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La B un noto desiderio, il presente (un) Desiderio Noto: “Voglio portare il Catanzaro tra le stelle”

scritto il: venerdì, 29 Aprile 2022 - 17:34

Tempo di lettura: 5 minuti

“Buca il video” Desiderio Noto, apprezzato dalla tifoseria il suo intervento a “Corner” il format web tv di catanzarosport24.it., una lunga chiacchierata: dal sogno promozione, alla completa assenza della politica locale passando per lo stadio nuovo.

Da uomo dei numeri da lunedì a sabato, a tifoso che fa numeri – spesso inaspettati – la domenica. E così la Catanzaro calcistica tutta scopre un grande appassionato dei giallorossi, e non solo perché ad oggi quel Catanzaro è di sua proprietà. Lo conferma lo stesso Desiderio Noto nella nostra trasmissione “Corner”: “io sono co-proprietario, insieme ai miei fratelli, dell’Us, ma sono anche un grande tifoso. Lo dimostrano le mie pulsazioni durante le partite. Se solitamente sono a 57, nei novanta minuti arrivo a 130. Alla fine quando il Catanzaro vince devo sfogare la tensione con gesti come quelli di Taranto che neanche io mi riesco a spiegare”. È, probabilmente, la forza del calcio e del Catanzaro in particolare, quella che ti fa passare dal non essere “un uomo di campo, ma poi se la passione mi prende…”. E la presa è arrivata, fortissima, per un uomo che fino a cinque anni fa conosceva poco di questo mondo ma che ora ne discetta con umiltà e competenza.

LA SERIE C E’ UN INFERNO

 “Sono convinto che questa categoria è un inferno, prima se ne esce meglio è, è un fango, qua si naviga nella melma e questa stagione ne abbiamo avuto contezza ancora di più”. Parole forti che non ti aspetteresti da un uomo sempre pacato e poco avvezzo a far polemica. E che infatti, con la signorilità (e sarcasmo) che lo contraddistingue subito specifica che “i nostri punti totali reali sono 71, quanti i miei anni, quindi la differenza col Palermo è di più dei due punti che dice la classifica. Il secondo posto pertanto è strameritato”. Un risultato grandissimo considerate anche le difficoltà avute durante il campionato e i tentativi di mettere i bastoni tra le ruote. Velato qui, ma mica poi tanto, il riferimento di Noto al numero di ammonizioni ricevute dalle squadre il questo campionato: “Noi siamo stati la squadra che per numero di ammonizioni ricevute è terza in classifica, Bari e Monopoli, sono molto molto sotto di noi. E poi perché, avendoci tolti i punti col Catania non ci hanno tolto anche i cartellini?”. A buon intenditor…

Ma visto che in Lega buoni intenditori non pare ce ne siano, ecco il giudizio chiaro e netto sui playoff: “28 squadre sono troppe, specie se ne vince solo una. Non si può correre il rischio di giocarsi tutto contro una squadra che è arrivata quaranta punti sotto e che quindi come prestazioni, intensità e investimenti è stata molto inferiore”. “In generale sessanta squadre sono troppe in serie C, rischia di esserci ogni anno un bagno di sangue perché ogni anno in questa categoria è un’annata a perdere e questa cosa può andare bene per due, tre anni ma poi basta”. Anche per questo a Desiderio Noto non convincono nemmeno i nuovi criteri di garanzia economica proposti dalla Lega: “Il parametro della liquidità al 70% è pure poco, ma se è stato scelto questo lo stesso dev’essere controllato bene e i numeri devono essere interpretati in base alle attività e alle passività correnti. Se si da l’ok a una società con questi parametri e a metà stagione c’è qualcosa che non va vuol dire che sono stati sbagliati i conti. Siamo nelle mani della Covisoc e di una Lega che ci fa pagare tasse da professionisti ma che poi per molti aspetti professionista non è”

