Foto: Massimo Carlostella
Nocchi 6 –Incolpevole sia sulla marcatura di Antenucci, su calcio di rigore regalato dal direttore di gara, sia sul raddoppio realizzato da D’Errico con splendida conclusione dal limite. Mai chiamato in causa dagli attaccanti baresi, o graziato dagli stessi in un paio di circostanze, sbriga bene l’ordinaria amministrazione.
Martinelli 5,5– Al rientro dopo due turni d’assenza, ma non in perfette condizioni, disputa un primo tempo con luci ed ombre.
Fazio 6–Autore della rete che regala speranze alle Aquile prima che l’arbitro decida di ergersi a protagonista, in negativo, del match. Senza infamia e senza lode in fase difensiva. Nell’ultimo terzo di partita, la costruzione del gioco passa sovente dai suoi piedi, ma l’impostazione non è decisamente suo mestiere.
Scognamillo 6– Un salvataggio, nel primo tempo, su conclusione di Antenucci da distanza ravvicinata, e tutto sommato nessun errore di rilievo nella zona di competenza. Tuttavia, sembra mancargli la garra che, in genere, ne contraddistingue le prestazioni. Soprattutto, si fa spesso sorprendere sui veloci dai e vai che innescano la corsa di Cheddira. Nella seconda parte della ripresa, è frequentemente coinvolto nella manovra, ma si nota, inevitabilmente, la scarsa qualità.
Bayeye 5–In costante affanno nella prima frazione, costellata di errori in entrambe le fasi. Cresce un po’ nella ripresa, ma non riesce ad incidere particolarmente..
Sounas 4,5 – Incrocia spesso la strada di Maiello o di D’Errico e perde nettamente la sfida con entrambi: in particolare, ad inizio ripresa, concede troppa libertà al secondo dei due avversari in occasione del goal dell’1-2. Come trequartista, inventa poco o nulla e si inserisce una volta sola, dimostrandosi però lento su un buon invito proveniente da sinistra. Al suo attivo, soltanto qualche tentativo di combinazione con Bayeye nel settore destro del terreno di gioco. Davvero pochino.
Verna 4 – Male durante la fase di possesso, in cui mostra limiti piuttosto evidenti nel far circolare la sfera. Non bene neppure nella fase opposta, durante la quale, fa enorme fatica nel far filtro e legna a centrocampo. A coronamento, anche un giallo al minuto 51, per proteste (ancorché legittime) verso l’inadeguato fischietto designato.
Cinelli 6 – Limita bene, nel primo tempo, l’insidioso Botta, mostrando qualche difficoltà, invece, nell’interdizione sull’ex Maita, e talvolta nelle operazioni di filtro sulla mediana, con la difesa, conseguentemente, troppo a ridosso di Timothy Nocchi. Durante il possesso, è abbastanza rapido e preciso nella distribuzione. Un suo ottimo cross, nella ripresa, non è ben sfruttato da Vandeputte e Biasci.
Vandeputte 6,5– Ancora un assist – l’ennesimo durante la stagione –e qualche buona iniziativa tesa ad insidiare la difesa ospite, dalla fascia di competenza o con intelligenti spostamenti in zona centrale. Durante il secondo tempo, è il calciatore ad andare più vicino al punto del pareggio con un tiro rasoterra che impegna non poco l’estremo ospite. In fase difensiva, non si rende protagonista di errori marchiani, ma si fa ogni tanto sorprendere dallo sganciamento del laterale di riferimento.
Biasci 5– Un tiro fuori non di molto nel primo tempo ed una buona opportunità sciupata nella ripresa costituiscono il magro bottino della sua prestazione: modesta, forse ancor di più, quando prova ad agire nella zona mancina.
Vázquez 4 – 96 minuti (recupero incluso) di nulla. Partita da dimenticare in fretta.
Gatti 5 – Avvicenda Martinelli dopo l’intervallo, e subito si fa sorprendere nella zona di competenza da un’iniziativa condotta da un paio di avversari. Nel prosieguo dell’azione, il Bari trova il punto del raddoppio. Il 44 non si scoraggia, ma la prestazione si mantiene altalenante, almeno fino a quando l’undici ospite non decide di attuare tattica guardinga, a protezione del risultato. Sul finire del match, un personale tentativo a rete è frustrato da ottimo intervento del portiere.
