22 Luglio 2024

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Catanzaro – Bari 1-2: analisi tecnico/ tattica

scritto il: domenica, 13 Marzo 2022 - 21:51

Tempo di lettura: 5 minuti

Foto: Massimo Carlostella

La capolista vince in rimonta e inizia i festeggiamenti per la promozione diretta. Niente da fare per le aquile che devono arrendersi alla squadra più forte.

FORMAZIONI

Vivarini recupera Martinelli e conferma l’undici di base per il consueto 3-4-1-2 che vedeva Nocchi fra i pali, Martinelli Fazio e Scognamillo in difesa, Bayeye Verna Cinelli e Vandeputte a centrocampo, Sounas dietro le punte Vazquez e Biasci.

Pochissime novità anche in casa Bari che deve fare a meno di Celiento e Citro.Mister Mignani manda in campo dal primo minuto Botta al posto di Galano per il 4-3-1-2 che vedeva Polverino in porta, Ricci Gigliotti Terranova e Belli in difesa, D’errico Maiello e Maita a centrocampo con Botta dietro le punte Cheddira e Antenucci.

PRIMO TEMPO

Bellissima prima frazione di match fra Catanzaro e Bari che si affrontano a viso aperto ben consapevoli della posta in gioco. Iniziano forte gli ospiti che si riversano nella metà campo avversaria cercando lo sfondamento sulla corsia destra dove Belli è decisamente propositivo.

Il Catanzaro risponde cercando di lanciare Bayeye sulla corsia destra, per l’estroso esterno giallorosso non è semplice avere la meglio su D’Errico e Ricci ma con il supporto di Sounas e l’accentramento di Vandeputte i giallorossi sembrano in condizione di far male anche se i cross non sortiscono effetto.

Al ventesimo minuto passano i padroni di casa sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Fazio anticipa tutti sul primo palo e con una magnifica incornata trafigge l’incolpevole Polverino.

La partita si gioca poco nella zona centrale del campo dove in fase di non possesso Verna e Cinelli marcano Maita e D’Errico mentre Sounaschiude le linee di passaggio a Maiello. Anche il Bari si affida ai lanci lunghi e lo fa ripetutamente cercando di lanciare Cheddira nello spazio.

Il giocatore di origini marocchine appare a tratti incontenibile. Corre, supera l’uomo e lascia partire improvvise conclusioni che impensieriscono la retroguardia giallorossa. Tuttavia proprio Cheddira fallisce la più ghiotta delle occasioni dopo un’improvvisa incursione di D’Errico liberato da Botta con una spizzata. Sul traversone di D’Errico si avventa Antenucci che tira a botta sicura ma Scognamillo respinge sulla linea, poi è Cheddira a sparare fuori un rigore in movimento.

Mentre Gatti inizia il riscaldamento Martinelli appare in leggero affanno, scivola goffamente in un paio di occasioni e di sicuro non riesce a reggere l’uno contro uno che Cheddira e Antenucci propongono ancora sulla corsia sinistra, proprio dove Il Bari cerca di sfondare.

A pochi minuti dal termine Bayeye interviene con un fallo da dietro su Ricci che era poco dentro l’area, per l’arbitro ci sono gli estremi per il calcio di rigore e Antenucci ringrazia siglando l’uno a uno.

SECONDO TEMPO

La ripresa si apre con il gol a freddo siglato da D’Errico. Azione insistita sulla destra di Maita che scarica su Galano e riceve poi appoggia orizzontalmente per D’Errico che sugella una prestazione di altissimo livello con un gol capolavoro. Finta di corpo che manda a vuoto Sounas e Cinelli e tiro a giro sul quale nulla può Nocchi.

Il Catanzaro trova subito l’occasione per pareggiare, ma Biasci spreca malamente un preciso traversone di Cinelli. Nell’occasione Bayeye e Sounas avevano costruito una buona trama sulla destra liberando Cinelli al cross, ma Biasci forse non si aspettava di essere libero di colpire di testa e ne scaturisce una deviazione debole e fuori misura.

A inizio ripresa il Bari aveva sostituito Belli e Botta con Mazzotta e Galano, il Catanzaro Martinelli con Gatti. Dei nuovi ingressi è soprattutto Galano quello che incide maggiormente pressando sul portatore e facendo risalire la squadra.

Il gol subito e i corridoi intasati sono un’autentica doccia fredda per i giallorossi che perdono smalto e subiscono inevitabilmente le improvvise ripartenze che mettono a dura prova la retroguardia giallorossa. Al 54esimo è Cheddira a sprecare malamente in superiorità numerica.

Intorno all’ora di gioco il Catanzaro ha un sussulto d’orgoglio con Vandeputte che entra in area e spara un missile sul primo palo, Polverino si oppone come può concedendo solo il corner.

