20 Luglio 2024

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Le origini dell’U.S. Catanzaro

Tempo di lettura: 11 minuti
il marchese
Antonio Susanna

Dal 1908 al 1927

I pioneri del Calcio Catanzarese

Secondo il concetto di sport inteso come svago in Italia agli inizia del secolo scorso nascevano società sportive, fondate quasi esclusivamente dalla classe borghese. Anche la città di Catanzaro non restò indifferente al richiamo sportivo e grazie all’iniziativa del marchese Antonio Susanna fu fondata la Società Sportiva Juventus, era il 1908, fu di fatto la prima società sportiva sorta sul territorio calabrese.

Qualche mese più tardi a Cosenza nacque la Fortitudo Cosenza, nel 1909 a Locri la Fortitudo Locrese, nel 1911 a Siderno la Juventus Siderno e a Bovalino la Football Club Bovalino per arrivare al 1913 quando a Catanzaro nasce la Vittorio Emanuele III e a Reggio Calabria la Savoia, e sempre a Reggio nel 1914 vengono alla luce  ben tre società: Unione Sportiva Reggio Calabria, Reggio Football Club e l’Ausonia. In sei anni il concetto sport inteso come svago aveva ormai preso piede anche in Calabria.

1908

a Catanzaro nasce la Juventus

Era il nome più in voga all’inizio del secolo scorso, dal latino “gioventù”. La società prende forma grazie al marchese Antonio Susanna, e tra i soci fondatori figuravano Antonio Braccini, Proto, Arceri, Cilento, Paoletti, Parisi, Piacenza e Zappia, tutti personaggi della Catanzaro bene. Alla presidenza fu eletto Susanna con Braccini nella carica di vice.

il marchese Antonio Susanna

Come tutte le società sportive sorte in quel periodo anche la Juventus Catanzaro nacque come società sportiva la cui attività primaria si basava sulla ginnastica, la corsa e l’equitazione. Il calcio era ancora un fenomeno sconosciuto. Ci si arriva solo nel 1911, la Juventus Catanzaro fu invitata a partecipare al “Concorso Internazionale di Torino” una manifestazione che a quell’epoca era di grande rilevanza sportiva. La Juventus Catanzaro vi partecipò con grande profitto nella sezione podistica ottenendo addirittura la vittoria finale nella specialità “fondo”. 

Fu proprio grazie a questa avventura in Alta Italia che il marchese Susanna acquistò un pallone e lo portò a Catanzaro, catturando l’interesse non solo dei suoi atleti ma di tutta la città.

Il calcio era dunque arrivato nella Città dei Tre Colli, i catanzaresi conobbero il pallone “uno oggetto quasi sferico” così lo descriveva il famosissimo giornalista Gianni Brera.

1912

la prima partita giocata a Catanzaro

Nel 1912 avviene il battesimo con quella ha tutte le caratteristiche di una partita di calcio, si gioca nel cortile della Caserma del Regio Esercito Guglielmo Pepe, la Juventus Catanzaro sfida una rappresentativa dell’esercito composta per lo più da elementi residenti nella pre-Sila catanzarese. Di questo incontro si è tramandato, quello che oggi definiremo un simpatico episodio, un ufficiale dell’esercito colpito agli stinchi non riuscendo a indentificare l’autore del fallo sfidò a duello tutta la squadra della Juventus Catanzaro, portiere compreso! L’incontro fu vinto dalla compagine del marchese Susanna per 6 a 2.

1913

scompare la Juventus nasce la Vittorio Emanuele III

L’attività sportiva della Juventus Catanzaro durò 5 anni, al termine dei quali si sciolse ed alcuni suoi stessi fondatori diedero vita alla Vittorio Emanuele III di chiaro stampo monarchico, era il 1913 ed alla presidenza fu eletto l’avvocato Vincenzo Migliaccio. Il calcio restò assente dagli impegni sportivi per quasi un anno, esattamente fino al 23 febbraio del 1914 quando per la prima volta una squadra catanzarese varcava i confini provinciali per disputare una partita di calcio.

1914

il primo derby a Cosenza

La Vittorio Emanuele III si spostò infatti nella vicina Cosenza per affrontare la Fortitudo.

