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Roberto Valentino: ecco chi è il grande attore e doppiatore, ideatore di Pes Graffiti

scritto il: venerdì, 10 Dicembre 2021 - 17:51

Tempo di lettura: 9 minuti

Nella foto di Copertina Roberto Valentino imita l’ex premier Prodi a Sanremo nel 2007

Abbiamo intervistato l’attore doppiatore Roberto Valentino ideatore di Pes Graffiti che per catanzarosport24.it ha realizzato in esclusiva le ultime 5 gare di campionato virtuale stagione 1979-80. Un grande personaggio, con alle spalle una lunga carriera da attore, comico e doppiatore, che nei prossimi giorni ci regalerà altri avvenimenti importanti realizzati per catanzarosport24.it

Tu ha imitato in numerosi programmi Rai e Mediaset numerosi personaggi italiani  e stranieri, dal presidente del consiglio Romano Prodi a Stanlio e Ollio. Qual’è il personaggio più difficile che hai imitato e a quale sei più affezionato?

Domanda da 100 milioni di dollari! Sai io ho sempre visto le mie imitazioni, come una squadra di calcio e io mi vedo come il loro allenatore, nella mia immaginazione tra tutte le mie imitazioni, il Capitano è Totò, poi a seguire gli altri. Non saprei dirti a quale io sono più legato, loro sono mie creature, quindi voglio bene a tutte, ci sono dei casi particolari però, ma prima permettimi di mandare un bacio a Giampiero Galeazzi che ci ha appena lasciati.

Vedi quando se ne va un personaggio che io imito, per me è un giorno triste e piango lacrime sincere, perché grazie a questo personaggio, alla sua esistenza, io ho potuto lavorare e vivere grazie a lui, quindi inevitabilmente, io sono legato a  : Galeazzi, Totò, Troisi e tanti altri, perché se non fossero esistiti, magari non avrei fatto l’imitatore.

Uno dei personaggi alla quale sono sicuramente legato è Papa Giovanni XXIII, il Papa buono, pensa che quando ero bambino, andavo, insieme ai miei genitori, nella sua casa natale a Sotto il Monte ( Bergamo ).

Bene succede che un giorno vengo contattato dal PIME ( Pontifico Istituto Missioni Estere ), mi chiedono se sono in grado di imitare Papa Giovanni per un progetto multimediale.

La per la rimango basito, poi dico di si, però chiedo una settimana di tempo, per “ ripristinare “ l’imitazione, dal momento che non la facevo da anni.

Provo a farla per 4 giorni filati, 8 ore al giorno, la voce non mi veniva !

Quindi mi fermo e spengo il microfono, allora comincio a leggere su internet la storia del Papa buono, ad un tratto scopro su una pagina, che il primo miracolo di Papa Roncalli è certificato in data, 25 Maggio 1966 !

In quella data infatti, Suor Caterina Capitani, che era in fin di vita, guarisce !

Al suo risveglio dirà di aver visto il Papa Buono le disse di stare tranquilla che sarebbe andato tutto bene.

Io sono nato il 25 Maggio 1966 !

La cosa oltre che lasciarmi senza parole, mi ha emozionato e una lacrima ha solcato il mio viso, perché ho pensato :” il Papa buono è sceso sulla terra a fare un miracolo, proprio quando sono nato io e come se mi avesse accompagnato ! “

Dopo aver letto questa cosa, accendo il microfono e finalmente la sua voce era tornata !

Quando la feci ascoltare ai responsabili, sulle prime non ci credevano che fossi io.

Fu un esperienza meravigliosa, venni vestito e truccato come lui, poi venni portato nella sua casa natale, era pieno di gente che mi aspettava sotto il sole da ore !

Appena scesi dall’auto venni sommerso da un grande abbraccio di questa buona e cara gente, una cosa che porterò per sempre nel mio cuore.

Sono l’unico artista al mondo ad essere proiettato nella casa natale di un Papa !

L’imitazione di Papa Giovanni XXIII, potete vederla sulla mia pagina You tube, Roberto Valentino.

Insomma sono stato Papa per un giorno, ma anche Presidente del consiglio per un giorno, quando imitai Prodi al Festival di Sanremo del 2007”.

