FORMAZIONI
Catanzaro 3-5-2: Fulignati, Scognamillo Brighenti Martinelli, Vandeputte Ghion Verna Cinelli Situm, Iemmello Biasci. All. Vivarini.
Messina 4-2-3-1: Fumagalli, Baldè Celesia Ferrara Berto, Fofana Mallamo, Catania Balde Fiorani, Perez. All. Raciti
AVANTI TUTTA
I giallorossi di Calabria fanno la partita controllando il possesso palla per la quasi totalità del tempo e costringendo il Messina a rintanarsi nella propria metà campo. Non è stato semplice destreggiarsi sulla corsia centrale dove la circolazione della palla finiva per essere inevitabilmente condizionata dalle pessime condizioni del terreno di gioco.
Vivarini schiera Brignola dal primo minuto con il chiaro intento di sostituire Sounas. Nonostante la buona volontà e la presenza attiva nelle trame offensive, il neo acquisto deve ancora affinare l’intesa con i compagni di reparto… ma quel piede mancino, siamo sicuri, sarà davvero importante.
Note decisamente positive sulla corsia sinistra dove la piena maturazione di Scognamillo porta il difensore giallorosso a conquistare preziosi metri di campo che servono a liberare Vandeputte dalla doppia marcatura di Berto e Fiorani.
Ed è proprio dall’out di sinistra che il Catanzaro fa vedere le cose migliori. Il perno delle trame offensive è sempre Vandeputte, ma con il supporto ora di Verna ora di Scognamillo, la palla viaggia velocemente dentro e fuori per liberare il destro tagliente del belga che al 47esimo impegna severamente Fumagalli in una difficile deviazione in angolo.
Un minuto più tardi e a tempo scaduto arriva il meritatissimo gol degli ospiti con Verna che da fuori area calibra un bel tiro forte che s’insacca alle spalle di Fumagalli. È il coronamento di 45 minuti giocati a una sola porta, contro il fango l’arbitro e (obviously) una media di 9-10 avversari dietro la linea della palla.
Il Messina di Raciti e Lo Giudice annaspa più del dovuto rinunciando alla fase di pressing e cercando di sovvertire le sorti dell’incontro con improbabili e mal gestite ripartenze che mettono in imbarazzo Balde e l’isolatissima e avulsa dal gioco prima e unica punta Perez.
Di contro fa buon gioco la retroguardia del Catanzaro che costruisce pazientemente e senza fretta con capitan Martinelli che rischia anche di andare in gol sugli sviluppi di un calcio d’angolo ma la conclusione è da dimenticare.
PARI E PATTA
La ripresa fra Messina e Catanzaro è stata decisamente un’altra partita rispetto ai primi 45 minuti. I padroni di casa si sono fatti sotto macinando gioco e conquistando il meritato pareggio con Balde che si è inserito bene dopo uno splendido dai e vai fra Fofana e Konate.
Nell’occasione del pari la difesa giallorossa si è fatta sorprendere dal guizzo di Konate, pochi minuti più tardi il Messina rischia addirittura di passare in vantaggio con l’ex Curiale che imbastisce un’azione di contropiede con Iannone elude l’intervento di Vandeputte e colpisce a botta sicura sul primo palo. Fulignati compie un vero miracolo smanacciando in angolo.
Lo scampato pericolo fa infuriare Vivarini che ordina un immediato doppio cambio buttando nella mischia Pontisso Curcio e Cianci. I tre saranno i veri protagonisti dell’assedio che si protrarrà fino al 96esimo.
Decisamente positivo l’impatto di Pontisso che sulla corsia sinistra effettua un paio di cross molto invitanti sui quali Cianci e Curcio si divorano letteralmente il gol della vittoria. Meno brillante invece l’ingresso di Curcio che pur facendosi vedere dai compagni non riesce a cogliere due clamorose occasioni che avrebbero meritato miglior sorte.
TATTICAMENTE
Il match non ha offerto spunti tattici di particolare rilievo per via dell’approccio troppo timido dei peloritani nella prima frazione di gioco e ovviamente a causa del terreno disastroso che ha compromesso le giocate tecniche e in velocità.
Per il Messina davvero buona la prova del giovane Mallamo che in mezzo al campo si è destreggiato molto bene smistando verticalmente e raddoppiando con buona efficacia. Sicuramente il pacchetto centrale è quello meglio assortito con Fofana play e il duo Baldè Fiorani a garantire la necessaria profondità.
In casa giallorossa tutti gli occhi erano puntati su Brignola che è stato voluto da mister Vivarini per sopperire alla mancanza di Sounas fra le linee ma anche per quel piede mancino che con i cross tagliati in area dovrebbe fare il paio con quanto già avviene a sinistra ad opera di Vandeputte.
L’intento è chiaro, dotarsi di una figura che muova sul fronte destro e che abbia la capacità di calciare di sinistro colmando il gap delle soluzioni offensive che fino ad oggi vedevano solo palle ad uscire. Brignola è anche capace di saltare l’uomo in dribbling, ma sul terreno odierno del Franco Scoglio non si poteva chiedere di più.
Foto: Francesco Saya
Va bene così anche se c’è rammarico x due punti persi però nn si può pensare di vincere tutte le partite. Una giornata in meno per il paradiso forza aquile