22 Luglio 2024

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Analisi tecnico / tattica: Bari – Catanzaro 2-1

scritto il: sabato, 30 Ottobre 2021 - 18:29

Tempo di lettura: 6 minuti

Il Bari si aggiudica il big match al termine di 90 minuti di gioco ad altissima intensità. Succede tutto nel primo tempo con le reti di Antenucci, il pareggio di Cianci e il gol vittoria di Simeri. Fuori per guai muscolari Maita, Rolando e Porcino.

FORMAZIONI

Mignani deve rinunciare a Di Cesare in difesa. Modulo consolidato per il Bari che si dispone con il 3-4-1-2: Frattali in porta, Pucino Gigliotti Terranova e Ricci in difesa, Mallamo Bianco e Maita a centrocampo, Botta trequartista davanti la coppia Simeri Antenucci.

Calabro recupera Martinelli e Rolando. Formazione tipo per il Catanzaro che si schiera con il 3-4-2-1: Branduani in porta, Scognamillo Fazio e Martinelli in difesa, Rolando Verna Welbeck e Vandeputte a centrocampo, Carlini e Bombagi a supporto di Cianci.

PRIMO TEMPO

Prima frazione di gioco ricca di emozioni e squadre che si affrontano a viso aperto. Il Catanzaro aggredisce subito i padroni di casa cercando di sfondare sulla corsia sinistra con Bombagi e Vandeputteche mettono in difficoltà Pucino e Terranova.

Il Bari risponde con velocissime verticalizzazioni sulla corsia di Ricci che cerca di imbeccare Simeri e Botta. Al terzo minuto Scognamillo chiude la diagonale su Simeri evitando il peggio, pochi minuti più tardi sul fronte opposto è ancora Simeri a provare la conclusione dopo aver raccolto un invito di Antenucci, che aveva liberato il compagno con una bella spizzata.

Il Catanzaro mantiene costante la fase di pressione medio-alta e in un paio di occasioni riesce ad anticipare la giocata su Bianco che è il punto di riferimento della difesa barese. Da una palla persa a centrocampo nasce un’incursione centrale di Carlini, Verna riceve e prova la botta che termina di poco a lato. Un minuto più tardi è Vandeputte a tentare il tiro a giro dal vertice sinistro dell’area di rigore, Frattali si rifugia in angolo.

Sono trascorsi appena 10 minuti di gioco ed il Bari inizia a salire in cattedra costringendo i giallorossi ad abbassare il baricentro. Mallamo si rende pericoloso in un paio di occasioni con una conclusione di poco a lato e poi di testa, ma Branduani è attento.

Il Catanzaro accusa qualche difficoltà nella fase di impostazione, Martinelli perde palla e Botta serve Simeri che con una finta elude l’intervento di Scognamillo e tenta la conclusione, di poco a lato. È il preludio al gol che arriva tre minuti più tardi con una splendida girata al volo di Antenucci su cross teso e arretrato di Pucino. Nell’occasione la marcatura di Martinelli non è stata delle migliori.

Gli ospiti reagiscono immediatamente con un calcio di punizione battuto da Vandeputte, sulla sfera si avventa Cianci che di testa impegna severamente Frattali. Nel giro di pochi minuti il Bari perde Maita e il Catanzaro Rolando. I sostituti sono D’Errico e Porcino.

Negli ultimi quindi minuti di gioco il Catanzaro trova il pari con una rimessa laterale battuta velocemente, Cianci difende palla e scarica su Verna che gliela restituisce. Il centravanti giallorosso a tu per tu con Frattali indovina l’angolo più lontano.

Il Bari accusa il colpo, l’arbitro sente la pressione del pubblico che non gli perdona alcune decisioni, poi allo scadere è Botta a lanciare centralmente, Fazio liscia goffamente l’intervento e spiana la strada a Simeri che insacca per il nuovo vantaggio dei padroni di casa.

