Dalle lacrime di Cianci per il gol dell’ex al Bari, alla testa bassa di Curiale per il gol al Palermo squadra con la quale è cresciuto nel settore giovanile. Nel giro di quattro giorni abbiamo assistito a due reti realizzate dagli attaccanti del Catanzaro senza che i protagonisti si lasciassero andare a manifestazioni di giubilo.
E’ un po’ un “codice etico” non scritto che coinvolge diversi calciatori che in segno di “rispetto” rinunciano ad esultare se vanno in rete contro una ex squadra, un “rispetto” verso gli ex tifosi.
Sulla mancata esultanza di Cianci ci siamo limitati a raccontare i fatti portando anche alla luce anche e lo sfogo della mamma per i fischi dei tifosi pugliesi, ma ora crediamo che si sia superato il limite con Curiale. Nulla né contro Curiale (di cui abbiamo sperato che venisse reintragato considerandolo un calciatore che ancora può dare molto) né contro Cianci, non ci siamo scandalizzati per il primo non ci scandalizziamo per il secondo, ma il vostro rispetto non può essere il nostro e non può essere quello del tifoso del Catanzaro.
Due reti e due mancate esultanze, che alla radice hanno due sentimenti diversi tra loro ma figlie della stessa ipocrisia. Un paradosso se pensiamo che questo “autoregolamento” appartiene ad uno sport, il calcio, che ha raggiunto l’apice nel mercato dei mercenari, dove regna sovrano l’interesse economico. Figuriamoci in una categoria come quella della Serie C quale calciatore riuscirebbe a restare legato ad una maglia di una squadra di calcio solo per giurare amore.
Merita quindi rispetto il tifoso del Catanzaro che allo stadio ci va pagando il biglietto e che merita di vedervi gioire, i soldi del tifoso non valgono meno di quelli del vostro stipendio. Così come il rispetto deve esserci per la società che oggi vi permette di portare il pane a casa.
Di queste scene pietose non se ne può più, soprattutto se ricadono nel contesto assai particolare di cui vive il Catanzaro Calcio oggi, con una disaffezione che mai si era registrata, e che ha davvero di bisogno do passione per ritornare a riempire le gradinate del “Ceravolo”.
Direttore personalmente questo pippone te lo potevi evitare.
Francamente non capisco, considerando che allo stadio va davvero una più che sparuta minoranza di “tifosoni”. In fondo per un ottavo di C. Italia di Lega pro…. e tanto ci sarà sempre una scusa
Un calciatore di Bari che segna a Bari al Bari, capisco e rispetto la mancata esultanza, in un’era in cui non esiste più “l’attaccamento alla maglia ed a quello che rappresenta”.
Un calciatore cresciuto nelle giovanili del Palermo che segna al Palermo, non si lancia in sfrenata esultanza…. e lo capisco e lo rispetto
In pratica un articolo del tutto inutile, su una testata che apprezzo
assolutamente d’accordo con gianfranco! rispetto per CIANCI e per CURIALE…
Se quello che ha fatto CIANCI lo avesse fatto un catanzarese contro il CZ a quest’ora tutti ad osannarlo per l’attaccamento alla citta e alla squadra…
CZ, la citta delle 3 V…. vento velluto e VAVUSIII
Come un certo Umberto brutto
Caro Direttore ho sempre apprezzato i vostri articoli nonché la testata da te diretta.Il modo in cui ‘’pensate, tifate e vivete”dell’U.S.Catanzaro è molto vicino al mio.Questo articolo lo trovo un po’ fuori luogo perché in un mondo di mercenari il ‘’senso di appartenenza’’ è un ideale che vale oro anzi palladio.Trovo più ipocrita il dover ammonire un giocatore per là troppo esultanza dopo un goal o per aver “tolto” la maglia durante l’esultanza, perché toglie la gioia a un calciatore di poter esultare in libertà calciatore che a mio avviso (in quei 90 minuti più recupero) mi immedesimo.Detto questo Forza Catanzaro oggi e sempre con o senza esultanza dei calciatori
Ritengo siano due situazioni differenti, Cianci e Curiale.
Se noi ci trasformassimo in calciatori del Messina e domenica segnassimo al Ceravolo al nostro Catanzaro, chi di noi avrebbe la forza di esultare?!?! (Caso Cianci).
Ma se io ho fatto le giovanili 20 anni fa a Palermo e gli segno contro con il Catanzaro, peraltro dopo una riconciliazione, spaccherei la panchina per l’esultanza, invece qualcuno campa ancora di vecchi ricordi (caso Curiale).
A voi le considerazioni
Io dico che se non se la sentono per motivi loro, il primo nato e cresciuto a due passi dallo stadio, il secondo allevato nelle giovanili rosanero, è giusto che non esultino. Curiale ci ha fatto passare il turno, Cianci se fino alla gara col Bari segna a raffica e nello scontro diretto farà una tripletta, per conto mio è dispensato dall’esultanza. Allo stadio io esulto dopo il gol non con i calciatori, bensì con il mio vicino di seggiolino.
Poi, un’ultima considerazione, quelli un pochino più grandicelli ricorderanno con piacere Gennaro Delvecchio a testa bassa dopo un gol segnato in serie B quando giocava con il Perugia.
Andando ancora a ritroso nel tempo, in un Catanzaro vs Frosinone 1-1 o 0-0, non ricordo, Sergio Di Corcia fu letteralmente sostituito da Sossio Aruta, dopo aver buttato intenzionalmente fuori una punizione dal limite.
Quindi se segnano e il Catanzaro vince, per me i calciatori sono esentati dall’esultanza, tanto contano i risultati e conta correre il più possibile per arrivare primi. Nel 2004 proprio in questo periodo, per quello che conta, eravamo indietro di 6 punti dalla testa, dove c’erano Acireale e Frosinone, alla fine arrivammo primi.
Forza giallorossi.
Lo stadio di Catanzaro è diventato uno stadio di 3a CATEGORIA , Grazie alla famiglia NOTO. . . . Segna cianci piange non esulta . . . . ( Catanzaro sconfitto) segna Curriale ( Catanzaro vince ) non si esulta . . . Facendo così si va a sbattere a un muro . LA FAMIGLIA NOTO DOPO QUASI 5 ANNI DI DELUSIONI . . . NON È ANCORA RIUSCITA A CREARE ENTUSIASMO ! Alessandro Ritrovato BOLOGNA
EGREGIO PRESIDENTE NOTO SI AFFIDI AL BARONETTO DI POSILLIPO , LE INSEGNA COME SI CREA ENTUSIASMO , È COME SI VINCE LA LEGA PRO GIRONE C . . . GLI ANNI PASSANO MA IL CATANZARO È SEMPRE IN C . . . . FINIAMOLA CON STE CHIACCHIERE , NEGLI ULTIMI 30 IL CATANZARO HA VINTO SOLO CON GIANNI IMPROTA , a parte il primo anno che ha vinto Cosentino dalla c2 alla c1 . . . Era come una terza categoria quella c2 . . . Alessandro Ritrovato Bologna
L’importante è che questi ex, presenti e futuri, diano in campo tutto ciò che hanno. Se poi scelgono di non esultare contro il loro passato, fatti loro. Sarà tutto fiato risparmiato che tornerà utile alla causa giallorossa. Hanno dalla loro la non trascurabile attenuante che in altre città del Sud rischierebbero ritorsioni pesanti, personali e parentali. (Non vivo a CZ ma su questo argomento so che i nostri tifosi non si macchierebbero mai di simili nefandezze). AVANTI AQUILE!!!