Maldonado (dal 64’) 5 – Sostituisce Cinelli con l’incarico di assumersi la responsabilità del giro palla a centrocampo e di gioco nello stretto. Raramente trova la posizione corretta, con la sfera che, in conseguenza, continua a passare quasi sempre fra i poco educati piedi di Fazio.
Carlini (dal 64’) 5 – Subentra a Verna e si sistema nella medesima posizione, pur provando a esplorare diversi settori del terreno di gioco, e magari ad inventare qualcosa. Non ci riesce, rimediando anche un’ammonizione per intervento scorretto su Antenucci.
Iemmello (dal 64’) 5,5 – Rileva Biasci e – grazie ad una condizione apparentemente in crescita – prova a creare un po’ di scompiglio nella retroguardia ospite con interessanti movimenti. Debole un colpo di testa su traversone proveniente da destra, e davvero bello un dribbling ai limiti dell’area avversaria frustrato da intervento falloso.
Cianci (dall’81’) S.V. – Qualche minuto nel disperato finale, in luogo di Sounas.
Vincenzo Vivarini 5 – Alla vigilia, aveva accennato ad una partita in cui erano necessarie «corsa, fisicità e determinazione». Alle intenzioni, però, non son seguiti i fatti. In realtà, le responsabilità non sono tutte del tecnico e dei ragazzi che egli guida. Pian piano, dopo un inizio un po’ titubante, grinta e consapevolezza stavano crescendo fra i calciatori in maglia gialla e rossa. Purtroppo, non avevano fatto i conti con un arbitro che, dal minuto 40 in poi, ha deciso di ergersi a protagonista. Naturalmente in negativo. Decisioni cervellotiche e sconcertanti li hanno frustrati, finendo per sconvolgere i piani del Mister. I tentativi di raddrizzare la barca con le sostituzioni son serviti a poco, se non a nulla. Intendiamoci: il pessimo arbitraggio non esclude, come già accennato, qualche colpa del tecnico. A tratti, infatti, la squadra non è apparsa ben posizionata sul terreno di gioco, e quindi in sofferenza su alcune trame offensive condotte dagli ospiti. Le stesse marcature preventive, almeno in due occasioni, non son sembrate esser state preparate con la cura dovuta. Tant’è. Per le richiamate ragioni (in particolare per la prima), il Catanzaro ha perduto l’ultimo appuntamento per la promozione diretta (fatti salvi improbabili miracoli elargiti dalla dea matematica). Pertanto, l’obiettivo più immediato è quello di conservare la seconda piazza, molto utile in ottica play off. Al tecnico il compito di riuscirci, scegliendo, di volta in volta, il modulo da adottare e gli interpreti, sulle cui teste, probabilmente, dovrà lavorare.
Arbitro: sig. Ermanno Feliciani di Teramo (e secondo assistente). – Durante i giudizi, ai calciatori e al tecnico, l’arbitro è stato nominato più volte, indicandolo come protagonista in negativo della sfida. A lui si aggiunge il suo secondo assistente, per quanto si dirà fra poco. Per una quarantina di minuti, Feliciani dirige la gara in maniera non impeccabile, ma non si lascia andare ad errori clamorosi. Giusto due o tre calci di punizione per altrettanti falli assolutamente inesistenti. Proprio al 40’, però, sale in cattedra, assegnando al Bari un calcio di rigore sol perché Bayeye ha appoggiato le mani su un attaccante che, sentendosi sfiorato, ha pensato bene di cadere a terra come se colto da ictus. Nella ripresa, invece, il fischietto abruzzese pensa bene di sorvolare su evidentissimo fallo di mano commesso da Maita in piena area di rigore. Al povero Verna che giustamente protesta è sventolato in faccia il cartellino giallo. A componente della panchina del Catanzaro ne sarà comminato uno rosso per analoga ragione. Discutibile, quanto meno, altro fallo di mano – sempre in area di rigore – commesso da componente della barriera, nel finale, su calcio di punizione di Vandeputte. Meno di un minuto dopo, su azione da calcio d’angolo, Iemmello è tirato giù da un difensore. Sempre nei sedici metri avversari, ovviamente. Il sig. Feliciani fa finta di nulla e lascia proseguire, con Pietro che lo manda platealmente a quel paese. Coda di paglia e orecchie da Re Mida, lo stesso fischietto non lo ammonisce. La parodia è completata dal secondo