SECONDO TEMPO

La ripresa si apre con i giallorossi decisamente più aggressivi. Bombagi sfiora il pari con una conclusione forte e ravvicinata sulla quale Frattali si oppone miracolosamente. Il Catanzaro prova a sfondare centralmente sfruttando le incursioni di Verna libero da marcature.

Il Bari abbassa il baricentro e cerca di sfruttare le ripartenze che costano il giallo a Martinelli e Welbeck, che avevano impedito il contropiede con vistose trattenute sui rispetti avversari.

La girandola dei cambi vede Mignani mandare in campo Cheddira e Mazzotta al posto di Simeri e Ricci, mentre Calabro opta per l’ingresso di Cinelli e Vazquez al posto di Verna e Carlini.

I giallorossi provano ad aprire la difesa avversaria con due punte, ma il lavoro di sponda di Vazquez e Bombagi si infrange sulla difesa dei padroni di casa che di contro provano a pungere in ripartenza con Cheddira che in due occasioni riesce a ribaltare l’azione ma senza mai inquadrare lo specchio della porta.

Allo scadere è Vandeputte ad avere sui piedi la palla del pari, ma stretto fra Pucino e Gigliotti non riesce ad inquadrare lo specchio della porta.

CONSIDERAZIONI

Allo stadio San Nicola si è consumata la più bella partita che il girone C potesse offrire. Bari e Catanzaro sono due ottime squadre, meritevoli di ben altro palcoscenico.

Tatticamente il match è stato equilibrato. I padroni di casa si sono aggiudicati ai punti e nel risultato la prima frazione di gioco, la ripresa è stata invece di marca giallorossa con gli ospiti che avrebbero potuto trovare il pari in almeno due nitide occasioni di gioco mentre i padroni di casa hanno cercato di colpire solo di rimessa.

Il rombo di centrocampo ha consentito al Bari di prevalere sulla mediana giallorossa che ha sofferto la padronanza di Botta, giocatore dalla tecnica sopraffina, capace di smistare innumerevoli palloni con estrema rapidità e precisione.

Il Catanzaro ha cercato di tenere Carlini e Bombagi molto alti per costringere gli avversari a non far salire l’intero pacchetto centrale biancorosso, che infatti è stato costretto a ridurre il raggio d’azione di Bianco più uno dei due interni di centrocampo, alternativamente Mallamo oppure D’Errico restavano bassi.

Con Bianco che girava davanti la difesa per impostare l’azione e Ricci che saliva a sinistra, il Catanzaro non ha cercato il pressing alto ma semplicemente di chiudere le linee di passaggio centrali dove, una volta recuperata palla e superata la prima interdizione, riusciva a inserirsi guadagnando diversi metri di campo.

La ripresa ha invece visto il Bari arretrato che cercava l’azione di rimessa, mentre il Catanzaro ha faticato come al solito a entrare in area e trovare la conclusione. Le occasioni non sono mancate: monumentale quella di Bombagi a inizio ripresa, enorme quella di Vandeputte allo scadere.

I padroni di casa avrebbero potuto siglare anche la terza marcatura, ma la difesa giallorossa è stata abile nel recuperare fino all’ultimo nelle due uniche pericolosissime ripartenze orchestrate da Cheddira e D’Errico.

PUNTI DI FORZA

Quello delle incursioni centrali è stato il tema dominante per i giallorossi, che hanno cercato l’inserimento di Verna, quello di Carlini quando rientrava e addirittura quello di Martinelli quando si sganciava dalla linea di difesa. Tuttavia gli inserimenti centrali finiscono per infrangersi sul muro di difesa e risulta ancora molto difficile trovare gli spazi per concludere.

Le giocate sulle corsie sono state in massima parte situazionali e figlie di un possesso prolungato, oppureinsistite con la ricerca del varco giusto.Le azioni offensive dei giallorossi diventano più pericolose all’altezza dei vertici dell’area di rigore, dove gli scambi nello stretto sono accompagnati dal taglio in area.

Si tratta di giocate che il reparto offensivo ripete da diverse partite determinandone una chiara impronta che tuttavia merita di essere approfondita sia nel computo delle conclusioni dirette verso lo specchio della porta e sia nel numero delle possibili soluzioni alternative ancora troppo esiguo rispetto alla potenzialità.

