Il Catanzaro vince anche l’ultima casalinga impreziosendo quella che sarà ricordata come la stagione dei record. Alla doppietta di Iemmello risponde con un bel tiro a giro l’ex Bjarkason.
FORMAZIONI
Catanzaro 3-5-2: Sala, Scognamillo Fazio Gatti, Katseris Sounas Ghion Pontisso Tentardini, Iemmello Curcio. All. Vivarini.
Foggia 3-5-2: Thiam, Rizzo Kontek Leo, Costa Schenetti Petermann Frigerio Bjarkason, Ogunseye Iacoponi. All. Rossi
TABU DA SFATARE
Nella penultima di campionato Catanzaro e Foggia hanno dato vita a un match vivace con buone trame offensive. Per i padroni di casa un tabu da sfatare, per gli ospiti l’obiettivo di conquistare il miglior piazzamento possibile nella griglia playoff.
Entrambe disposte a specchio con Sounas e Schenetti deputati a far da raccordo con i rispettivi reparti avanzati, i due si vedranno molto in fase di contenimento più che in fase propositiva. Funziona decisamente bene la corsia sinistra del Foggia con Costa e Schenetti molto mobili e rapidi, la mediana giallorossa sale in cattedra con una prestazione maiuscola di Pontisso.
La sblocca subito Iemmello che approfitta di un retropassaggio corto di Rizzo e salta Kontek, quindi contiene il ritorno di Leo poi piazza la sfera nell’angolino dove Thiam non può arrivarci. Decisivo il movimento ad allargare di Curcio che tiene Leo a metà strada impossibilitato a intervenire.
Solitamente abituati a un’intensa ed altissima fase di pressing, gli ospiti sembrano accusare il gol a freddo e lasciano l’iniziativa al Catanzaro che trova un Pontisso in giornata di grazia in mezzo al campo, capace di resistere l’interdizione di Frigerio e proporsi sull’asse sinistro con buona efficacia.
Le aquile premono e quasi raddoppiano con Curcio dopo l’ennesimo break a centrocampo di Pontisso. Il raddoppio dei giallorossi arriva al quarto d’ora grazie a Iemmello che sugli sviluppi di un corner approfitta di un’indecisione nell’area piccola e con il tacco trafigge l’estremo difensore ospite.
Rossi suona la carica chiedendo ai suoi di alzare la linea del pressing. Così il Foggia inizia a farsi vedere con sempre maggiore insistenza sulla corsia sinistra dove Costa e Schenetti dimostrano una buona intesa e trovano un buon dialogo con Iacoponi sempre pronto a svariare sull’intero fronte offensivo.
Il Catanzaro giocherà gli ultimi minuti senza Iemmello uscito per un dolore alla spalla sinistra, nel finale di primo tempo Curcio si farà parare il rigore conquistato da un incontenibile Pontisso.
Nella ripresa più Foggia che Catanzaro, ma gli ospiti non riescono a scardinare l’attenta difesa giallorossa che è costretta agli straordinari. Fazio e Scognamillo si danno il turno per arginare Ogunseye, Gatti invece fare buona guardia su Bjarkason prima e Costa dopo.
I satanelli decisi ad acciuffare il pari alzano l’intensità e mettono alle corde il Catanzaro che non riesce più uscire. La girandola dei cambi premia Cianci Bombagi Biasci Rolando e Wellbeck, sul fronte opposto spazio per Peralta Odjer Rutenz.
Una volta esaurita la spinta offensiva dei rossoneri il Catanzaro trova il modo di allentare la pressione riversandosi in avanti con le accelerazioni di Biasci e un paio di situazioni di calcio da fermo che vedono Cianci sfiorare la marcatura prima con una botta al volo di sinistro che Thiam si ritrova fortunosamente fra le mani e un attimo dopo con un bel colpo di testa che termina fuori di un soffio.
SPAZIO PER TUTTI, MA OCCHIO AL FUTURO
La stagione dei record non è ancora conclusa, ma è inevitabile proiettare i pensieri al prossimo campionato di serie B. Alcuni degli interpreti dell’attuale rosa non rientreranno più nel progetto, altri invece saranno chiamati a confermare quanto di buono fatto vedere ad oggi.
Pontisso è un giocatore su cui mister Vivarini dovrà fare le sue attente valutazioni in vista della prossima stagione. Il numero 20 giallorosso è stato uno dei rincalzi su cui fare maggior affidamento per l’intera stagione, forte di una fase di interdizione decisamente importante e una discreta capacità di penetrazione nelle linee avversarie.
Certo l’impatto con la cadetteria sarà decisamente più impegnativo, ma ciò che piace di Pontisso è quella sua capacità di leggere i movimenti degli avversari trovando il modo di farsi vedere dai compagni oltre che disimpegnarsi con una certa dimestichezza anche quando si ritrova l’uomo addosso.
Oltre alla prestanza fisica e una buona visione di gioco, Pontisso torna utile tatticamente con qualsiasi tipo di centrocampo (dal 3-5-2 al 4-3-3) potendo ricoprire il ruolo di mezz’ala come anche quello di mediano basso.
Non è un giocatore dai ritmi compassati, quindi sicuramente molto versatile nell’impianto di gioco di mister Vivarini che vuole sempre una squadra propositiva e arrembante.
IL FOGGIA E’ PRONTO AL SALTO DI CATEGORIA?
L’intelaiatura dei satanelli è di tutto rispetto, con almeno quattro individualità di valore assoluto. Con Petermann in cabina di regia, le incursioni di Costa, la velocità di Schenetti e il ritorno di Garattoni non è per nulla semplice aver ragione della squadra pugliese.
La fase di pressing molto alta lascia la linea difensiva esposta a pericolosi uno contro uno non trovando peraltro in Rizzo la necessaria determinazione per contrastare gli avversari. In avanti i movimenti di Iacoponi sono funzionali alla fase di rifinitura che non si focalizza sullo spigoloso Ogunseye lasciando aperte diverse soluzioni.
Le giocate migliori si sono viste sulla corsia sinistra con il dai e vai fra Costa e Schenetti, ma anche sul versante destro è apparso in buona forma l’ex Bjarkason che muovendosi dentro e fuori ha trovato modo di partecipare attivamente allo sviluppo della manovra. Vitale per l’economia del gioco la verve di Frigerio.
Per rispondere alla domanda se il Foggia è pronto al salto di categoria, diciamo che l’arma migliore dei pugliesi è la determinazione.
Foto: Massimo Carlostella
Volevo rispondere al mister Rossi che non ha visto la differenza dei 35 punti, sicuramente non avrà seguito il campionato del Catanzaro , e nemmeno si era studiato la formazione dei giallorossi, oramai ha fatto il suo tempo e secondo me’ il Foggia non andrà lontano con lui in panchina , deve ringraziare mister Vivarini che sta ‘ facendo giocare le seconde linee, altrimenti sarebbe uscito dal Ceravolo con una batosta, senza nulla togliere a chi ha giocato bravi anche loro, ma la formazione titolare e stata una corazzata.