Mentre il Bari perde Galano dopo 15 minuti di gioco, Vivarini decide di calare i suoi assi schierando Maldonado Carlini e Iemmello al posto di Cinelli Verna e Biasci. La squadra fatica a trovare le geometrie giuste, il reparto offensivo non punge e il trascorrere dei minuti porta molti dei giallorossi a commettere errori banali che certificano la difficoltà di rimettere in piedi la partita.

Al 77esimo una buona incursione di Vandeputte trova Sounas in area che non riesce a girarsi per calciare a rete, a tempo quasi scaduto sugli sviluppi di un calcio di punizione è Gatti a cercare la porta ma Polverino devia in corner. Finisce con gli ospiti in festa per il meritato successo.

LE PRIME DUE DELLA CLASSE

Catanzaro e Bari non deludono le attese e regalano un match di altissimo livello dimostrando tutta la bontà dei ventidue in campo. Vince il Bari che non a caso si trova in testa alla classifica, ma il Catanzaro si dimostra organico di tutto rispetto che oggi probabilmente paga lo scotto del cambio tecnico.

Oltre al risultato maturato sul campo, il Bari vince il confronto a distanza fra i reparti. Impietoso il confronto fra Cheddira Antenucci da una parte e Biasci Vazquez dall’altra, più equilibrato quello sulla mediana con D’Errico una spanna sopra gli altri. Più Vandeputte che Bayeye, ma nonostante la buona prova dei cursori di fascia, i giallorossi non sono riusciti a mettere le punte in condizione di concludere e rete, né gli interni di centrocampo sono stati capaci di inserimenti vincenti.

Infine un sostanziale equilibrio fra i reparti difensivi. Più facilitato quello del Bari che giocando con due linee di difesa ha rischiato meno del Catanzaro che è invece stato costretto a sbilanciarsi in avanti correndo il rischio di imbarcare sulle ripartenze.

SISTEMI DI GIOCO A CONFRONTO

Il 3-4-1-2 del Catanzaro e il 4-3-1-2 del Bari sono due sistemi di gioco decisamente ben interpretati che consentono ad entrambe le squadre di cambiare il volto di una partita anche nelle fasi in cui si subisce la maggior pressione degli avversari.

Ne ha dato prova il Catanzaro giocando prevalentemente sulle corsie esterne con una costruzione dal basso ragionata e un fraseggio corto decisamente efficace. Ne ha dato prova il Bari che ha saputo esercitare una migliore riconquista nella zona nevralgica del campo cercando la verticalizzazione immediata per sfruttare la velocità in campo aperto la velocità di Cheddira.

In fase di non possesso il Catanzaro copre le mezzali avversarie con gli interni di centrocampo e chiude le linee di passaggio in uscita dalla difesa con Sounas sul portatore e le punte larghe sui difensori. L’esterno di competenza copre l’uscita del terzino che sale. Una buona chiusura che ha costretto il Bari a cercare spesso il lancio lungo, trovando spesso Botta e Antenucci decisamente bravi nell’anticipare i difensori giallorossi.

Di contro il Bari in fase di non possesso resta con il baricentro basso e una linea di pressione appena accennata che ha il solo scopo di costringere gli avversari a giocare per vie laterali dove sono pronti i raddoppi di marcatura. Una volta riconquistata la palla si cerca lo scarico su Maiello per l’uno due corto e la verticalizzazione lunga.

GIOCATORI CHE FANNO LA DIFFERENZA

La differenza in campo l’hanno fatta principalmente D’Errico e Vandeputte. Il primo è stato fondamentale in tutte le fasi di gioco. Velocità e scambi rapidi in fase offensiva più buona capacità di attaccare la profondità, inoltre in fase di copertura ha spesso raddoppiato sulla corsia di Bayeye cercando di supportare i compagni nel recupero palla per poi innescare la ripartenza.

Vandeputte oltre ad attaccare la profondità e mettere in mezzo palloni sempre invitanti ha anche quella peculiarità di sapersi accentrare. Si destreggia bene con i entrambi i piedi, appoggi precisi con il mancino e tiri a giro con il destro. Quando si accentra lascia il marcatore sul posto creando superiorità nella zona di campo centrale, ma non sempre i suoi movimenti sono seguiti dai tagli di Biasci o dagli inserimenti di Sounas.

Infine Cheddira, un’autentica spina nel fianco. Capace di strappi davvero portentosi e tecnica di alta scuola, quando viene lanciato in campo aperto sa tenere il diretto marcatore a distanza trovando sempre con lucidità lo spazio di manovra per servire i compagni. È andato anche vicino alla marcatura.

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