21 Luglio 2024

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100 perle nell’aria. 100 urla nel cielo

scritto il: lunedì, 17 Aprile 2023 - 18:40

Tempo di lettura: 5 minuti

La verità è che li conosciamo tutti a memoria, dal destro di Biasci al tacco di Iemmello. La realtà è che video e filmati li sappiamo come il Padre Nostro: assistman, marcatore, modalità. Fosse un esame universitario, prenderemmo tutti trenta e lode perché sapremmo sviluppare l’argomento nei minimi dettagli. Anche se sono 100…pagine. Un tema vasto da sviluppare ma sarebbe l’argomento a piacere che tutti sceglieremmo proprio perché parlarne ci dà piacere. Che piacere! D’altronde il gol è l’essenza del calcio, il motivo principale per cui un tifoso va allo stadio.
Un certo Gianni Brera diceva che la partita perfetta è quella che finisce 0-0. Perfetta forse per gli allenatori, non certo per chi tifa sugli spalti. E allora, tra i cento (ma anche più) significati che sottendono al numero di gol segnati (finora) dal Catanzaro c’è anche lo smacco a chi – non proprio amante del Meridione – si esaltava per uno 0-0. Caro Gianni, saremmo poco intenditori di calcio ma noi stiamo godendo, e tanto, per i 100 gol segnati dai nostri beniamini. Cento! Un numero perfetto (ma modificabile verso una cifra meno tonda ma che comunque ci farebbe piacere) come perfetta è stata la macchina targata Catanzaro 2022 – 2023.

BRAVI E BELLI

Quella stessa macchina dove, fisicamente, i calciatori, vanno fisicamente alla terza di campionato dopo la cinquina al Latina. L’auto dello sponsor sotto la Ovest è messa li come segno premonitore: siamo una macchina da gol. D’altronde ne facciamo 31 nelle prime dieci – media più di tre a partita – con sette partite vinte segnando tre reti o più, tra cui due 4 a 0 consecutivi e in trasferta. Non sembra vero, anche perché ai numeri clamorosi si unisce la qualità dei gol. Bellissimi i 3 di Taranto con la serpentina di Sounas, la bomba di Biasci e poi la sua azione solitaria. Col Latina il 3 a 0 di Sounas è manifestazione plastica di come gioca questo Catanzaro: veloce, di prima, senza sbagliare un passaggio. Vandeputte ad Andria segna stile futsal, Tentardini con la Juve Stabia trova un gol difficilissimo nel giorno più triste (per la tragedia di Viale Isonzo). Il compendio nel derby col Crotone: di classe l’azione del primo gol di Iemmello, di forza il raddoppio di Curcio.
Iemmello, il più atteso, ne fa ma preferisce (per ora) la sostanza alla bellezza; questo Catanzaro, infatti, gioca bene ma sa che deve anche portare punti. Così Cianci e Curcio ribaltano la Viterbese, con due marcature senza tanti fronzoli. Sarà un misto fino alla fine del girone d’andata: gol di “rapina” (Biasci ad Andria, così come Pontisso a Cerignola) a veri capolavori – Iemmello col Francavilla in casa o Ghion col Giugliano -.
Si chiude a quota 55 gol (e 51 punti): la proiezione, onirica e matematica, dice che si può arrivare a oltre cento marcature e più di qualcuno non ci crede. Anche perché all’inizio del ritorno il Catanzaro è (forse giustamente) più cinico e meno spettacolare. Tre 1 – 0 consecutivi ci fanno capire che il ritorno sarà più duro, ma che Iemmello è pronto a esplodere. La bomba si detona col Cerignola: una doppietta di pregevole fattura e ricomincia la samba. La sconfitta con la Viterbese mette un pochino di paura: la macchina da gol si è inceppata (per la seconda volta in campionato). Era tutto uno scherzo: col Monopoli una sestina d’autore scaccia via ogni brutto pensiero.
Le Aquile sono tornate a macinare gol e punti, concretezza e bellezza: a riassumerlo Brignola con una rete da cartolina. Poi tanto per gradire due 1 – 4 a sciogliere che portano al derby col Crotone: “din don, din don, din don, intervengo dallo Scida, Luca Verna ha fatto gol”. E che gol! Il resto è puro divertimento con l’apoteosi di Salerno e i gol delle “riserve” che portano anche Curcio a segnare una tripletta in cui unisce tutto il suo repertorio: destro, sinitro, colpo di testa. Per non farsi mancare nulla.