Roberto come si diventa imitatore ? Tu in particolare come hai fatto ?

Diciamo che di base bisogna avere delle doti, ovvero saper modulare la propria voce in più suoni e questo tecnicamente è dovuto a delle corde vocali diciamo più “ elastiche “, questo ti permette di fare più voci.

Certamente a questo bisogna saper abbinare un grande spirito di osservazione e di ascolto per poi poter riprodurre la voce che si decide di imitare”.

Ti è mai capitato di imitare un personaggio in sua presenza ?

Si ultimamente con Gigi Riva, ero un po imbarazzato quando mi è stato chiesto, capirai, il più forte attaccante italiano di tutti i tempi, ma poi hanno riso tutti, lui per primo, complimentandosi con me”.

Qual è la differenza tra doppiare un personaggio virtuale e un personaggio reale? 

Diciamo che è sostanziale, nel senso che doppiare un personaggio reale, devi seguire un labiale preciso e se sbagli devi rifare, fin quando non riesci a “ cucire “ perfettamente il tuo parlato al movimento delle labbra del personaggio doppiato.Mentre il personaggio virtuale è molto più semplice, perché se non riesci tu a doppiarlo, ci pensa il tecnico a “ cucire “ il tuo doppiaggio sulla bocca del personaggio virtuale, magari adeguando il suo movimento delle labbra alla tua voce”.

Tu sei forse uno dei pochi casi al mondo, che viene citato in un libro per un doppiaggio, seppur brevissimo. Vuoi raccontarci questa cosa ?

Si certo, è accaduto qualche anno fa, ridoppiai la famosissima scena del film, I due Colonnelli, quella dove Totò risponde al Colonnello tedesco, riguardo la carta bianca : e ci si pulisca il c…

Bene per questo piccolo doppiaggio, sono stato inserito nel libro, Toto Kolossal di Ennio Bispuri, edito da Gremese Editore, come uno dei doppiatori di Totò ! Questa cosa ovviamente mi riempie di gioia, anche perché amo Totò”.

Hai avuto la capacità di fondere il passato rievocando le voci storiche di “Tutto il calcio minuto per minuto” come Roberto Bortoluzzi, Sandro Ciotti, Enrico Ameri e il presente attraverso il gioco Pes. Ci può raccontare il progetto Pes Graffiti?

Diciamo che oltre i radiocronisti da te citati, ci sono anche e soprattutto le voci dei telecronisti, che sono poi le colonne portanti del mio progetto  : Bruno Pizzul, Nando Martellini, Nicolò Carosio e altri ancora.

Questo progetto parte da molto lontano, pensa avevo 13 anni quando misi su carta questa idea, però ai miei tempi, non c’era ancora la rete, e tanto meno Pes, si poteva fare solo nelle radio private, ma solamente con la radiocronaca ovviamente.

Mi son preso del pazzo, del fuori di testa, tutti mi dicevano che era un’idea assurda e che non avrebbe mai funzionato, invece, proprio per la mia caparbietà, sono stato il primo in Italia, a pubblicare le mie partite in rete, poi con la nascita di Facebook, è nata Pes Graffiti, che prima era solo su You tube, ma come Roberto Calciograffiti ( anzi vi invito ad iscrivervi in entrambi i canali ). Poi sono nati tutti gli altri.

Pensa che la Rai, poco prima di trasmettere la finalissima del Mondiale del 2010, Spagna – Olanda, ha trasmesso la mia finale che è terminata con lo stesso risultato della vera finale!”

Altra grandissima soddisfazione.

Che rapporto hai con il mondo del calcio e in particolar modo con la nostalgia?

Ho un ottimo rapporto con il calcio, ma quello che amo io, ovvero quello degli anni 60/70. Sono amico di Albertosi, Lodetti, Toschi, Mazzola, Improta, Palanca, e tantissimi altri. Sono riuscito a coinvolgere questi miti, nei miei campionati virtuali, addirittura si prestano a fingere di essere ancora in campo, sfatando il mito che questi campioni si danno le arie! Nel modo più assoluto non è vero ! Li porto tutti nel cuore, persone fantastiche, prima uomini, poi calciatori”.

