22 Luglio 2024

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ACR Messina – Catanzaro 2-3: analisi tecnico/ tattica

scritto il: mercoledì, 16 Marzo 2022 - 17:59

Tempo di lettura: 5 minuti

Il Catanzaro torna alla vittoria con un rocambolesco 2-3 in terra siciliana. Ancora evidenti i postumi del big match contro la capolista.

FORMAZIONI

Raciti schiera a sorpresa Busatto al posto di Adorante proponendo una leggera variante al modulo con gli undici disposti nel 4-3-3 con Lewandowski in porta, Tresciani Celic Carillo e Fazzi in difesa, Rizzo Damian e Fofana a centrocampo, Statella Busatto e Goncalves in attacco.

Qualche novità anche in casa Catanzaro con Vivarini che decide di far partire dal primo minuto Maldonado Iemmello Carlini e Bjarkason per il 3-5-2 composto da Nocchi fra i pali, Scognamillo Fazio e Gatti in difesa, Bjarkason Verna Maldonado Carlini e Vandeputte a centrocampo, Biasci e Iemmello in attacco.

PRIMO TEMPO

Appena venti secondi e Nocchi è subito costretto a sventare l’insidiosa conclusione di Damian dai venti metri. Il Catanzaro ha già subito due gol a freddo nelle ultime uscite, quello odierno rischiava di diventare la classica maledizione.

Messina e Catanzaro si affrontano senza troppi tatticismi, non li ha nelle corde il Messina e non ne ha voglia il Catanzaro che scende in campo con i postumi del big match contro la capolista. Ne scaturisce un match piacevole che vede entrambe le formazioni sfoderare le frecce del proprio arco.

I peloritani fanno leva sulla tecnica di Damian e la profondità che riesce a garantire la mezzala Fofana grazie ai movimenti del tridente. Ne fa le spese Gatti che in più di un’occasione appare in ritardo su Statella. Proprio dalla corsia destra nasce il vantaggio dei padroni di casa con una palla lunga respinta da Tresciani di testa sulla quale si avventa Statella che serve Fofana in area. L’ex di turno supera Gatti e infila Nocchi per la gioia del pubblico di casa.

Il Catanzaro aveva imbastito buone trame mancando però di lucidità nel passaggio conclusivo. Poco dopo il ventesimo Carlini sciupa una favorevolissima occasione raccogliendo in area un preciso traversone di Vandeputte. Il conte Max incespica poi recupera e conclude fuori con Carillo e Celic che tirano un sospiro di sollievo.

Gli ospiti alzano i giri del motore e intorno alla mezz’ora confezionano l’ennesima buona occasione con Maldonado che inventa un pallonetto per Iemmello, lo zar elude due avversari e invece di concludere appoggia per Biasci la cui conclusione viene respinta dalla difesa.

È il preludio al pareggio che arriva pochi minuti più tardi grazie a un colpo di testa di Iemmello che intuisce la traiettoria del traversone di Vandeputte e anticipa Carillo in area piccola.

SECONDO TEMPO

La ripresa si apre con il vantaggio del Catanzaro. Rete siglata da Carlini di testa ma che nasce da un’invenzione di Vandeputte, nell’occasione il belga aveva conquistato l’area sul versante opposto alla sua corsia di competenza e con una girata spalle alla porta trova la testa del compagno per l’1-2 che consente ai giallorossi calabresi di gestire meglio il match.

Biasci ha l’occasione per portare a tre le reti del Catanzaro e questa volta è una questione di centimetri. Azione nata da un intercetto di Carlini nella zona centrale del campo, palla per Iemmello che stoppa si gira e serve largo Biasci che s’inserisce in area superando Tresciani ma la conclusione con il sinistro lambisce la traversa.

Raciti avverte la difficoltà dei suoi e ordina un triplo cambio mandando in campo Piovaccari Adorante e Russo al posto di Statella Busatto e Damian. Entrano due tre attaccanti e ne escono due più un centrocampista. L’assetto si trasforma in un 4-2-4 che tuttavia fatica a trovare le giuste geometrie per almeno 15 minuti finchè non viene disposto un nuovo cambio: Catania al posto di Fazzi con Goncalves arretrato sulla linea di difesa e il neo entrato Catania nel quartetto offensivo.

