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Un calcio che non c’è più, l’era del duo Zeman-Auteri è sul viale del tramonto?

scritto il: giovedì, 04 Novembre 2021 - 19:49

Tempo di lettura: 2 minuti

Rispondiamo al quesito che proponiamo attraverso il titolo di questo pezzo in modo affermativo. Ciò non perché non siamo simpatizzanti del gioco messo in mostra dal freddo boemo e dallo scontroso allenatore siciliano, ma solo perché ci atteniamo a quanto finora espresso dal campo. Il calcio spregiudicato tanto caro ai 2 tecnici caratterizzato dal molti gol segnati ma di altrettanti subiti, sembra essere un lontano ricordo. Nel caso di Zeman, ritornato su una panchina dopo 2 anni d’inattività, si parla di un calcio-spettacolo che ha fatto le fortune non solo del Foggia che fu, società che quest’anno lo ha richiamato per la quarta volta nell’arco di un trentennio, ma di società importanti della massima serie come Roma e Lazio. Il suo gioco, anche se nella stagione in corso ci pare molto più prudente e meno arrembante, sembra essere giunto al capolinea. Dall’alto della sua esperienza, il boemo con i suoi 74 anni è un tecnico ancora molto attivo e comunque ancorato ad un calcio che non piace più e soprattutto non più redditizio come lo è stato in tempi non molto lontani. Discorso analogo per il collega Auteri che ormai da un po’ di anni a questa parte sembra aver perso lo smalto dei tempi in cui diventava oro ciò che toccava (promozione di squadre come Matera, Nocerina, Benevento sono un esempio). L’attuale rendimento delle squadre da loro allenate è alquanto altalenante e la posizione che occupano Foggia e Pescara attesta una classifica piuttosto deficitaria che non può soddisfare le aspettative delle rispettive tifoserie. E’ solo un caso la recente eliminazione dagli ottavi di Coppa Italia? Può essere ma siamo dell’avviso che è più redditizio un calcio meno appariscente a vedersi ma pragmatico piuttosto che belle giocate che però spesso si rilevano inconcludenti e non proficue. Ormai il loro gioco è conosciuto e le squadre avversarie adottano puntualmente le dovute contromisure non permettendo di mettere in mostra il calcio-champagne che ha da sempre caratterizzato la carriera dei due tecnici. Un calcio quindi che, a nostro modestissimo parere appare avviato sul viale del tramonto nonostante, nel caso di don Tano da Floridia, si parli di una carriera che ancora è ben lontana dal ritenersi conclusa vista la sua età (60 anni).
Vedremo se e come i due tecnici che hanno rivoluzionato il calcio, sia pur con le dovute proporzioni e in categorie diverse, apporteranno modifiche tattiche alla loro idea di calcio. Crediamo, specie se ci si riferisce a Zeman, che questo difficilmente avverrà in quanto i due bravi e stimati allenatori di questa idea di gioco hanno fatto il loro credo irrinunciabile.

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