22 Luglio 2024

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Catanzaro – Juve Stabia 1-1: analisi tecnico/tattica

scritto il: domenica, 21 Novembre 2021 - 17:39

Tempo di lettura: 4 minuti

Prestazione sotto tono dei giallorossi che impattano contro la rivitalizzata Juve Stabia di Sottili. Pari sostanzialmente giusto, a Bombagi risponde Della Pietra.

FORMAZIONI

Catanzaro con il collaudato 3-4-2-1 con il rientro di Rolando e Vazquez in campo dal primo minuto al posto di Cianci per l’undici così composto: Branduani in porta, Martinelli Fazio e Scognamillo in difesa, Rolando Verna Welbeck e Vandeputte a centrocampo, Carlini e Bombagi dietro la punta Vazquez.

Sottili ha dovuto rinunciare a elementi del calibro di Esposito e Troest optando per il consueto 3-4-3 che vedeva Sarri fra i pali, Donati Tonucci Caldone e Rizzo in difesa, Davi Berardocco e Scaccabarozzi a centrocampo, Panico Evacuo e Stoppa a comporre il tridente offensivo.

PRIMO TEMPO

Prima frazione di gioco avara di emozioni con la Juve Stabia decisamente più reattiva e meglio disposta in campo. Il Catanzaro ha accusato un’evidente difficoltà nella fase di impostazione della manovra ricorrendo al lancio lungo (Martinelli) oppure facendosi imbrigliare nella zona mediana del campo e finendo per perdere numerosi palloni (Wellbeck su tutti).

Le azioni più pericolose degli ospiti sono nate proprio da palle intercettare sulla mediana, Wellbeck è apparso spesso in ritardo o deconcentrato, ma gli sviluppi della manovra delle vespe non hanno dato gli esisti sperati. Anche sulle corsie esterne c’è stata una certa supremazia degli ospiti che con gli esterni Panico e Stoppa hanno più volte tentato il taglio in area oppure il cross.

I giallorossi hanno rimediato arretrando il raggio d’azione di Carlini, che è sceso molto basso per coadiuvare la costruzione della manovra ma così facendo Bombagi è rimasto pressochè isolato, nonché tallonato a vista da Berardocco.

Vazquez non è stato chiamato in causa per lunghi tratti della partita finché nell’ultimo quarto d’ora si è fatto vedere in fase di ripiegamento per recuperare qualche pallone e tentare la ripartenza.

Reparti scollegati e idee confuse nella trequarti avversaria, il Catanzaro ha disputato uno dei più brutti primi quarantacinque minuti di stagione. La Juve Stabia si è limitata a controllare il gioco senza alzare mai il pressing, ma predisponendosi nello scacchiere tattico per sfruttare le ripartenze sulle corsie esterne dove Panico e Stoppa si sono messi in evidenza.

L’azione più pericolosa è stata degli ospiti al minuto 43. Sugli sviluppi di un corner, Stoppa e Scaccabarozzi dialogano nello stretto confezionando un cross sul palo più lontano, Panico non ci pensa due volte e tenta la botta a incrociare a la sfera termina a lato di un soffio.

SECONTO TEMPO

Nella ripresa il Catanzaro è sceso in campo con maggior determinazione, tuttavia è stata la Juve Stabia a creare inizialmente i maggior pericoli con Panico che ha prima sfiorato la marcatura scavalcando Branduani con un colpo sotto e poi non è riuscito a concludere da buona posizione.

Calabro ha rivoluzionato l’assetto tattico sostituendo i due centrali di centrocampo Verna e Welbeck inserendo Cinelli e Vazquez. Il primo è andato a far compagnia a Carlini in mezzo al campo, Bombagi invece è rimasto il punto di riferimento dietro le due punte Vazquez e Cianci. Un netto ritorno al 3-4-1-2 che ha quanto meno ristabilito un maggior equilibrio sulla linea mediana.

Anche Sottili è corso ai ripari sostituendo l’intero tridente offensivo. Al posto di Evacuo Stoppa e Panico (migliore in campo dei suoi) sono entrati Bentivegna Eusperi e Squizzato.

Nella fase centrale della ripresa è il Catanzaro ad avere la meglio, sui piedi di Carlini la migliore occasione. Palla recuperata a centrocampo, apertura per Rolando che supera sullo scatto Donati e crossa sul primo palo per Carlini che manda di poco a lato.

Al 76esimo nuovo episodio dubbio in piena area di rigore con tocco di mano non ravvisato dall’arbitro. Pochi minuti più tardi la rete giallorossa sugli sviluppi di un calcio di punizione di Vandeputte che allarga sul palo più lontano dove Bombagi è lasciato colpevolmente solo. Il giocatore di origini sarde stoppa e conclude a rete facendo esplodere di gioia un Ceravolo semivuoto.

La Juve Stabia non si scompone e perviene al pareggio con una prodezza di Davì che sulla corsia destra supera Scognamillo e crossa per Eusepi che devia di testa, Branduani respinge ma interviene Della Pietra (appena entrato in campo) a siglare il definitivo 1-1.

CONSIDERAZIONI

Palle perse, appoggi imprecisi, lanci lunghi facilmente prevedibili, costruzione macchinosa. Nella prima frazione di gioco il Catanzaro ha offerto il peggio di sé per via del fatto che la linea mediana era visibilmente in affanno.

Verna e Welbeck impiegati stabilmente da troppe partite erano destinati ad accusare un lieve affaticamento che la pimpante Juve Stabia ha contribuito a mettere in risalto più del dovuto.

Se da un lato era scontata la necessità del cambio, meno prevedibile era l’utilizzo della coppia Cinelli Carlini sulla mediana. D’altronde il conte Max nel corso dei primi quarantacinque minuti di gioco aveva più volte abbassato il proprio baricentro per supportare la costruzione dal basso.

Nei minuti conclusivi Calabro si è disposto con la difesa a quattro nel vano tentativo di portare a casa un risultato insperato, ma l’uscita di Fazio e la concomitante posizione di Bearzotti e Porcino nel ruolo di terzini non è valsa a contenere gli ospiti che sono comunque riusciti ad acciuffare il pari.

Si è più volte detto che il Catanzaro dispone di due squadre di potenziali titolari, ma a conti fatti il rapporto di forze ci dice ben altro. In attesa di capire in che modo la squadra verrà rinforzata nella finestra del mercato invernale, ad oggi è indispensabile mettere in campo forze fresche nelle due caselle della linea mediana e in quella della trequarti.

L’affaticamento di Verna e Wellbeck presto sarà anche quello di Bombagi e Carlini. È pertanto indispensabile iniziare a far rifiatare le pedine centrali sfruttando l’intera panchina a disposizione.

Tatticamente il Catanzaro ha sofferto il tridente degli ospiti, cosa che era già capitata contro la Turris. La linea di difesa a tre contro il tridente ha bisogno di maggior supporto e questo comporta anche una minor spinta offensiva. Ne hanno risentito Rolando, ma soprattutto Vandeputte.

I due cursori di fascia si sono resi protagonisti in rare occasioni dovendo badare più alla fase di copertura che di spinta. Di contro, gli esterni Panico e Stoppa, dotati di buona velocità nello scatto, hanno più volte costretto Martinelli e Scognamillo agli straordinari.

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