assistente, al quale si è accennato. Il suo errore è da incubo – da barzelletta se non ci fosse da piangere – anche perché si verifica durante l’azione che porterà il Bari al raddoppio. Il pallone va fuori dal rettangolo di gioco proprio sotto gli occhi del collaboratore in parola, all’altezza della parte centrale della Tribuna Ovest. Questi, però, deve essere lontano parente di Mister Magoo presentando analogo problema di vista. Fuor d’ironia, non solleva la bandierina per segnalare il fallo laterale, con la manovra che prosegue, conducendo, come rilevato, ad esito infausto per i tifosi del Catanzaro. In questa mostra di orrori, passano in secondo piano le continue perdite di tempo consentite al Bari e soprattutto al suo portiere, ammonito al 65’, ed oltre, dopo aver gigioneggiato nei rinvii dal fondo praticamente dal primo minuto di gioco. Partite che possono valere un campionato meriterebbero arbitro ed assistenti di valore assoluto, fra l’altro rispettosi del pubblico pagante (a proposito: voto 10 a quest’ultimo). Gli orbi si rivolgano agli oculisti. Gli incompetenti vadano a dirigere il traffico o al massimo le sfide fra scapoli e ammogliati, nella sincera speranza non finiscano in rissa per qualche ridicola decisione. Il voto a Ermanno Feliciani ed al suo secondo assistente è consequenziale a quanto evidenziato. ZERO.
Sono stato un arbitro di calcio nei campi minori della Lombardia, devo costatare che sono molto scarsi con poca preparazione oppure in mala fede mi dispiace dirlo! Consiglio al presidente Noto d’intervenire nelle sedi opportune. Dove sono i commissari dì campo preposti?
Si può preparare diplomino della promozione, la Coppa del Nonno ed un Rolex sempre di moda…………
Bravo Felice hai detto bene a sti lordoni
Devo semplicemente dire che ho sentito ribrezzo vedere gli orrori dell’arbitro e dal segnalinee. Comunque sei nel mio
cuore da sempre.
In questa partita. la più importante ieri di tutta la lega pro, bisognava designare un arbitro di valenza superiore e non un sicario mandato che ha ucciso una bella gara con decisioni unilaterali e con un rigore inventato e regalato che ha compromesso tutti gli equilibri in campo
Era già tutto previsto, a noi tutti non resta che marcire in questa maledetta categoria di farabutti e di arbitri venduti. A proposito cianci impara da maita come si esulta contro la squadra che ti ha lanciato altro che lacrime. Vafan………o tu e bari
ha ragione presidente mi associo a lui…vaffancuolo a qualche leccaculo che se ne vada a casa sua !!
Vivarini lo sappiamo è molto valido, tatticamente sbaglia poco o nulla. Sa mettere gli uomini giusti al posto giusto, proprio per questo non riesco a capire come mai ha mandato in campo uomini spenti già da più turni, vedi Vazquez, Sounas, Bayeye. Basta poco con una squadra come il Bari ad avvantaggiarli. Sull’arbitro avete già detto tutto. Era una grande sfida da serie B e ci voleva un fischietto almeno tra i migliori della Serie Superiore. Massa ha arbitrato in serie B in un derby mi pare proprio tra squadre calabresi.
Bisogna ammettere che il Bari e’ di un altro spessore , sarà per il prossimo anno a meno che non si riesca ai play
L’anno prossimo in serie B spero ad un altro incontro Catanzaro ‐ Bari.Sarei felicissimo.
Però non dobbiamo attaccarci agli errori arbitrali.Dovevamo essere noi a fare la partita ed 8nvece eravamo intimoriti. Non abbiamo saputo reagire e ,verso la fine eravamo rassegnati. Il Bari è di un’altra categoria.
Ora ditelo senza piangervi addosso
Buongiorno Sig.Nicola Mazzucca,ma lei è un giornalista o un edicolante,perchè dalla sua descrizione della partita mi pare di averne vista un’altra,l’arbitro ha arbitrato benissimo il rigore c’era perchè Ricci è stato spinto in area,il rigore da voi reclamato è inesistente perchè il pallone di Gigliotti va prima sulla gamba e poi eventualmente sul braccio di Maita e non è mai rigore in questi casi,piuttosto avrebbe dovuto mettere in evidenza il fallo da macellaio di Scognamillo su Botta che non è stato neanche sanzionato,detto ciò le auguro un grande playoff e a rivedersela la partita…