Con un perentorio 3-1 i lupi biancoverdi di aggiudicano il derby campano piegando la Juve Stabia. In rete per l’Avellino, Maniero che realizza una doppietta portando due volte in vantaggio i padroni di casa anche dopo il momentaneo pareggio dell’ex giallorosso Altobelli. Il sigillo finale è opera di Aloi. Con questa vittoria l’Avellino si riprende la seconda posizione con 42 punti ex-aequo con il Monopoli.
Sale però all’occhio, per noi che amiamo il calcio, la “strana” rivoluzione operata dall’allenatore Stefano Sottili, che alla vigilia del match aveva un solo dubbio, il ballottaggio tra Davì e Scaccabarozzi. Una volta in campo al Partenio il mister delle Vespe schiera un 4-2-3-1 effettuando una vera rivoluzione, sostituendo ben 6 undicesimi della formazione vittoriosa contro il Foggia, Panico ha ripreso il posto da titolare sulla linea della difesa a quattro andando a sostituire Dell’Orfanello, Davì ha vinto il ballottaggio della vigilia, ma quello che davvero risalta è la scelta che dietro all’unica punta Evacuo (in sostituzione di Eusepi), mister Sottili ha schierato una linea “leggera” (un suicidio annunciato!) con Della Pietra, Guarracino e Schiavi preferiti a Stoppa, Bentivegna e Ceccarelli, i primi due largamente utilizzati durante questo campionato mentre Ceccarelli arrivato nel mercato invernale era partito titolare contro il Foggia.
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