Con  nostalgia ?

Io sono nato nostalgico, a furia di guardare indietro, sono diventato un gambero ! Ti spiego, da bambino i miti del calcio erano : Paolo Rossi, Antognoni, Scirea, Zoff,ecc.ecc.

Questi venivano emulati dai miei amici, quando giocavamo partite interminabili nel cortile di casa. Invece i miei miti erano : Albertosi, Zoff, Rivera, Riva, Domenghini, Nereo Rocco.

Tutto il vintage in genere mi ha sempre affascinato, pensa che ho fondato una pagina Facebook, che si chiama, Tv sport e altro vintage… dove ripropongo tutto ciò che riguarda gli anni 50/60/70/, con foto, filmati e canzoni, arrivando anche a rifare i vecchi telegiornali, con notizie rali dell’epoca.

Poi ci sono le auto di quel periodo che mi fanno impazzire, su tutte la Simca 1000 e le fiat anni 60, tra cui la 1100 e la 850. In garage ho una splendida Simca 1000 del 1976”.

Roberto, nel mese di novembre hai raccontato in esclusiva per CatanzaroSport24.it il campionato 1979-1980 delle Aquile raccontando le geste di Palanca e compagni.  Secondo te qual è stata la partita più bella e quella più sofferta delle Aquile che hai raccontato? 

Forse la più bella è stata, Catanzaro – Napoli, terminata 2 – 1 per il Catanzaro, anche perché è stata la partita della salvezza nel campionato virtuale 1979-80, rigiocato da me.

Sono riuscito addirittura a realizzare il video della festa dei tifosi calabresi che festeggiano in strada il Catanzaro calcio che arriva in pullman.

La più sofferta invece, Udinese – Catanzaro 0 – 0, una partita delicata per il Catanzaro, perché giocata in trasferta, sul campo di un avversario ostico.

Attenzione, voglio specificare una cosa, io notoriamente simpatizzo per il Milan, ma in questo campionato i rossoneri che erano campioni d’Italia in carica, non sono andati bene e il titolo è stato vinto dall’Inter, con gli stessi punti ottenuti nella realtà. Questo grazie ad un lavoro meticoloso nel settaggio delle squadre”.

La tua modalità di gioco è computer vs computer, perché la preferisci ?

Perché è onesta e corretta ! Nel senso che il computer gioca la gara e una volta finita la partita, viene omologata e consegnata alla “ storia”.

Cosi, non ci sono imparzialità nel modo più assoluto. Una partita invece giocata dall’umano vs computer è falsata, perché se l’umano è più bravo del computer, riesce a batterlo anche se gioca con la squadra più scarsa messa a disposizione di Pes. Viceversa se è il computer più forte la gara è ugualmente falsata.

E non mi si venga a dire che le partite giocate dal computer sono falsate, perché le mie gare possono anche terminare 0 – 0, ma sono spettacolari e lo dimostrano le visualizzazioni”.

Roberto tu hai anche scritto un libro dedicato a Aldo Moro e la sua scorta, Gli angeli di via Fani, edito da GWMAX. Come nasce questo libro ?

“Per 2 motivi, il primo è che quella terribile mattina del 16 Marzo 1978, ero a casa e vidi quelle drammatiche immagini di via Fani. Ero un bambino e rimasi sconvolto, non ne parlai con i miei genitori, ma la cosa mi fece impressione. Di notte sognavo di chiamare Goldrake, per sconfiggere i cattivi e salvare il Presidente e la sua scorta. Mi ripromisi di riportare in vita in qualche modo il Presidente e i suoi ragazzi. Metaforicamente ci sono riuscito.

E’ accaduto che grazie alla mia pagina Facebook, ho conosciuto Giovanni Ricci, figlio dell’appuntato dei Carabinieri, che la mattina del 16 Marzo del 1978 venne ucciso in via Fani.

Pensa la prima telefonata tra noi, durò un’ora, poi lui mi disse :” visto che sai tante cose su questo caso, perché non scrivi un libro sui fatti di via Fani ? “.

Mi misi a scrivere questo libro, intanto avevo pubblicato sul mio canale You tube, l’annuncio del sequestro Moro, rifatto da me.