Le due squadre si affrontarono nel campo di Piazza d’Armi con queste formazioni:

Fortitudo: Cesario, Candelise, Muto, Raimondi, Laudomio, De Ramo I, Pugliese, Campana, Storti, Naccarato, De Ramo II

Vittorio Emanuele III: Ventura, Miranda, Arcieri, Zappia, Cilento, Piacenza, Proto, Sabbia, Parisi, Paoletti, Le Pera. Da notare che 7 elementi su 11 erano tra i fondatori della Juventus sorta, come abbiamo visto nel 1908. Per buona pace di tutti l’incontro terminò sul punteggio di 1-1.

Anni Venti

l’età eroica del calcio catanzarse

L’odore acre della polvere da sparo e le ceneri ancora fumanti, in questo scenario da immediato Dopo Guerra (i Guerra Mondiale tra 28 luglio 1914 e l’11 novembre 1918) in tutta Europa si lavorava per ritornare alla normalità. Anche in Italia si cercava di ristabilire quegli equilibri di un tempo, il calcio rappresentava un grande veicolo di svago a tal punto che si configura la figura del presidente spendaccione, disposto a follie economiche pur di conseguire un importante risultato sportivo. Si invertono i ruoli tra calciatori e pubblico,  se un tempo ci si presentava timidamente e goffamente in calzoni davanti ad una folla di curiosi, ora le cose erano diverse, quei curiosi erano diventati tifosi per la squadra che rappresentava la loro città, la continua e crescente passione del tifo impose alle società di far pagare il biglietto al pubblico che voleva assistere alle partite.

Ma la guerra aveva comunque lasciato la sua scia di dolore, furono tanti quei giovani mandanti al fronte che non fecero più ritorno, anche Catanzaro ebbe le sue vittime, tra cui Ettore Scalfato e Giulio Braccini due personaggi a cui furono dedicate altrettante società sportive che costituirono le fondamenta per il calcio in città in maniera stabile e continuativo.

1920

nasce la Società Sportiva Ettore Scalfaro

Tra gli organizzatori del movimento sportivo catanzarese del post-guerra, non poteva mancare il marchese Antonio Susanna che si prodigò ad organizzare una nuova società sportiva radunando attorno a sè gli amici che lo avevano accompagnato nell’avventura della Juventus prima e della Vittorio Emanuele III poi.

Il 1919 fu un anno dedicato alle pubbliche relazioni, alla ricerca di soci e alla costituzione di un progetto sportivo per il rilancio dello sport catanzarese. Fu così che all’inizio dell’anno successivo gli sforzi organizzativi furono premiati. Il marchese Susanna aveva raccolto attorno a sè più di 50 soci e l’11 gennaio 1920 diedero vita ufficialmente alla costituzione della Società Sportiva Ettore Scalfaro. In nome fu scelto (ed approvato all’unanimità) dallo stesso Susanna che volle dedicare la società in memoria dell’amico e cognato, ovvero Ettore Scalfaro fratello della moglie di Susanna. Il bianco fu scelto come colore sociale.

Ettore Scalfaro

L’atto costitutivo della Scalfaro

Catanzaro 22, 23 gennaio 1920

Di seguito pubblichiamo un articolo apparso su un giornale dell’epoca, a firma di Giuseppe Le Pera che nella Scalfaro ricoprì la carica di vice presidente.

Catanzaro, 22-23 gennaio 1920

E’ il giorno 11 corrente, dietro invito diramato dal sig. Maggiore Brogi, si sono riuniti nei locali della Società Tiro a Segno i sigg. Marchese Antonio Susanna, Tenente Giuseppe Castagna, sig. Luigi Mannella e circa altri cinquanta giovani, i quali hanno legalmente costituito la Società Sportiva “Ercole Scalfaro”. Precedutosi alla nomina dell’ufficio di Presidenza sono risultati a presidente onorario: Maggiore Brogi cav. Paolo, Ispettore provinciale di tiro a segno; Presidente effettivo Marchese Antonio cav. Susanna, Vice Presidente: sig. Giuseppe Le Pera, segretario cassiere: Tenente Rocco Rodio; Consiglieri: Tenente Silvio Paternostro, sig. Armando Merante, Tenente Beniaminio Risio, Tenente Giuseppe Castagna, Dott. Antonio Le Pera.

