Fulignati 6,5 – Nel gelo che aleggia sul Nicola Ceravolo, sferzato anche da un forte vento, mai è chiamato in causa dai calciatori ospiti, e la sua prestazione si limita quindi al giro palla con i difensori, oppure a qualche raro rilancio. Nell’uno e nell’altro, manifesta la sicurezza e la precisione cui ha ormai abituato i tifosi delle Aquile. Spettatore.
Martinelli 8 – Insuperabile in sede difensiva, si aggiunge sovente ai centrocampisti per accompagnare l’azione d’attacco. Nella prima frazione, sebbene controvento, splendidi due lanci a lunghissima gittata in favore, entrambi, di Jari Vandeputte. Massiccio.
Brighenti 8 – Difensore per il quale son terminati gli aggettivi. Protagonista di ennesima prestazione solidissima, del tutto priva di sbavature, eccelle in particolare negli anticipi, specie sull’opposto Ekuban, che gravita spesso dalle sue parti. Leader.
Scognamillo 8 – Forse perché di origini russe, e quindi più abituato al freddo, è l’unico calciatore, fra i ventidue in campo, a non indossare alcuna protezione sotto la casacca. Maniche corte e via, a combattere con efficacia su qualsiasi pallone graviti nella sua zona, oppure a spingere quando la situazione tattica lo richiede, o ancora a deviare nella porta avversaria un cross dalla bandierina, per spezzare il punteggio di partenza. Unica nota negativa, una leggerezza nei primissimi minuti di gara, sulla quale, però, rimedia egli stesso. Guerriero.
Brignola 7 – Un’ora sul terreno di gioco, da esterno destro a tutta fascia. Buone alcune accelerazioni e squisito un duetto con Sounas, nella prima frazione, che libera lo stesso ragazzo greco al cross da ottima posizione. Più approssimative altre giocate, ma nessun dubbio che il 17 stia iniziando a prendere confidenza con i collaudatissimi meccanismi del Catanzaro. In crescita.
Sounas 8 – Elemento pressoché insostituibile per le sue capacità nella doppia fase. Bravissimo a legare il reparto mediano con quello offensivo, ma altrettanto valido nel lavoro di pressing o di incontro. Sublime la finta che effettua nell’azione che conduce al terzo goal Prezioso.
Pontisso 8,25 – Abile e rapido nel far girare la sfera, sempre presente quando si tratta di interdire il gioco avversario. Nel secondo tempo, rispetto al primo, è spostato qualche metro più avanti, ed è proprio da questa nuova posizione che prima sfiora la marcatura personale (bravo l’estremo ospite) e poi serve un cioccolatino a Iemmello, purtroppo sciupato dallo stesso attaccante. Da una sua cannonata, respinta con il braccio da un difendente avversario, nasce il calcio di rigore che vale il punto del raddoppio. Quando lascia il terreno di gioco, al minuto 78, il numeroso pubblico gli tributa meritatissima standing ovation. Delizioso.
Verna 8 – Nella prima frazione, si agita molto a tutto campo, in entrambe le fasi, cercando anche l’incursione dalle parti dell’area avversaria. Nella seconda, invece, è posizionato come schermo dinanzi al pacchetto arretrato (con Pontisso alzato di qualche metro). In tale veste, Luca chiude le linee di passaggio dei calciatori opposti (rare, per la verità) e collabora validamente, e con personalità, alla costruzione del gioco dal basso, distribuendo il pallone con precisione e apprezzabile rapidità. Equilibratore.
Vandeputte 8,25 – La fantasia al potere. Impossibile non scorgere, nell’odierno livello che domina la terza serie professionistica, e probabilmente l’intero italico calcio, un elemento con le qualità del belga. Estro, precisione nei passaggi (altri due assist, tanto per non smentirsi), velocità, intelligenza: tutte di almeno una categoria superiore, e tutte sfoderate contro i malcapitati difensori o centrocampisti ospiti, costretti più volte a subirle. Creativo.
Iemmello 8,5 – Be’… quando fa molto freddo, come domenica 5 febbraio 2023, le slavine sono una delle eventualità da considerare. Sulla formazione proveniente dalla Puglia, se ne abbatte una chiamata Pietro Iemmello. Una serie infinita di giocate di straordinario ingegno calcistico e due reti personali: la prima su calcio di rigore, la seconda (bellissima) con una botta di destro, quasi da fermo, seguente a passaggio di Vandeputte e finta di Sounas. Se il voto non è più alto, è per un paio di occasioni sciupate, una per tempo. Nessun compagno di squadra, però, può togliergli lo scettro di man of the match. Valanga.
Curcio 6,5 – Un gol mancato nel primo tempo, su invito di Dimitrios Sounas, e poco altro dalle parti del portiere ospite. Rilevanti, ad ogni modo, la volontà, qualche tentativo di attacco degli spazi ed alcune giocate di fino, frustrate da brutti falli ai suoi danni. Meritevole.
Šitum (dal 61’) 7 – Rileva Brignola, anche nel ruolo, interpretandolo con le consuete sicurezza e personalità. Da applausi un dribbling nello stretto all’altezza della trequarti difensiva. Idoneo.
Biasci (dal 61’) 7 – Sostituisce Curcio, regalando maggior velocità ed imprevedibilità al reparto offensivo. Potrebbe iscrivere il suo nome al tabellino dei marcatori, ma dopo ottimo controllo della sfera, non è fortunato nella conclusione. Incisivo.
Cinelli (dal 78’) 6,5 – Avvicenda Pontisso a risultato ampiamente acquisito, e svolge con cura i compiti di distribuzione ed interdizione che gli sono assegnati. Scrupoloso.
Fazio (dal 78’) 6,5 – Subentra a Niccolò Brighenti: forse, una sorta di premio che il Mister gli concede per la sua professionalità e per il suo attaccamento alla maglia. In ogni modo, di fronte ad avversari ormai rassegnati alla sconfitta, non deve faticare poi tanto per sbrigare i suoi doveri difensivi. Colonna.
Cianci (dall’82’) 7,25 – Sul punteggio di 3-0, a meno di dieci minuti dal triplice fischio, pochi calciatori, probabilmente, farebbero una corsa di oltre cinquanta metri per pressare il portiere opposto, che ha ricevuto palla da un compagno di squadra. Il 99 giallorosso, però è fra questi: caparbio, agonisticamente cattivo, vuol lasciare il suo marchio sulla sfida. Pietro corre, corre… ruba il pallone all’esterrefatto pipelet e lo deposita in rete. 4-0. E allora, altra corsa: questa volta sotto la Capraro, mentre l’intero stadio scandisce il suo nome. Commovente.
Vincenzo Vivarini 9 – Di là di tutte le scaramanzie, lo si può sostenere con certezza assoluta. Questo Catanzaro, il Catanzaro di Vincenzo Vivarini, è un’autentica macchina da guerra. Lo rivelano i numeri impressionanti, unici o quasi in tutta Europa, ma anche la disposizione sul terreno di gioco, la spettacolarità delle manovre, la concentrazione, altissima, dei suoi calciatori. Eccellente, nel secondo tempo, la scelta di alzare la posizione di Pontisso, con Verna più basso. Ottima la gestione delle sostituzioni, e quindi la lettura della partita. Null’altro da aggiungere, se non che il pubblico lo ha ripetutamente osannato nei minuti finali. La gente si rende conto come la guida tecnica delle Aquile, nella corrente stagione, e si spera per molte altre, è affidata ad autentico mago. Genio.
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