliendo i meriti che il campo restituisce.
LA ROSA
Gli strascichi del dopo Covidnon si sono fatti sentire in casa De Laurentis, la società ha infatti confermato il budget cercando però di far tesoro degli errori che avevano caratterizzato le due precedenti stagioni in serie C.
L’organico è stato così rinforzato con calciatori come Botta,Paponi e Cheddira nel reparto avanzato, mentre a centrocampo sono arrivati D’Errico e Mallamo. La difesa invece è stata profondamente rivoluzionata, della vecchia guardia sono rimasti i soli Celiento e Di Cesare. I nuovi sono Ricci, Mazzotta, Belli, Pucino, Terranova e Gigliotti.
Della vecchia rosa sono rimasti elementi del calibro di Frattali, Di Cesare, Celiento, Maita,Sabbione, Scavone, Marras,Antenuccie Citro. Nomi che farebbero gola a qualsiasi club e che il Bari può concedersi il lusso di far ruotare disponendo, a conti fatti, di ben due squadre.
COME GIOCA
Il modulo deciso da Mignani è il 4-3-1-2 con rombo a centrocampo. La particolare impostazione del rombo vede Maita vertice basso davanti la difesa, D’Errico e Mallamo interni di centrocampo con Botta immediatamente dietro le punte.
Lo sviluppo della manovra ruota proprio intorno a questi quattro giocatori, che svolgono le due fasi di costruzione e rifinitura dettando i ritmi della manovra. Le fortune del Bari dipendono quindi dal centrocampo e dalla capacità di trasmissione della palla che i quattro interpreti riescono ad esprimere.
Le due punte hanno ovviamente il compito di finalizzare la manovra, tuttavia essendo portate a fare molto movimento spesso finiscono per allargare le maglie della difesa avversaria facilitando l’inserimento delle mezzali o del trequartista.
Inoltre c’è da dire che le caratteristiche degli avanti biancorossi sono molto diverse. Marras e Cheddiraper esempio sono più giocatori di movimento che attaccanti puri. Simeri e Antenucci invece sono i classici cecchini d’area. Mignani ha fin qui utilizzato tutte le possibili coppie d’attacco secondo questo schema: uno viene incontro e scarica al riferimento più vicino, l’altro taglia lo spazio per ricevere.
Le dinamiche del rombo più i movimenti delle punte consentono a tutti i giocatori di centrocampo e attacco di andare in gol oppure di fornire l’assist vincente. I numeri parlano chiaro: Botta 5 assist e 2 gol, Maita e D’Errico 3 assist e 1 gol, Scavone 2 assist e 2 gol, Mallamo 2 assist.
La difesa bene ma non benissimo. Probabilmente bisogna ancora trovare il giusto affiatamento, prendere le misure e conoscersi meglio. Il Bari soffre sulla corsia destra dove Belli e Pucino non offrono le dovute garanzie in fase di copertura. Mignani ha provato ad alternarli sperando che il turnover potesse giovare, ma alcune prestazioni sono state davvero deludenti per scarsa lucidità e intensità.
Un punto fermo della difesa sono i centrali Gigliotti e Terranova, quest’ultimo di grande esperienza è già andato a segno tre volte. Sulla corsia sinistra si alternano Ricci e Mazzotta, il primo molto offensivo il secondo più abile in copertura.
Foto: SSC Bari
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