Il giorno seguente riunitosi il Consiglio di Presidenza ha stabilito di iniziare subito le pratiche per la costruzione di una palestra e di un campo di giuoco nei pressi della città e ciò per far agio ai giovani di poter con qualsiasi tempo in qualsiasi ora allenarsi per i giuochi ginnastici.

Ci auguriamo che i giovani corrano ad iscriversi numerosi alla Società Scalfaro e che i Capi d’Istituto con la propaganda nelle scuole facciano capire quanto utile sia la ginnastica per i giovani, poiché irrobustendo e coltivando il corpo si irrobustisce e si coltiva la mente,

Dalle colonne di questo giornale plaudiamo alla bella iniziativa e auguriamo alla Società che porta il nome di uno dei nostri più giovani e grandi eroi di poter presto misurarsi nelle prossime gare potando la palma del trionfo.

A nome dei soci tutti rendiamo grazie al Comandante la Divisione ed al sig. Colonnello Capo di Stato Maggione, che oltre all’interessamento personale hanno accordato tutte le concessioni e facilitazioni necessarie a far bene avviare la nascente società

1920

il primo torneo di calcio in Calabria

Nel 1920 la Scalfaro partecipò al primo torneo calcistico regionale in Calabria sotto la spinta organizzativa della Fortitudo Cosenza e con il patrocinio del Comando della Divisione Militare di Catanzaro che mise anche a disposizione il trofeo (una coppa) da assegnare ai vincitori.

Il torneo fu denominato “Torneo Regionale di Football”, vi parteciparono due squadre cosentine, la S.S. Fortitudo Cosenza e lo Sporting Clun Audax della provincia cosentina, e la squadra catanzarese della S.S. Ettore Scalfaro. Fu un triangolare di tre giorni; 11, 12 e 13 novembre.

E’ guerriglia al derby a Cosenza

CAtanzaresi aggrediti, gol fantasma ed invasioni di campo

L’esordio toccò alla Scalfaro che liquidò l’Audax con una schiacciante vittoria per 7 a 0. L’incontro successivo fu Fortitudo-Scalfaro, si giocò tra la cornice di un numerosissimo pubblico posto ai lati del campo di Piazza d’Armi a Cosenza, in un clima surreale e con un atteggiamento aggressivo verso i ragazzi provenienti da Catanzaro. Il tutto fini con il condizionare pesantemente il direttore di gara che fu determinante ad incanalare la vittoria a favore della Fortitudo per 3-1 a tal punto che costrinse il presidente Susanna a far uscire in netto anticipo la sua squadra dal campo in un incontro che riteneva una vera farsa.

Il derby a Cosenza: gol fantasmi espulsioni fasulle invasioni di campo

il presidente Susanna rende pubblico ciò che successe a Cosenza

lettera al giornale

Disappunto manifestato pubblicamente da Susanna attraverso una lettera inviata ad un quotidiano dell’epoca, lettera che di seguito riportiamo

Gentile Direttore, ho letto nel n° 280 del suo pregiato giornale in data 20 novembre la corrispondenza inviata da Cosenza, riguardante il Torneo Calabrese di Foot-ball e le chiedo l’ospitalità per rettificare qualche inesattezza ivi scritta che lede il buon nome dell’Unione Catanzarese E. Scalfaro che ho l’onore di presiedere.

Nell’articolo si parla della grande vittoria della S.S. Scalfaro Fortitudo di Cosenza e si fa plauso al perfetto svolgimento dei campionati. Io non voglio diminuire il valore della squadra cosentina, che ha giocato in modo ammirevole ma non posso tollerare che si parli di vittoria poiché vittoria non esiste.

Io mi appello a chiunque abbia un po’ di conoscenza del Foot-Ball per chiedere se può chiamarsi vincita. Quando dei tre goals (contro uno) concessi dall’arbitro, due erano in indiscutibile off-side.

Quando l’arbitro ferma il gioco della Scalfaro, tre volte nel primo tempo e due nel secondo per offside inesistente.

Quando l’arbitro non fischia un fallo nell’area di rigore della Fortitudo Cosenza e alle proteste del capitano della Scalfaro risponde essere fallo non intenzionale.

Quando l’arbitro esclude dal gioco il De Gasperis della Scalfaro per una giusta e semplice osservazione.

