21 Luglio 2024

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Riforme? Si ci siamo, ora a chi far battere i rigori e le sostituzioni lo decidono i balordi che fanno invasione di campo.

scritto il: martedì, 12 Aprile 2022 - 14:18

Tempo di lettura: 3 minuti

Grande passo in avanti delle istituzioni del calcio italiano che sembra finalmente abbiano trovato una intesa sulle riforme, il primo passo in questa direzione si è avuto ieri sera allo “Zaccheria” di Foggia, con un Catanzaro che ne rifila ben 6 trasformando la patria di Zemanlandia in Vivanlandia, in campo due squadre di grande spessore tecnico in una partita correttissima, stravinta dagli uomini di Vivarini, segnata purtroppo, dallo sconsiderato gesto di tre balordi, che in frangenti diversi hanno fatto invasione di campo aggredendo l’attaccante giallorosso Pietro Iemmello. Uno spettacolo indecoroso, che ci teniamo a sottolineare non può appartenere all’intera tifoseria foggiana e ad civilissima città di Foggia.

Quello che è accaduto ieri è un fatto di una gravità assoluta, perché lo stesso Iemmello, visto l’accaduto, è stato costretto ad abbandonare il campo, mentre stava per accingersi a tirare il calcio di rigore. Accomodatosi in panchina veniva invitato dal team manager del Foggia calcio a recarsi negli spogliatoi, un gesto che non è passato inosservato agli occhi dell’arbitro Giuseppe Collu che ha espulso il dirigente foggiano.

Insomma, in questo scandaloso campionato di Serie C Girone C se ne sono viste di tutti i colori, ci mancava solo quanto visto ieri a Foggia, che a decidere le sostituzioni e chi deve battere i calci di rigore venga deciso dai balordi invasori di campo.

Una perla nelle perle del calcio italiano professionistico che nel 2022 permette al Catania di partecipare al campionato senza che ci fossero le garanzie economiche per poi essere fatto fuori a tre giornate dal termine con quello che ne è conseguito con lo stravolgimento della classifica, il Catanzaro da secondo si è trovato quarto, la Vibonese ad un passo dalla retrocessione matematica si ritrova a disputare il play out.

Benvenuti nel calcio di Francesco Ghirelli, l’ormai inutile presidente della Lega Pro, il campionato più falsato che esistete nel calcio europeo, le sue lacrime per l’esclusione del Catania, che non avrebbe mai voluto vivere, suonano come lacrime di coccodrillo, soprattutto con un passato che ha già riposto situazioni simili e che di fatto non ha insegnato nulla.

Ormai la credibilità dei vertici del calcio italiano è pari allo zero, come giri e la rigiri sono sempre gli stessi a dettare le regole e ad apparecchiare la tavola per gli amici, e da questi dovremmo aspettarci le riforme? Da questi che non sono capaci di gestire un campionato di Serie C facendo decidere ai balordi che fanno invasione di campo aggredendo i calciatori con l’aggravante che siano gli stessi balordi a decidere chi deve battere un rigore e chi deve essere sostituito?

Signori questa è la patria di quello che è lo sport più popolare del paese, finito nelle mani di incapaci per gli interessi di pochi eletti e malgrado tutto il marciume stia venendo fuori Ghirelli non si è degnato di fare il minimo passaggio ad una autocritica che avrebbe aperto le porte ad un dibattito costruttivo. Senza dignità e rispetto per l’intero movimento calcistico, il tutto resta chiuso nelle stanze segrete del palazzo del potere, la Lega Pro ha rispedito al mittente la richiesta di un contributo da parte del tribunale per terminare il campionato con quattro partite che gli etnei avrebbero dovuto disputare di cui tre in casa ed una in trasferta nella vicina Palermo, il tutto a costi ridottissimi. E’ vero, si sarebbe creato un precedente inammissibile, ma è anche vero che la stessa Lega Pro non non aveva l’interesse a far finire il torneo al Catania, allora perché ammetterlo senza che ci fossero le garanzie per terminarlo?

Su tutto questo Ghirelli continua a tacere, ma ormai la sua credibilità,che è diventata pari allo zero, è sotto gli occhi di tutti, avesse la decenza di ammettere di aver fallito e che il calcio ha bisogno di rinnovarsi in figure professionali competenti.

il momento in cui Iemmello va sul dischetto del calcio di rigore e sta per essere aggredito

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