Presentato il tecnico Vivarini che è stato chiamato per curare i mali di un Catanzaro la cui salute cagionevole non rappresenta ormai più una novità, e per alleviare le delusioni di ima tifoseria rassegnata a vedere la propria squadra vivacchiare in terza serie in modo pressocché costante da una trentina d’anni a questa parte. Il morale dell’intero ambiente giallorosso non è quindi dei migliori e ci si interroga sul perchè dello scarso rendimento della squadra che avrebbe dovuto fare ciò che tutti auspicavano e non è stato: vincere con una certa continuità per sperare di raggiungere l’obiettivo di inizio stagione, migliorare cioè la posizione di quella passata. A questo interrogativo dovrà dare risposte il neo allenatore che avrà il compito di apportare i giusti correttivi intervenendo sotto l’aspetto mentale prima e tecnico-tattico dopo. Non sarà un compito facile anche perché chi precede il Catanzaro in classifica non sta certo a guardare e, soprattutto, gli 11 punti dal Bari capolista non sono facili da recuperare essendo ormai giunti a 3 giornate dal giro di boa del campionato. C’è comunque un moderato entusiasmo dettato dalla consapevolezza di avere un buon organico al quale bisognerà però apportare quei ritocchi necessari al gioco che mister Vivarini vorrà adottare per la Sua idea di calcio. Manca ancora un mese prima che si aprano le porte del calciomercato “di riparazione” e fino ad allora bisogna cercare di ottenere il massimo dall’organico a disposizione sfruttando al meglio le caratteristiche dei singoli, reparto per reparto, tali da rendere il gioco più fluido fatto da manovre veloci votate alla finalizzazione da parte degli attaccanti. A proposito di questi ultimi è stato apertamente dichiarato dal tecnico al momento della sua presentazione alla stampa che curerà in modo particolare i loro movimenti per metterli nelle condizioni di arrivare più facilmente a rete. Aspetto questo che evidentemente era stato un pò trascurato dal suo predecessore che badava più di ogni altra cosa a non subire, impostando il gioco partendo dal pacchetto arretrato e schierando in mediana due incontristi ai quali tutto si poteva chiedere tranne che impostare il gioco. E’ naturale che già dalla prossima, imminente gara con il Foggia non si potrà pretendere di vedere i primi cambiamenti (quantomeno nel gioco) visto l’esiguo tempo che ha avuto il mister da quando è arrivato in città, ma si dovrà comunque accelerare i tempi se si vorrà mantenere intatti i sogni di gloria (!?). Di certo il Foggia di Zeman rappresenta un avversario ostico per tutti, ma lo è ancor di più per il Catanzaro visto nell’ultimo mese che però dovrà scendere in campo con uno spirito diverso domenica quando alle 12 è prevista la gara con i rossoneri pugliesi.
Foto:US Catanzaro 1929
Con questa squadra sarà molto difficile risalire la china, sono evidenti i limiti tecnici del centrocampo e dell’attacco. Senza disprezzare nessuno, ma fra Cianci, Curiale e Bombagi uno era già troppo, Vazquez secondo me e quello che tecnicamente è più valido, ma ha bisogno di essere servito da un altro centrocampo ed affiancato da attaccanti diversi, squadra nata male nel mercato estivo, lenta, senza fantasia e tecnicamente scarsa.