Vivarini intanto sostituisce Iemmello e Bjarkason con Cianci e Bayeye, successivamente vengono mandati in campo Bombagi e Welbeck al posto di Carlini e Maldonado. Il secondo doppio cambio è però viziato da un’incomprensione che costa due slot al Catanzaro e quindi l’impossibilità di effettuare altre sostituzioni.

Strano ma vero il Messina inizia a crederci e si fa sotto con Piovaccari che partecipa a tutte le manovre offensive facendo letteralmente a sportellate con la difesa del Catanzaro portiere compreso.

Al minuto 77 viene annullato un gol a Vandeputte per posizione di offside. Nell’occasione è stato particolarmente illuminante il passaggio di ritorno di Biasci per Vandeputte che s’inserisce in area e invece di concludere serve Cianci a due passi la cui conclusione viene smorzata, il belga che nel frattempo si trovava oltra la linea del fuorigioco si avventa sulla sfera e insacca ma l’arbitro annulla.

Quello che doveva essere il colpo del KO si trasforma in un inatteso motivo d’orgoglio per i padroni di casa che confezionano una buona trama sulla corsia sinistra con Russo che si allarga e crossa sul secondo palo dove Piovaccari tenta goffamente la rovesciata. La palla carambola sui piedi di Adorante che da due passi infila Nocchi per il momentaneo pareggio.

Il Catanzaro accusa il colpo e ricomincia a macinare gioco con Vivarini che nervosamente predica calma dalla panchina. Proprio la calma, o forse è meglio dire la freddezza, consente ai giallorossi di trovare il definitivo gol vittoria grazie a una rapida ripartenza con palla per Bombagi che di prima serve Biasci. Il giovane attaccante di proprietà del Padova trova il guizzo vincente finendo la sua corsa sotto il settore ospiti.

CONSIDERAZIONI

Il Catanzaro non ha messo in campo tutta la cattiveria agonistica di cui è capace, tuttavia è riuscito a mantenere la necessaria lucidità per recuperare una partita che potenzialmente stava per compromettere. Chiaro che nella testa dei calciatori ci siano ancora i postumi del big match contro la capolista.

La novità principale è data dalla posizione di Maldonado che in campo dal primo minuto gira molto basso davanti la difesa con Carlini che torna a occupare quella posizione di mezz’ala ibrida tanto cara al precedente allenatore del Catanzaro.

Non è un assetto a trazione anteriore e probabilmente questo aspetto era nelle segrete intenzioni di Vivarini che voleva più controllo del gioco e dunque più equilibrio. Il Catanzaro era reduce da due sconfitte consecutive con ben quattro reti al passivo, un fatto abbastanza insolito per la miglior difesa del campionato.

Giocando contro il tridente c’era assoluto bisogno di avere il classico regista da cui far partire la costruzione dal basso e in questo Maldonado è stato più che efficace.

La fluidità della manovra non è stata tuttavia costante dalla mediana in su. Infatti in diverse fasi della partita il reparto offensivo ha offerto poco movimento a venire incontro finendo per costringere le ali (in particolar modo Vandeputte) a chiudersi sul raddoppio di marcatura e consegnare palla agli avversari.

In questi momenti di scarsa lucidità sono mancati anche i movimenti fra le linee di Carlini che soffriva la marcatura di Goncalves prima e di Rizzo in seconda battuta.

Capita l’antifona, Vivarini ha spinto Maldonado ad alzare i ritmi ma soprattutto la linea di difesa che tra l’altro ha corso pochi rischi sulla corsia occupata da Gatti. La mossa si è inizialmente tradotta in una insistita ricerca dello sfondamento per vie centrali (guarda caso agevolata dai movimenti di Iemmello che tornava dietro per ricevere spalle alla porta), ma successivamente ha consentito alle aquile di prendere campo e lavorare l’avversario su tutti i fronti.

Nel corso della ripresa e con la situazione di vantaggio il Catanzaro ha provato ad addormentare la partita con ritmi molto bassi, non senza concedersi qualche sortita. Il Messina di contro ha avuto la capacità di credere nella rimonta sfruttando la fisicità di Piovaccari, ma soprattutto la dinamicità di Fofana che è stato il vero fulcro della manovra peloritana.

Bene Iemmello. Lo zar di Catanzaro ha finalmente mostrato un minimo accenno del suo potenziale e lo si è visto in alcune giocate a smarcare il compagno, in alcuni assist poco fortunati, ma soprattutto nella rapidità con cui ha anticipato il marcatore diretto in occasione del gol.

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