Il Bari ha invece dimostrato maggior capacità nella fase di rifinituradella manovra, tuttavia le incursioni centrali sono state accompagnate da clamorose disattenzioni della difesa sopite. Al minuto 15 Simeri manda la palla di poco dopo aver ricevuto palla da Botta che aveva approfittato di un appoggio errato di Martinelli, mentre al minuto 46 ancora Simeri trova il raddoppio approfittando di un goffo liscio di Fazio (oggi in giornata no).

Sulle corsie laterali è stata invece determinante la capacità di Ricci e Mallamo di sovrapporsi, ma a differenza degli ospiti l’impostazione tattica dei padroni di casa non prevede la conquista del fondo tant’è che i cross sono arrivati dai 16 e dai 20 metri. Ciò nonostante proprio da un cross di Pucino è nata la rete del vantaggio con la splendida girata al volo di Antenucci.

I MIGLIORI IN CAMPO

Decisamente su di giri la prestazione di Vandeputte, oggi il migliore dei suoi, che sulla corsia di competenza (prima sinistra, poi destra e poi ancora sinistra) ha sempre trovato giocate e spunti pregevoli cercando, ma senza trovare, il compagno libero in area. Avrebbe meritato la marcatura personale, peccato per quell’occasione capitata proprio allo scadere.

Applausi per Botta che determina le buone e le cattive sorti dell’attacco biancorosso mantenendo una lucidità straordinaria nello smistare palloni sia al centrocampista d’inserimento che all’accorrente Simeri. Decisamente importante la prestazione di quest’ultimo che ha sempre tenuto in allarme la difesa giallorossa. Per Antenucci un gol d’antologia.

LA GIRANDOLA DEI CAMBI

I cambi effettuati da Mignani sono stati ruolo per ruolo. L’ingresso di Cheddira è stato motivato dalla ricerca dell’azione in ripartenza, quello di Scavone e DiGennaro per infoltire la mediana e contenere meglio l’ultima fase del match.

Meno fortunato Calabro che ha dovuto rinunciare a Rolando inserendo Porcino, nell’occasione Vandeputte è stato spostato sulla corsia a destra, e successivamente ha dovuto togliere Porcino (non ancora al meglio) inserendo Bearzotti che quindi ha costretto Vandeputte e ritornare a sinistra.

L’ingresso di Cinelli non ha dato un valore aggiunto, mentre quello di Vazquez è stato più significativo per la capacità dell’attaccante giallorosso di giocare di sponda e aprire lo spazio per i compagni.

LA POSIZIONE DI MARTINELLI E SCOGNAMILLO

Nelle ultime partite Martinelli e Scognamillosono stati posizionati rispettivamente a destra e a sinistra della linea di difesa. Probabilmente il motivo è dovuto al fatto che i cambi gioco di Martinelli sono indirizzati verso la corsia opposta per sfruttare la velocità di Vandeputte, però al netto di quanto appena detto va anche considerata la posizione degli interni di centrocampo in fase di costruzione.

Scognamillo trova Welbeck davanti a sé, tuttavia difficilmente è Scognamillo a dettare il primo passaggio. Martinelli invece è più propenso a iniziare la manovra e per farlo cerca il movimento a venire incontro di Verna oppure quello a salire di Rolando.

In caso di pressing alto degli avversari, Martinelli non trova il punto di riferimento ed è costretto a far ripartire l’azione da Fazio. Questi movimenti sono facilmente leggibili e in caso di palla persa espongono la difesa a pericolosi ribaltamenti d’azione in condizioni di parità numerica.

Se i due giocassero a posizioni invertite probabilmente gioverebbe la costruzione dal basso con Wellbeck chiamato in causa a dettare il passaggio per il movimento incontro di Bombagi o Carlini. Da apprezzare invece il tentativo di inserimento di Martinelli che nei minuti finali ha provato a creare superiorità nella trequarti avversaria.

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