21 Luglio 2024

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Ferri, Cucchi & Co: “Ma quale Cuadrado, da corner solo Palanca”

scritto il: lunedì, 06 Dicembre 2021 - 18:45

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Più che gol olimpico – come viene definito il gol da calcio d’angolo – bisognerebbe parlare di gol dell’ “Olimpico”. Perché è nello stadio di Roma che il gesto viene consacrato. E con esso il suo autore principe, il Massimo…esponente. Per questo la rete direttamente da corner più che olimpico – perché venne segnato per la prima volta alle Olimpiadi del 1924, ma annullato perché all’epoca un pallone calciato dalla bandierina che non riceveva alcuna deviazione successiva veniva considerato fallo – beh più che olimpico quel gol così raro e bellissimo venne definito “alla Palanca”. Dal nome di colui che rese quel gol bellissimo un evento meno raro del solito. Tanto che ancora oggi viene ricordato e con lui ovviamente la squadra con cui li fece, il Catanzaro. Storia nota e stranota a tutti a queste latitudini, oggi ricordata in tutto lo stivale viste le prodezze simili di Chalanoglu dell’Inter e Cuadrado della Juventus. Due gol dalla bandierina che hanno aperto la mente di chi il calcio lo mastica giorno per giorno, lo racconta e lo commenta. Così nella miriade di articoli che parlano delle perle messe a segno in questo fine settimana (tra cui alcuni che, colpevolmente, lasciano fuori Palanca dalla lista) ci sono due testimonianze che riportano la storia alla verità dei fatti. Il primo è Riccardo Ferri, ex difensore dell’Inter oggi opinionista Mediaset che nella puntata di “Pressing” di domenica tiene a specificare la peculiarità di Palanca: “l’unico che li tirava per segnare era Palanca del Catanzaro”. Come a dire, per gli altri magari è un colpo di fortuna, lui era uno specialista. Uno specialista che apre il cuore romantico del radiocronista di “tutto il calcio minuto per minuto” Riccardo Cucchi che su twitter oggi scrive: “A me i gol su calcio d’angolo mettono entusiasmano. Ci vuole allenamento e coraggio. A tutti viene in mente Maradona, ovviamente. Ma vorrei ricordare ai più giovani un signore che si chiamava Palanca”. Un nome e un gesto che ritornano e che riecheggeranno nell’eternità calcistica ogni qualvolta un calciatore farà gol dalla bandierina, ovvero metterà a segno un gol olimpico. Anzi no, meglio: un gol “alla Palanca”.

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