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Il prossimo avversario: Paganese

scritto il: venerdì, 08 Ottobre 2021 - 09:00

Tempo di lettura: 3 minuti

Profondamente rivoluzionata nell’organico, la Paganese si è presentata ai nastri di partenza con gente del calibro di Castaldo, Piovaccari, Vitiello, Zito, Schiavi e Murolo. Un parterre d’eccezione per una rosa che nel corso della corrente stagione vorrà sicuramente dire la sua.

L’ex tecnico Di Napoli evidentemente non ha retto la pressione dell’ambiente e dopo sole due giornate è stato esonerato, al suo posto una vecchia conoscenza azzurrostellata: Gianluca Grassadonia.

IL TECNICO

Quello con la cittadina di Pagani è un feeling mai interrotto, che affonda le radici in un recente passato fatto di una salvezza, una promozione e addirittura un piazzamento play-off nella corsa per la serie B. La società non ci ha pensato due volte ed ha subito trovato l’intesa con il mister.

Quella come allenatore non è certo una carriera all’insegna della continuità. Grassadonia in poco più di dieci stagioni ha già accumulato una sfilza notevole di esoneri e subentri, conditi fra l’altro da due retrocessioni e altrettante promozioni.

Un palmares non esaltante macchiato anche da ben tre esperienze fallimentari nella serie cadetta. Per Grassadonia era dunque necessario ritrovare un ambiente alla sua portata che credesse in lui e che potesse dargli tempo di dimostrare la bontà delle sue idee. Chissà che Pagani non sia la scelta giusta.

LA ROSA

Sulla rosa azzurrostellata bisogna fare una doverosa considerazione sui nomi altisonanti che troviamo in tutti i reparti. Da un lato un tasso tecnico di altissimo spessore, dall’altro però anche una tenuta atletica che presto o tardi peserà sugli equilibri in campo.

Castaldo e Piovaccari non più giovanissimi hanno calcato i campi della serie B e sono quel tipo di giocatori che possono risolvere la partita in ogni momento, però bisogna metterli in condizione di segnare e soprattutto da loro non ci si può aspettare la stessa intensità degli anni verdi.

Zito e Vitiello sono sempre stati l’oggetto del desiderio di moltissimi club, un po’ per le capacità tecniche ma anche per quella cazzimmache sanno mettere in campo. Tradotto, meglio averceli dalla propria che contro. Nella zona nevralgica del campo si è aggiunto anche Marco Firenze quando il campionato era già iniziato, uno dei pochi svincolati di lusso per la categoria.

In difesa ci sono un certo Raffaele Schiavi (un’intera carriera in serie B) e Murolo, che nonostante qualche difficoltà iniziale resta sempre uno che ha calcato i campi della C lungo tutto lo stivale. Insomma due che di esperienza ne hanno da vendere.

Accanto ai calciatori più navigati c’è poi una serie di giovanissimi con fame di calcio e tanta voglia di crescere in fretta nello spietato mondo della terza serie. Cretella, Volpicelli, Sussi e Guadagni fanno già parlare di sé.

Riuscirà Grassadonia a trovare l’amalgama? Noi glielo auguriamo.

IL MODULO

Di Napoli aveva iniziato con la difesa a quattro che Grassadonia ha dapprima confermato per poi passare ad un più offensivo 3-4-1-2 avanzando la posizione di Manarelli, da terzino sinistro a laterale di centrocampo.

In mezzo al campo Zanini e Cretella sono i sicuri titolari, cui si affiancano Vitiello e Sussi oppure Tissone e Volpicelli in base alle condizioni fisiche e alle scelte strategiche del mister. Un altro sicuro della zona nevralgica del campo è Firenze che gira nel ruolo di trequartista a supporto delle punte.

In avanti la scelta definitiva dovrebbe essere quella con due punte, ma la Paganese può vantare un parco attaccanti capaci di disporsi con il tridente grazie alla versatilità di Firenze e le qualità di Diop.

In difesa le certezze sono ovviamente Schiavi e Murolo con il supporto del giovanissimo Scanagatta oppure quello di Sbampato.

COME GIOCA

L’impianto di gioco non è ancora consolidato. Nel corso di queste prime partite si è assistito a più riprese a invenzioni o sperimentazioni dettate sia da motivazioni tattiche che dalla necessità di far fronte alle precarie condizioni fisiche di alcuni.

Lo sviluppo della manovra si basa molto sui movimenti senza palla delle mezzali che tagliano verticalmente lo spazio offrendo linee di passaggio utili per l’immediato dai e vai con Firenze oppure con uno dei laterali di centrocampo.

La Paganese predilige le trame centrali e difficilmente si fa chiudere sulle corsie laterali, dove peraltro affonda con poca incisività. Chiaramente lo scopo è di sfruttare le enormi potenzialità del duo offensivo, che da un lato accusa un’eccesiva staticità con movimenti piatti e orizzontali, ma dall’altro ha le capacità di trasformare le palle più innocue in chiare occasioni da rete.

Due gli aspetti positivi: trasmissione della palla sufficientemente rapida e immediata verticalizzazione con due passaggi. Altrettanto quelli negativi: insufficiente la copertura preventiva (che espone la squadra a complicate transizioni negative) e una non perfetta sincronia nell’occupare gli spazi sulle corsie laterali in fase di non possesso.

Foto: Davide Milanese/ Paganese calcio

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