VIVA VIVA VIVARINI

Ma che più che nelle mani della Covisoc – che però a Catanzaro trova sempre vita facile con conti in ordine e bilanci a posto – in questo momento siamo più nella testa di mister Vivarini, l’uomo su cui punta Desiderio Noto per la vittoria dei playoff: “Grande allenatore, un tecnico di qualità, capace soprattutto di lavorare sul morale della squadra. Sempre attento, disponibile e che ama fare tante riunioni anche più di una al giorno. A brevissimo una insieme alla società per decidere la logistica e gli aspetti organizzativi in vista di questi playoff”. Vivarini ma non solo, tra le soddisfazioni più grandi di questa stagione per Noto anche quella di “esserci affidate a persone competenti e molto leali alla società, che fanno gli interessi primari della proprietà e dimostrano professionalità”. Riferimento non velato a Foresti e Pelliccioni, con complimenti anche per Carmelo Moro, “uno dei migliori dirigenti del settore giovanile che sta ottenendo grandi risultati”. “Noi puntiamo molto sui giovani anche per eventuali plusvalenze future ma siamo anche consapevoli che una squadra di soli giovani non è pensabile per il salto di categoria.

POLITICI MAI VISTI, TIFOSI A PERIODI

Il salto di categoria che tutti auspicano, anche quei politici sempre assenti ma che, siamo certi, saranno pronti a usare il Catanzaro e la sua eventuale promozione, come volano per accaparrare consensi, specie in questo periodo di campagna elettorale. Sarebbe il più grande dei controsensi visto che “la politica locale non ci è mai stata di supporto, gli abbonamenti, ad esempio si contano sulle dita di una mano. Abbiamo visto tutti interessati e vicini quando dovevamo prendere la squadra tutti poi dopo nessuno si è presentato. Nessuna istituzione politica è mai stata vicina al Catanzaro in questi 5 anni ed è stata questa la cosa che mi ha deluso di più di tutte in questo lustro di presidenza”.

Un po’ di delusione anche per la tifoseria che “mi aspettavo potesse rispondere meglio. Non mi attendevo certo tutte le domeniche 15mila persone ma nemmeno una media così bassa. Considerato anche che degli abbonati un buon 50% non viene, i paganti sono veramente pochi e non si possono fare sempre prezzi popolari per attirare gente altrimenti una società non ce la fa ad andare avanti”. “D’altronde quello con la squadra di calcio è come un matrimonio e come tale bisogna seguire la squadra nella buona e nella cattiva sorte”.

UNO STADIO FUNZIONALE

Ma perché poca gente allo stadio? Tra le motivazioni – chiamatele anche scusanti – la difficoltà di raggiungere il “Ceravolo”, “uno stadio poco funzionale con enormi difficoltà di entrata e uscita e disagi al traffico”. E allora pronta l’dea di uno stadio nuovo? “Se ci sarà deve avere un progetto moderno ed essere situato in una zona facilmente raggiungibile e agile per la viabilità”. Magari, perché no, vicino l’impianto di Giovino, sull’acquisizione del quale Noto non si esprime poiché “ufficialmente non c’è nessun bando di vendita, non ci sono prezzi e condizioni. Quando avremo tutte questi aspetti davanti valuteremo il da farsi”.

IL DESIDERIO DI DESIDERIO

Pensare al futuro troppo lontano, d’altronde, non è congeniale ad un uomo così pragmatico, esperto, conoscitore del mondo e dell’imprenditoria come pochi. Pertanto, il suo essere tifoso passionale, il suo svestire la cravatta per indossare una sciarpa cozza con la realtà, ma comunque sempre lungimirante e di ottime prospettive. “Al momento io sogno la serie B, per il blasone e l’importanza che da dal punto di vista sportivo ma anche perché in cadetteria i bilanci possono cambiare in maniera significativa, poi andando, vedendo. Da lì poi con una giusta e attenta politica economica si potrebbero ottenere costi e ricavi pari a 0 ma una buona situazione patrimoniali: è questo ad oggi il mio più grande sogno”.

Una lucidità disarmante e una chiarezza limpidissima; sembra non ci sia nulla che possa scalfire l’uomo dei numeri giallorossi che però, in un breve attimo di “debolezza”, pensa alla sua passione per la fotografia e per gli astri, tanto da lasciarci andare ad un impareggiabile: “vorrei portare il Catanzaro tra le stelle”. Poesia, pura poesia che sfonda le orecchie dei tifosi giallorossi, i quali scoprono la passione viscerale dell’uomo dei numeri. Che però, in caso realizzasse ciò che ha detto, non riuscirebbe a contare i segni di gratitudine che gli arriverebbero. Che sarebbero, senza bisogno di grandi calcoli, un numero molto maggiore di quello delle stelle.

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