22 Luglio 2024

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Braglia rispetta il Catanzaro. L’Avellino non rompe i coglioni

scritto il: lunedì, 07 Febbraio 2022 - 20:33

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Intervistato dalle emittenti locali, Braglia difende il suo operato e il suo passato

Le disposizioni dettate ai miei calciatori, quantomeno inerenti al primo tempo, erano semplici. Ho detto loro di stare sdraiati a terra quanto più possibile perché da quella posizione la partita si vede meglio e si comprendono meglio le trame tattiche della Squadra avversaria. A Pane avevo detto che, prima di rilanciare la palla, doveva contare fino a dieci in tedesco. Non potevo immaginare che non conoscesse la lingua! Provavo a suggerirgli i numeri dalla panchina ma lui, data la distanza, non riusciva a comprenderli e quindi rallentava la ripresa del gioco. Avevamo anche studiato nel dettaglio gli spostamenti in campo dei giocatori del Catanzaro ma, siccome loro non le rispettavano, abbiamo dovute imporgliele con la forza fisica. Questa tattica si chiama veemenza, anche se i non intenditori di calcio definiscono questi approcci con l’appellativo volgare di fallacci. Infine, le marcature della Squadra Giallorossa sono state eventi casuali dettati da maldestre e sfortunate deviazioni, mentre noi non abbiamo avuto pari fortuna; i nostri tiri in porta non sono stati mai deviati. Quindi non abbiamo demeritato, si è trattato solo di banali casualità devianti.

A tale proposito, volevo rammentare alla stampa locale irpina che non è giusto offendere il mio operato e il mio passato… “Perché il Catanzaro è la Squadra del mio cuore, perché il Catanzaro è l’unico mio amore! L’Avellino è solo un’avventura!”

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