21 Luglio 2024

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Picerno – Catanzaro 0 -1, più dura del previsto ma alla fine conta la vittoria Vivarini: “i tre punti di oggi ne valgono sei”

scritto il: venerdì, 23 Dicembre 2022 - 18:46

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Deve attendere il settantesimo il Catanzaro per assaporare il gusto del gol, ci pensa Cianci con la sua solita caparbietà a riprendere un pallone respinto dal portiere su un colpo di testa dello stesso attaccante giallorosso.
Settanta minuti, davvero una enormità per come il Catanzaro ci ha abituati, ma il merito è soprattutto di un Picerno che si è dimostrato un avversario ostico esaltato dalle 4 vittorie consecutive tra cui l’ultima all’Adriatico contro il Pescara.
Che il Catanzaro possa tirare un filo di respiro può anche starci e se poi riesci a vincere partite come questa sfruttando l’unica occasione di tutta la gara, allora sei davvero forte. Perché la forza di una squadra non si misura soltanto dal bel gioco, ma anche da quella capacità di riuscire a reggere fisicamente e mentalmente anche in condizioni dove l’avversario ti crea difficoltà.
Applausi al Picerno ma i tre punti, quelli che contano, vanno al Catanzaro che rimane saldamente il testa alla classifica con un più 6 sul Crotone.
Partita difficile quella di oggi, lo sottolinea anche il tecnico giallorosso Vincenzo Vivarini al termine del match: “Partita durissima, che avevo già preventivato alla vigilia. È vero siamo andati in difficoltà, anche se le occasioni migliori le abbiamo avute noi con Verna nel primo tempo e poi con Cianci che l’ha messa dentro. Faccio I complimenti al Picerno e per quel che ci riguarda dobbiamo essere bravi e cinici a vincere partite come quella di oggi. Questa vittoria? Non ho dubbi, vale sei punti!”
Ora la pausa il giusto premio ad una squadra che non ha mai mollato per 20 giornate, un tour de force incredibile che alle Aquile del Sud vale il primato con alle spalle una intera città che sogna.
Vivarini ringrazia il pubblico catanzarese anche oggi numerosi in trasferta: “Ci hanno incitati dal primo all’ultimo istante, giocavamo in trasferta ma ci sentivamo al Ceravolo”.

Foto: Massimo Carlostella

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