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Tra post, gol e rigori: Iemmello, un anno in maglia giallorossa. Ma una vita con quei colori sulla pelle

scritto il: giovedì, 19 Gennaio 2023 - 09:00

Tempo di lettura: 6 minuti

Un anno di stories, rigori – segnati, sbagliati, non calciati – qualche polemica, parecchi assist. E i gol. Sono passati dodici mesi esatti da quando Pietro Iemmello è un calciatore del Catanzaro, da quando “Petruzzu” da Murano è tornato a casa. Un anno intenso, emozionante, unico, forse impensabile, almeno fino ai primi giorni di gennaio dell’anno domini 2022.

GENESI DI UN AMORE DA FAVOLA

All’inizio è una voce, suggestiva sì, ma solo una voce. Il ragazzo ha grande talento ma costa troppo. Eppure ci prova l’Avellino, stessa categoria del Catanzaro e quasi una diretta concorrente. Provarci per il Catanzaro diventa un obbligo.

La trattativa è estenuante, forse più per i tifosi che per i due entourage, poi la sera del 16 gennaio una storia instagram sul profilo di Iemmello (che fa incetta di followers in questo periodo) squarcia il velo. Uno sfondo rosso, una scritta gialla e quella canzone che qua è come l’inno nazionale: “sembrava impossibile potesse capitarmi e invece mi è successo veramente”. Se non è ufficiale, poco ci manca. Anzi pochissimo.

Uno dei più forti bomber della categoria ma soprattutto un catanzarese doc veste la maglia della squadra che ha tifato fin da bambino per la quale, più volte, ha cantato “Veramente” di Mario Venuti. E allora ben…venuto Pietro: il 19 gennaio è il giorno del comunicato ufficiale.

MONOPOLI…O DI UNA CITTA’

Da quel giorno è un susseguirsi di commenti, disparati tra chi ne loda le indubbie qualità e chi è preoccupato perché è fermo da tanto tempo. È un modo per ingannare l’attesa dell’esordio. Che arriva il 2 febbraio nel giorno della vittoria giallorossa sul Picerno per 2-0.

Scampoli, inserimento graduale: Vivarini centellina il minutaggio del bomber che tarda a trovare la rete facendo nascere i primi mugugni. Zittiti il 16 marzo quando a Messina Iemmello segna il suo primo gol in giallorosso, per poi ripetersi in casa con la Turris sette giorni dopo. Alla fine saranno 6 gol in 12 partite in campionato e non tutte giocate per novanta minuti. Come a Foggia, dove però la sostituzione è obbligata dalle intemperie dei tifosi di casa che provano ad aggredire fisicamente Pietro e rendono “opportuno” che lo stesso non calci il rigore del 6 a 1 ed esca dal campo per “ordine pubblico”, sebbene anche in panchina Iemmello rischi di subire l’ira dei suoi ex “tifosi”. È la pagina più brutta sul calendario giallorosso di Iemmello, ma non per colpa sua.

Grigia sarà invece la domenica del big match col Bari che segna la resa per il primato: saranno playoff, ancora, gli ennesimi. Ma stavolta c’è Pietro. Si, però peccato che alla prima occasione utile a Monopoli sbagli il rigore del possibile vantaggio. E anzi sono i pugliesi ad andare in gol.

Un brivido corre sulla schiena, ma Pietro si rimbocca le maniche – e si tira su i pantaloncini come il suo idolo Giorgio Corona – e la ribalta con una doppietta. “È per questo che lo abbiamo preso”: è la frase che ogni tifoso col sale in zucca risponde a chi si chiede che lo abbiamo preso a fare, sbagliandone – forse appositamente, forse no – anche il cognome.

RITORNO ALL’ALBA

Padova è una parentesi brutta per tutti, anche per lui, anzi tra quelli in rosa a lui è quello che fa più male di tutti. Ma serve reagire, guardare avanti. Serve una scossa e una prova d’amore. Iemmello lo fa scegliendo la via dei social: “C’è sempre un’alba dopo la notte più nera…mai ammainata la nostra bandiera. Ti amo”.

