Serie B
Denominazione: | Unione Sportiva Fascista Catanzarese | ||
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Campionato: | 1936-37 | ||
Serie B | |||
Piazzamento: | 15Ā° Posto | Retrocesso Serie C | |
Presidente:: | Arnaldo Pugliese | ||
Allenatore: | Cesare Migliorini |
La Serie B 1936-1937 fu la 10ĀŖ edizione di un torneo nazionale cadetto del campionato italiano di calcio ad essere organizzata dal Direttorio Divisioni Superiori, l’8ĀŖ dall’istituzione della categoria tornata per la seconda stagione al girone unico.
Si passĆ² da 18 a 16 squadre. Il campionato vide la promozione del Livorno, che aveva perso nelle ultime giornate del torneo 1935-36 la possibilitĆ di tornare in massima serie. La squadra toscana, miglior attacco e difesa del torneo, festeggiĆ² il ritorno in Serie A assieme all’Atalanta. Alle due compagini bastĆ² tenere a freno le ambizioni di Modena e Pisa, oltre a quelle delle neopromosse Cremonese e Spezia, per guadagnarsi la promozione.
Accesa la lotta per la salvezza, che coinvolse anche la Pro Vercelli: i piemontesi si salvarono in extremis, battendo il Catania all’ultima giornata e agganciando gli spareggi, da cui uscirono indenni, dopo sette gare, assieme a Messina e Venezia. A cadere furono proprio gli etnei che raggiunsero in Serie C, oltre alla Catanzarese e al giĆ da tempo retrocesso Vezio Parducci Viareggio, anche l’Aquila.
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Il calcio mercato della Catanzarese
Acquisti | Cessioni | ||
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Alberto Guasconi | Livorno | Vittore Martini | |
Eugenio Grandi | Nissena | Giuseppe Scuppa | |
Gastone Staffiero | Stabiese | Giovanni Mantovani | |
Alberto Pignatelli | Bari | Arnaldo Pantani | |
Vittorio Alfieri | Bagnolese | Sergio Galletti II | |
Alessandro Fornasaris | |||
Umberto Favero | |||
Franco Ponzinibbio |
La stagione del club abruzzese dell’Aquila Calcio fu funestata dal grave incidente ferroviario di Contigliano, verificatosi il 3 ottobre 1936, nel quale perse la vita l’allenatore Attilio Buratti e rimasero gravemente feriti molti dei calciatori che si trovavano in trasferta verso Verona; l’Aquila rinunciĆ² alla salvezza d’ufficio ma, costretta a disputare molte gare nel giro di pochi giorni con una rosa fortemente ridotta, non riuscƬ a mantenere la categoria.
Alle 6:23 del mattino di sabato 3 ottobre 1936, il treno accelerato di automotrici AT 404 Sulmona-Terni, composto da una sola littorina di terza classe, partƬ dalla cittĆ peligna impegnando la ferrovia Terni-Sulmona, con arrivo previsto alle 10:21.
Alle ore 7:40 circa il treno arrivĆ² alla stazione dell’Aquila, dove salirono a bordo numerosi passeggeri tra cui la comitiva dell’A.S. L’Aquila, composta da tredici giocatori, due dirigenti, l’allenatore e il massaggiatore, in viaggio verso Verona dove il giorno successivo si sarebbe dovuta disputare la partita contro l’A.C. Verona, gara valida per il campionato di Serie B 1936-1937. Verso le 8 il convoglio, pressochĆ© pieno, ripartƬ in direzione di Terni.
Alle ore 9:45, al km 196 della linea (in corrispondenza della localitĆ Piani di Poggio Fidoni), nel tratto tra la stazione di Rieti e quella di Contigliano, il treno si scontrĆ² violentemente con un convoglio postale proveniente dalla direzione opposta, espletato dal furgone ALDb 200. Nell’impatto i due mezzi si accartocciarono e si incunearono l’uno nell’altro, uccidendo molti passeggeri.
I primi soccorsi furono prestati dai passeggeri feriti in modo meno grave, e dai passanti accorsi per il rumore dello scontro (che provvedettero a dare l’allarme); tra i superstiti che si prodigarono maggiormente nelle azioni di soccorso ci fu il carabiniere Raffaele Betti della stazione di Reggio Emilia, che per questa ragione ricevette un encomio solenne.