Bene la Rai e Mediaset, hanno utilizzato il mio annuncio, spacciandolo per vero !

Subito dopo è uscito il mio libro che ha ricevuto un premio ed è stato recensito anche dal Corriere della sera!.

Poi in una delle presentazioni del mio libro, precisamente a Gattinara, grazie al mio caro amico Mauro Rizzi, proprietario di una bellissima Fiat 130, identica a quella che il Presidente Moro, utilizzava per i suoi spostamenti, e che lui mette sempre a mia disposizione, mi venne l’idea di realizzare le sagome a grandezza naturale del Presidente Moro e dei suoi 5 angeli che voglio ricordare : Oreste Leonardi, Maresciallo dei Carabinieri e capo scorta. Domenico Ricci Appuntato dei Carabinieri e autista del Presidente. Francesco Zizzi, Vicebrigadiere di Pubblica sicurezza. Raffaele Iozzino , Agente di pubblica sicurezza. Giulio Rivera, Agente di pubblica sicurezza.

Una volta realizzate le sagome, vennero sistemate accanto alla 130 nell’evento di Gattinara, suscitando commozione tra i presenti”.

Tornando al calcio virtuale, hai mai conosciuto qualche cronista di quelli che imiti ?

Si ho avuto la fortuna di conoscere Bruno Pizzul e Nando Martellini, due Signori nel vero senso della parola.

Bruno Pizzul lo imitai in una serata dove eravamo ospiti e con noi c’erano : Donadoni, allora allenatore della Nazionale e Giovannino Lodetti.  Il pubblico rise di gusto e lui apprezzò molto la mia imitazione.

Nando Martellini invece lo vidi in Rai, era elegantissimo, con un sorriso meraviglioso, gli strinsi la mano e gli dissi :” grazie per le meravigliose emozioni che ci ha regalato.”

Sorrise imbarazzato mi diede una pacca sulla spalla e disse :” bei ricordi anche per me.”

Ma potrei parlare di altri incontri con questi miti, Rivera, Boskov, Pierino Prati, Ricky Albertosi, Paolo Rossi, e tanti altri, ma faremmo notte!”

Per concludere, un messaggio per i tifosi e per la società del Catanzaro. 

Prima cosa dico di essere orgogliosi della fantastica terra di Calabria. Pensa che io mi innamorai della Calabria quando ero bambino, perché un giorno la Maestra ci disse,, portate una vecchia fotografia da casa e farete un temino su questa.

Ricordo che il mio compagno di banco, portò una foto scattata in campagna, nella foto c’erano i suoi nonni su una bellissima Fiat 1100 e sullo sfondo questo meraviglioso sfondo naturale. Mi folgorò.

Tornato a casa presi un volume della mitica enciclopedia, Conoscere e cercai la Calabria, fu amore a prima vista. Qualche anno dopo, in Calabria feci la mia prima tournee artistica in questa vostra splendida regione, che ho girato in lungo e in largo, conoscendo tante care persone. L’emozione più grande è stata quella di imitare Rino Gaetano nella sua Crotone.

Ma attenzione, io feci spettacolo anche per la promozione in B del Catanzaro nella stagione 1984-85.

Catanzaro era in festa, io e l’impresario arrivammo nel pomeriggio, conobbi l’allenatore della promozione in B, GB Fabbri, ci intrattenemmo a parlare di quella stagione vittoriosa, ma anche del suo Vicenza dei miracoli, fu davvero tanto caro. Poi alla sera scherzai sul palco con il povero Gaetano Musella. Insomma un ricordo bellissimo.

Ai tifosi del Catanzaro dico di stare vicini alla squadra che come voi, vorrei rivedere in serie A al più presto, perché io sono legato a questa squadra per tanti motivi, in ultimo la grande amicizia con tre dei vostri campioni del cuore : Tato Sabadini, con la quale faccio chiaccherate chilometriche al telefono, Gianni Improta che diverto con le mie imitazioni e Massimo Palanca un uomo di una generosità e una simpatia immensa, a loro tre sono molto legato e di conseguenza ai vostri colori, quindi urlo insieme a voi : Forza Catanzaro!”

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