Un messaggio emozionante ma che sa di saluto perché Iemmello è arrivato in prestito secco ed è pronto a tornare a Frosinone. Lì, in Ciociaria se, per dirla con Rino Gaetano, non ci può giocare Chinaglia, non può farlo nemmeno Iemmello che ha un conto aperto a Catanzaro. D’altronde c’è sempre un’alba dopo la notte più nera.

E l’alba, nelle belle giornate estive ha due colori: il giallo e il rosso. Li mostra anche quell’otto luglio quando arriva la seconda, bellissima, ufficialità: Iemmello è un giocatore del Catanzaro. A titolo definitivo.

RIGOROSAMENTE DECISIVO

La stagione alle porte è ricca di aspettative vista la roboante campagna acquisti e Pietro dal primo minuto della prima partita. E le aspettative vengono subito rispettate: il 4 settembre il primo gol alla prima di campionato. Fino alla gara con l’Avellino saranno 5, belli alcuni ma poco determinanti ma solo perchè il Catanzaro le stravince tutte o quasi.

 L’occasione di un vero gol da tre punti al minuto 93 della gara del “Partenio”. Un rigore che può valere il successo alla vigilia del big match col Crotone. Sembra già uno spartiacque della stagione e che questo penalty piovuto dal nulla sia un segnale positivo. Ma Pietro lo sbaglia. E le polemiche non tardano ad arrivare: “non li sa tirare, non è freddo, ci ha fatto perdere due punti”.

Ma ciò che non uccide, fortifica. Lo sa bene il giovane ma navigato Iemmello che prima di rispondere sul campo, lo fa, come sua consuetudine, sui social: “Mi dispiace da morire, ma questo è il calcio. Ci vediamo domenica”. Ed è quest’ultima frase, forse passata inosservata, a ridare speranza. Perchè domenica c’è il derby col Crotone, altra gara di fondamentale importanza e Iemmello pare carico.

Allarga le spalle per farsi scivolare le critiche, poi al minuto 45 per mimare, con un ondulatorio movimento delle braccia, il volo dell’Aquila dopo il gol del vantaggio. Ah, il tutto sotto la curva del Crotone. Con i piedi, con il cuore e Crotone ciao ciao.

I “VENTI” DA OVEST

Ma resta il “problema” rigori che raggiunge il paradosso nel dibattito tra chi lo ama incondizionatamente e chi lo vede svogliato e anche poco attaccato alla maglia. Tra di loro c’è chi inventa la definizione di rigore “mezzo sbagliato” per ribadire che per lui Iemmello può e deve dare di più. 

A dover e poter dare di più per Iemmello invece è la tifoseria. E lo dice a chiare lettere. Indovinate come? Ma con un post sui social, ovviamente. “Troppo facile venire quando ci sono partite di cartello, poi negli anni vi lamentate se a Catanzaro il calcio è sempre rimasto indietro”: questa una parte di un post contro chi va allo stadio solo nei big match. Concetto in teoria giusto ma le tempistiche non sono quelle corrette e giù altra pioggia di polemiche.

Ma i risultati, eccellenti, placano tutti così come i gol, soprattutto quelli di Iemmello: 13 in 22 partite finora in questa stagione e titolo provvisorio di capocannoniere del torneo. In totale 20 con la maglia giallorossa, passata intanto da un originale 90 al più classico numero 9. Anche se di classico numero 9 Iemmello ha poco. Non è il solo bomber da area di rigore ma è, si direbbe oggi, un attaccante moderno, un regista offensivo. Ma, soprattutto, da 365 giorni è un giocatore del Catanzaro. Da un anno è il figlio di questa terra tornato con la voglia regalare un sogno.

Intanto poco prima del compleanno col Catanzaro fa lui un doppio regalo subito dopo la gara di Latina. Salta e intona cori che sa a memoria contro i rivali di sempre e dedica un pensiero contro i “nemici” di oggi ai quali, nel giorno in cui spegne la candelina sulla torta, pensa anche di offrire da bere – con grandi cannucce – anche a chi lo ha trasformato in una pecora di stoffa. Ma la sua unica stoffa è quella giallorossa che indossa da un anno, splendida copertura di una pelle dagli stessi colori che invece indossa da sempre. Ad maiora Petruzzu. E noi con te.

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