L’incidente ebbe pesanti conseguenze sulle sorti dell’A.S. L’Aquila, squadra che stava vivendo una fase di grande ascesa. La tragedia risparmiĆ² solo tre dei suoi giocatori: gli squalificati Brindisi e Michetti, e il portiere Stornelli che non riuscƬ a svegliarsi in tempo per prendere il treno.
In virtĆ¹ dell’accaduto, la Federazione Italiana Giuoco Calcio propose agli abruzzesi la salvezza d’ufficio senza dover disputare il campionato, ma il club decise di proseguire ugualmente il torneo. La squadra venne affidata al tecnico magiaro AndrĆ”s Kuttik mentre vennero accolti gli aiuti di alcune societĆ calcistiche italiane che offrirono, gratuitamente ed in forma di solidarietĆ , dei giocatori per completare la rosa; tra questi Otello Trombetta e Giacomo Valentini arrivati dalla Roma.
Nonostante una ripresa sul finale della stagione, L’Aquila si classificĆ² al terzultimo posto e retrocesse cosƬ in Serie C; da quell’anno i rossoblĆ¹ non sono piĆ¹ riusciti a raggiungere la serie cadetta.
Lāavv. Arnaldo Pugliese, salito alla presidenza dellāU.S. Catanzarese nella stagione precedente, si trova a fronteggiare la crisi economica in cui versa la societĆ ed i problemi maggiori si avranno in concomitanza con lāinizio del torneo con la societĆ che non riesce ad adempiere al pagamento degli stipendi.
Niente pazzie sul calcio mercato, quasi in blocco viene confermata lāintelaiatura che lāanno prima vinse il campionato di Serie C. I giallorossi cedono il portiere Martini al Milan aprendo le porte al ritorno di Garbo dal prestito al Livorno. Si lavora ad altri due rientri, ma senza successo, quello del difensore Umberto Favero ceduto in prestito lāanno prima al Padova senza perĆ² disputare nessuna partita, ma il difensore ha ormai preso la decisione di ritirarsi dal calcio giocato. Altra operazione andata a vuoto ĆØ quella del ritorno dellāargentino Franco Ponzibbio ceduto in prestito lāanno prima al Genoa, operazione di ritorno che perĆ² non va in porto.
In uscita lāavv. Pugliese, per accontentare il tecnico Migliorini compie un sacrificio rinunciando a cedere lāattaccante Insada richiesto da due societĆ , tra cui una di Serie A. La rosa viene irrobustita attingendo tra le file delle giovanili con Ripepe, Giglio, Miniaci, Regalino, Sacco, Nocita e Zaccone.
A compromettere la permanenza in Serie B contribuisce un pessimo girone di andata caratterizzato da una falsa partenza; appena 3 punti, dovuti ad altrettanti pareggi, dopo 6 giornate di campionato. E per gioire per una rete giallorosa bisognerĆ attendere la sesta giornata di campionato, esattamente il 18 ottobre del 1936 quando al militare arriva il Palermo 1-1 con Isada che al 70ā pareggia al momentaneo vantaggio siciliano realizzato da Alberti al 55ā.
Alla settima ed ottava giornata la Catanzarese raccoglie due vittorie consecutive, la prima in trasferta sul campo del Messina imponendosi per 3-2, la seconda al āMilitareā battendo con lāidentico punteggio la Pro Vercelli.
A Messina le Aquile chiudono il primo tempo in vantaggio di una rete realizzata da Prandoni, scoppiettante la ripresa. Al 61ā pareggio dei siciliani con Ferretti, al 78ā ĆØ ancora il Catanzaro a trovare la via del vantaggio grazie a Zanni e allā84ā il Messina ritrova il pareggio con Gerbi. A due minuti dal termine ĆØ Tosi a realizzare il gol della prima vittoria stagionale.
Nellāincontro casalingo contro la Pro Vercelli le Aquile raccolgono il primo successo interno in un match piĆ¹ agevole di quello siciliano. Si va al riposo del primo tempo con la Catanzarese in vantaggio di due reti grazie al gol siglato da Tosi al 10ā e allāautorete di Ramella al 24ā.
