Definire Catanzaro – Vibonese un derby (nell’accezione negativa del termine) è un po’ come asserire che il Cosenza è stato un serie A: è una grossa bugia. La sfida tra giallorossi e rossoblu infatti è un incontro tra due tifoserie amiche, rispettose, passionali. E spesso mischiate perché a Vibo e provincia c’è ancora una grossa fetta di supporters che sostiene il Catanzaro. Per questo che stavolta la gara arrivi 5 giorni prima di Natale e nella domenica del ricordo di Massimo Capraro aumenta ancora di più l’idea che questo tutto è tranne che un derby.
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Ma sul campo sarà gara vera. Sugli spalti magari ci sarà un clima da amichevole, come c’era anche sul prato verde quando, negli anni ‘70, la Vibonese faceva sparring partner al Catanzaro nelle partitelle del giovedì. Poi la crescita economica e politica, l’autonomia come provincia e lo sviluppo nel calcio hanno fatto sì che la Vibonese diventasse una realtà solida del panorama calcistico professionistico. Conduzioni oculate e professionali del presidente Gurzillo prima e Caffo poi hanno consentito che i rossoblu potessero disputare, con alterne fortune, i campionati di C2 e C1 adesso, massimo traguardo mai raggiunto dagli ipponici e giusta dimensione per una squadra di provincia appassionata e che vive il calcio senza pressione e leggerezza.
L’UNICO SUCCESSO COL CATANZARO ASSENTE
Certo non si scende in campo per perdere mai, ma se ti chiami Vibonese è una cosa se ti chiami Catanzaro è un’altra. Ecco perché tra i 10 precedenti totali al “Ceravolo” ce ne fu uno carico di stress per calciatori e tifosi: il playout fratricida del 2016-2017 che vide sui tre collila gara d’andata: fu un 3-2 rocambolesco con vantaggio del Catanzaro su autorete, pari e sorpasso vibonese e controsorpasso giallorosso con Zanini e Sarao. Meno “pesanti” i punti in palio nei due precedenti delle stagioni successive: lo scorso anno finì 1-0 con rete di Carlini, due anni fa terminò 2-0 con le reti di Fischnaller e Ciccone. 2-0 finì anche l’incontro nella stagione regolare che porterà ai playout: segneranno Cunzi e Giovinco. Un veloce calcolo fa capire che il Catanzaro viene da 4 successi consecutivi contro i cugini. Successi interrotti dallo 0-0 nel primo anno di gestione Cosentino con una fitta nebbia a influenzare la gara. Un clima peggiore invece, ma non solo meteorologicamente, si respirava l’anno prima nella cosiddetta “stagione spartana”, annata a cui risale l’unico successo della Vibonese al “Ceravolo”. Era il 3 ottobre 2010: un pirotecnico 2-4 con Gigliotti per il Catanzaro che apre e chiude le marcature di un match nel mezzo del quale Posca, Grillo e Geraldi (doppietta) fanno gioire i cugini. L’anno prima però erano stati i tifosi delle Aquile ad esultare grazie alle reti di Mosciaro e Corapi. Prima di allora 3 pareggi consecutivi con due 0-0 intervallati dall’ 1-1 dell’Aprile 2008 (Berardi – Occhipinti).
Foto: US Catanzaro 1929
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