Don Lino Tiriolo è da quasi 20 anni il padre spirituale dell’US Catanzaro. La sua è una storia come quelle di tanti altri ragazzi nati in città. Cresciuto nel quartiere di S. Leonardo fin dall’età di 7 anni ha frequentato lo stadio e si è subito innamorato della squadra della sua città. I colori giallorossi li ha ormai addosso come una seconda pelle. Ha sempre seguito la squadra da vero tifoso anche dopo aver deciso di accostarsi al Signore. Aver preso i voti per diventare prete non gli ha fatto perdere la sua passione per il calcio, tutt’altro!
Don Lino è il classico esempio di come la fede religiosa e quella calcistica si integrino e si manifestino in simbiosi perché una non può escludere l’altra.
Il suo amore per i giallorossi gli ha dato la possibilità di essere nominato padre spirituale del Catanzaro mettendosi così al servizio delle società che si sono succedute nel corso dell’ultimo ventennio. Non è certo inusuale che un sacerdote segua le sorti della squadra di calcio del cuore. Come lo stesso Don Lino ci conferma, diversi vescovi in città nel recente passato sono stati anche tifosi di una squadra di calcio. Don Lino é una persona molto discreta e per nulla invadente che crede nel rispetto dei ruoli e si dimostra sempre disponibile ma solo se chiamato in causa. Don Lino, “lo psicologo spirituale” come ci piace definirlo è un amico prima ancora di essere il cappellano della società giallorossa. Il suo compito è quello di ascoltare e comprendere quali sono le problematiche che alterano la tranquillita dei tesserati dell’Uesse dando loro i consigli migliori al fine di trovarne le soluzioni. Non é quindi il semplice sacerdote chiamato a celebrare le funzioni religiose ma molto di più. Il suo intervento è richiesto spesso durante il periodo di lunghi infortuni che tendono a minare la serenità del giocatore o quando ci si trova a che fare con tesserati che, con i familiari lontano, sentono il bisogno di trovare il giusto conforto ed individuano in Don Lino la persona ideale con cui confidarsi e avere l’apporto morale necessario per ovviare alla soluidine e rendere la permanenza in città più piacevole.
Don Lino non fa mistero del fatto di avere avuto a che fare con tesserati dichiaratisi atei che comunque hanno trovato in lui la persona giusta con cui discutere dei problemi personali o familiari, a dimostrazione della bontà d’animo e della totale disponibilità al servizio di una società che il nostro prete-tifoso considera “serie, solida, molto professionale composta da persone perbene che vogliono bene alla città e che farebbero di tutto per portare la squadra sempre più in alto“.
Ringraziamo Don Lino per la gentilezza dimostrata e per il tempo che ci ha dedicato non senza averlo immortalato con la sua inseparabile sciarpa, giallorossa ovviamente!
Si d’accordo lo “psicologo spirituale” ma se continuano a giocare così gli affiancherei anche uno psichiatra
Un supporto ed una presenza importanti.
Poi, approfondendo il tema religioso, bisogna considerare la figura di :
San Luigi Scrosoppi.
Santo Patrono dei calciatori. Occorrono preghiere , preghiere e preghiere con fede ma proprio tante.Quindi oltre agli allenamenti sarebbe opportuno invocare collettivamente l’intercessione. Perchè tra arbitri non sereni e non terzi , di località impegnate nel torneo del girone C, pali , traverse e nervosismi serve una Mano dall’alto insieme all’impegno senza risparmio.
Inoltre, come ai tempi di G B Fabbri, il pellegrinaggio a Porto è da calendarizzare
Giusto x correttezza Don Lino è cresciuto a campagnella.
Don Lino, forse può intervenire lei, potrebbe sollecitare questi ragazzi a tirare in porta e cercare di fare goal??? Grazie
In questo momento è l’unico che può far qualcosa.
Pessimismo e sconforto: nonostante gli sforzi dei Noto, squadra e allenatore, non rispondono alle aspettative:e’ veramente un periodo nero, speriamo bene!!!!