Le aquile in casa del Monterosi Tuscia incontreranno sulla panchina un ex difensore dei tempi della serie A: Leonardo Menichini.
UN PO’ DI STORIA
Mai sentito parlare di Boomer, Generazione-X? Sulle orme della nuova terminologia tanto in voga fra i giovani, il Monterosi Tuscia possiamo definirla una società Millennial.
Il club della provincia di Viterbo ha visto la luce soltanto nel 2004 grazie agli sforzi profusi dall’ex presidente Luciano Capponi, che regalò il manto in erba al campo sportivo Marcello Martoni. Il Monterosi in appena quindici anni è riuscita a scalare le serie minori guadagnando le serie D nel 2015 quando a Capponi si affiancò Cialli.
Ancora una manciata di anni e il sogno di avvera, la piccola realtà di provincia approda per la prima volta nel professionismo.
L’impatto è ovviamente forte, arrivano le prima sconfitte ma anche qualche bella vittoria, il cambio in panchina e un nuovo avvicendamento societario con il cambio del CDA che vede oggi alla guida del club laziale la dottoressa Ione Giacchetti.
Nel contesto attuale di una Lega Pro martoriata dai fallimenti e dai ripescaggi di società in perenne crisi finanziaria, il Monterosi Tuscia mantiene accesa la fiamma della speranza di un calcio che può cambiare. Ripartendo dall’entusiasmo delle giovani leve e dal coraggio degli imprenditori.
IL TECNICO
Quattro sconfitte consecutive e la consapevolezza di avere mezzi più che limitati per resistere l’urto della terza serie hanno indotto la società laziale a grandi stravolgimenti dentro e fuori dal campo. L’8 novembre si è insediato il nuovo di CDA, il 10 novembre è stato ingaggiato il nuovo tecnico Menichini.
Ex bandiera del Catanzaro dei tempi della serie A (dal 1978 al 1981), di professione libero (o stopper), Leonardo ha iniziato la carriera da allenatore facendo il secondo a Mazzone per quasi dodici anni sulle panchine di Cagliari Roma Napoli e Bologna.
Nel 2003 Menichini ha esordito come allenatore dell’Ancona in serie A, ma venne esonerato dopo appena quattro giornate. Due anni più tardi ricomincia dalla serie C alternando qualche esperienza in B alla guida di Crotone e Salernitana.
Il tecnico non utilizza un modulo standard, ma preferisce adattarsi al contesto in cui si trova. In passato ha utilizzato la linea di difesa a 3 oppure a 4, quindi disponendo la formazione con il 3-5-2 oppure il 4-3-1-2 con rombo a centrocampo.
Alla guida del Monterosi e stando alla rosa ereditata, Menichini ha optato per continuare sulla falsa riga del 3-5-2 raccogliendo due importati pareggi nella difficile trasferta di Castellammare e in quella di Vibo Valentia.È ancora presto per giudicare il suo operato, ma l’impressione è che Menichinisaprà far tesoro del proprio invidiabile bagaglio d’esperienza.
LA ROSA
Profondamente rinnovata, com’era lecito attendersi, la società del Monterosi ha optato per una linea green non troppo marcata. Infatti si è rinunciato a profili di alto spessore tecnico, preferendo giocatori che avessero esperienza della categoria più qualche giovane talento delle giovanili di Lazio Roma e Torino.
Sono stati dunque ingaggiati il difensore Rocchi e l’esterno Adamo dall’Avellino, l’attaccante Costantino (già a quota 4 gol) dal Modena e il centrocampista Parlati del Catanzaro. Fra i profili di maggior esperienza troviamo anche il difensore centrale Piroli, il centrocampista Di Paolantonio e l’attaccantePolidori.
Inoltre la società ha intrecciato un’interessante collaborazione con Padova e Frosinone da cui sono arrivati numerosi prestiti di giovani talenti. Fra questi segnaliamo il difensore Verde e il portiere Marcianò scuola Lecce, più il centrocampista Buglio del Padova.
Molto valido il giovanissimo Cancellieri (scuola Torino) del quale si dice un gran bene, ma il vero protagonista del momento è il portiere Alia che è stato determinante per conquistare gli ultimi due pareggi contro Juve Stabia e Vibonese.
Foto: Monterosi Tuscia FC
Voglio dire ai tifosi del Catanzaro che bisogna andare allo stadio per sostenere questi ragazzi se veramente tifiamo il Catanzaro.