La ripresa si apre con la Catanzarese che al 56ā aumenta le distanze grazie alla rete di Pignatelli, al 70ā Parissone e allā85ā Cornara realizzano le due reti vercellesi.
A cavallo tra la fine del girone di andata 14ĀŖ, 15ĀŖ e 16ĀŖ giornata la Catanzarese mette a segno un filotto consecutivo di tre vittorie, tutte in casa. La prima 3-1 sul Modena, la seconda 3-1 sulla Cremonese e la terza 1-0 sul Venezia. Ma le Aquile non fanno il pieno di successi casalinghi perchĆ© il calendario riserva ancora una partita interna, quella della 17ĀŖ giornata con la temibile Atalanta che insegue il Livorno a soli due punti dal primo posto. Vincono i bergamaschi in rimonta per 3-1 con Guasconi che illude i giallorossi con il vantaggio siglato al 20ā.
Le tre vittorie consecutive non sono sufficienti alla Catanzarese per tirarsi fuori dalla zona retrocessione, zona in cui ĆØ sempre stato presente dallāinizio del campionato.
Se il campionato fosse finito al termine della 22ĀŖ giornata la Catanzarese si sarebbe miracolosamente salvata. Era il 28 febbraio del 1937 il calendario proponeva due partite tra le cinque squadre invischiate per non retrocedere: Catanzarese-Messina (rispettivamente a quota 16) e LāAquila-Pro Vercelli (rispettivamente a 15 e 16 punti) a chiudere il filotto delle cinque cāĆØ come fanalino di coda il Viareggio a quota 12.
LāAquila-Pro Vercelli termina sul risultato di paritĆ 1-1 e la Catanzarese batte il Messina per 3-1 con reti di 12′ (rig.) Grandi, 17′ Guasconi, 65′ Gardini (per il Messina e allā86′ Prandoni. In virtĆ¹ di questi risultati la Catanzarese si sarebbe salva condannano il Serie C proprio il Messina in compagnia della Pro Vercelli, LāAquila e Viareggio.
La Catanzarese molla propria quando avrebbe dovuto stringere i denti e cercare di passare indenne nello scontro diretto di Vercelli. Ma lāimpresa non riesce, anzi ĆØ una vera caporetto con una pesante sconfitta per 6-1 a cui fa seguito il 5-0 rimediato sul campo della capolista Livorno.
La matematica non condanna ancora la Catanzarese alla retrocessione, in un clima di tensione tra societĆ e calciatori per la mancato indennizzo degli stipendi, lāallenatore Migliorini prova a tenere la squadra a galla, arrivano 5 punti in tre partite grazie al successo casalingo per 3-2 contro il Verona, e la vittoria a tavolino 0-2 sul Viareggio che rinuncia a scendere in campo intervallato dal pareggio casalingo 0-0 con lo Spezia. A tre giornate dal termine la Catanzarese si trova a 3 punti dalla Pro Vercelli che precedendo a sua volta di 1 punto il Messina ĆØ salva.
Il 23 aprile la Catanzarese imbottita di riserve perde lāamichevole sul campo del Cosenza per 5-1. Un passivo reso pesante dalla mancata presentazione alla convocazione di ben 5 elementi: Staffiero, Zanni, Prandoni, Grandi e soprattutto il bomber Isada. Tutti e cinque hanno deciso di abbandonare anzitempo Catanzaro per via dei mancati stipendi. La rottura con la societĆ giallorossa presieduta dallāavv. Pugliese ĆØ insanabile e nelle restanti 3 partite di campionato la Catanzarese ĆØ costretta a fare a meno di questi elementi mandando in campo diverse riserve. La retrocessione ĆØ inevitabile, LāAquila e Viareggio accompagnano la discesa in Serie C dei giallorossi e qualche giorno piĆ¹ tardi verranno raggiunti dal Catania che perde gli spareggi salvezza contro Pro Vercelli, Venezia e Messina.
Le brutte notizie per la tifoseria catanzarese non si esauriscono con la retrocessione, la societĆ giallorossa non riesce a trovare finanziatori e non potendo versare gli stipendi arretrati ĆØ costretta allo svincolo di tutti i tesserati e alla automatica rinuncia del campionato di Serie C 1937-38.