LE CURIOSITA

In cento gol, infatti, abbiamo visto tutto: reti di testa, di sinistro, al volo, di punta, su schema, con una sola autorete (a torre del Greco) e sei rigori. E tante tante particolarità. Nelle prime dodici, ad esempio, il Catanzaro segna sempre almeno un gol nei primi quarantacinque minuti. L’incantesimo rompe col Monterosi quando Fazio segna in tuffo di testa nella ripresa.
Segnando, è proprio il caso di dirlo, un’altra particolarità. Chi esordisce dal primo minuto segna subito. Era successo a Situm alla terza, succederà a Katseris all’ultima in casa e appunto a Fazio. Segno di una rosa fortissima e di una squadra che approccia benissimo alle partite. Dimostrazione le quattro gare in cui si segna al primo minuto, storie di gol che ne racchiudono altre. Il primo a segnare dopo pochissimo è Sounas con la Viterbese, gli replica qualche settimana dopo il connazionale Katseris nella gara col Potenza, in cui i due greci andranno insieme a rete (che azione quella che porta al gol di Sounas) facendo registrare forse un record di gol ellenici in una sola partita. Due greci per i primi due lampo, Iemmello per gli altri due: vittime Monopoli e Foggia. Addirittura, con i biancoverdi il Catanzaro segna dopo una manciata di secondi anche nella ripresa grazie a Biasci.
Che non segna, come Iemmello – e questa è una notizia – nel big match a Pescara dove si vince 0 – 3 con tre gol di testa (Situm e doppietta Martinelli). Erano anni che non si vedevano tre marcature aeree in un intero campionato, figurarsi in una sola partita. Ma questa stagione è straordinaria anche per questo. Segnano tutti (o quasi), tre giocatori vanno in doppia cifra (altro fatto insolito), si ritrova anche il gol su punizione diretta, Vandeputte col Cerginola.

IL CAPOLAVORO

Ben distribuiti per modalità, zona di campo, minutaggio, numero tra andata e ritorno: il Catanzaro quest’anno non ha scontentato nessuno. Tra i “giochisti” e i “risultatisti” il Catanzaro ha fatto vedere come si può vincere giocando bene e viceversa. I gol sono emblema: tanti, tantissimi, anche se con qualità e pesi differenti. La testa di Curcio con la Viterbese sarà anche “casuale” come dice il telecronista ma quanto vale, il tiro a giro di Scognamillo col Giugliano non decide la partita ma che bello. Per questo i 100 gol segnati sono tutti fantastici, entusiasmanti, da impazzire.
Ognuno ha il suo preferito per questioni stilistiche e visione del calcio e per questo il vero capolavoro è l’insieme dei gol messi a segno. Perché ognuno di essi ha fatto esultare chi era allo stadio o in tv – e rammaricare chi, a risultato acquisito, ha deciso di lasciare lo stadio prima -; perché ogni palla che ha gonfiato la rete è stata una perla da incastonare nell’album dei ricordi. Ogni urla – sia stata retee, gooolll, siii – al cielo è stata un’emozione che ci porteremo sempre nel cuore.
È per questo che non abbiamo bisogno di rivederli o rileggerne la descrizione per ricordarceli, perché sono incastonati dentro di noi e non ne usciranno mai. Succede sempre così per ogni singola marcatura nel calcio, figurarsi quando queste sono determinanti per vincere un campionato e quando sono un numero che fa impressione: cento. Cento gol, cento volte portieri in ginocchio, cento volte palla in rete. Cento perle nell’aria, cento urla nel cielo.

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