Quando i guardalinee segnano al momento del pericolo la palla in fallo mentre è ancora dentro.

Quando il giudice di porta ha la sfacciataggine di giurare all’arbitro che un pallone passato fuori dal palo è entrato in goal.

Quando il pubblico beffeggia i Catanzaresi in generale ed arriva a minacciare il portiere della Scalfaro.

Quando lo stesso pubblico invade per quattro volte il campo inneggiando ai cosentini ed ingiuriando i catanzaresi.

Questo si chiama vincere??? Ma forse i componenti la giuria ignorano che sarebbe bastato il contegno del pubblico che specie nel secondo tempo avvilii i catanzaresi per non poter dare la vittoria alla Fortitudo, anche se i goals fatti fossero stati regolari. Non parliamo di vittoria, non parliamo di superiorità siamo una volta sinceri. Lasciamo da parte quel campanilismo che è difetto di noi meridionali, ricordiamoci che siamo tutti italiani, e che per ogni azione è intesa per il progresso e per la grandezza della nostra terra.

I cosentini quei giorni dimenticarono uno dei doveri più sacri all’uomo civile: l’ospitalità. E come se la squadra della Scalfaro fosse composta da Ottentoli o da Turchi non lasciarono mezzo pur di ottenere una vittoria. Noi buoni amici il nostro compito non è quello di portare via Coppe o Titoli di Campioni, il nostro compito è quello di educare la gioventù ad essere la mente al di sopra della meschina competizione regionale ed indirizzare i giovani sul cammino della lealtà e della rettitudine.

Quello che più mi spiace è che proprio i dirigenti del Torneo non hanno compreso la grave responsabilità che su di loro incombeva e che i componenti la giuria non hanno voluto né saputo riparare ai torti dell’imparziale arbitro e dei propri concittadini.

Noi della Scalfaro siamo in attesa che Fortitudo accetti la nostra sfida e venga a Catanzaro prima per vedere letteralmente la forza delle due squadre, poi per mostrare che noi catanzaresi lungi da serbare rancori e dal fare meschine partigianerie sappiamo o vinti o vincitori tributare quel sincero ossequio dovuto all’ospite.

Ringraziandola Egregio Direttore dell’ospitalità concessa con perfetta stima

Il presidente Antonio Susanna

1921 e 1922

primi incontri interregionali per la Scalfaro

A cavallo tra il 1921 e il 1922 per la Scalfaro arrivano i primi confronti con squadre di altre regioni. Il merito va ancora una volta al marchese Antonio Susanna che ormai diventato un vero appassionato di calcio a tal punto da indurlo a cercare talenti anche in altre regioni.

Il 26 gennaio 1921 la Scalfaro affronta l’U.S. Messinese pareggiando 2-2 mentre l’11 gennaio del 1922 si misura contro la Salernitana perdendo per 4-0. Entrambe le formazioni affrontate dalla squadra catanzarese avevano alle spalle già qualche anno d’esperienza e con organici per consolidati. In entrambi gli incontri la Scalfato scese in campo con l’identica formazione: Giovannini, Firpo, Carlis, Talamo, Rolando, Rodi, Giovinelli, De Vita, Greco, Macagno e Colombo.

Scorrendo questi nomi non possiamo non soffermarci su quello di Talamo, un personaggio che come vedremo più avanti sarà l’artefice della nascita dell’U.S. Catanzaro.

A maggio del 1922 la Scalfaro affronta la squadra del 29° Fanteria di Potenza in un incontro terminato a reti inviolate 0-0.

Gli incontri della Scalfaro erano ancora su un livello amatoriale, a differenza di altre società interregionali non partecipava ancora a nessun campionato.

1922

a Catanzaro nasce l’Audace

In una sempre più larga partecipazione al gioco del calco nascevano con più frequenza società sportive su tutto il territorio italiano, fu così anche a Catanzaro nell’estate del 1922 nacque lo Sport Club Audace che pur praticando il calcio a livello amatoriale ebbe il merito di essere la prima società catanzarese a creare un settore giovanile che fu chiamato Boys Audace. Fra questi ragazzi militava Nicola Ceravolo, destinato ad essere (ancora ai giorni nostri) il più grande personaggio della Storia del Catanzaro Calcio.

L’Audace ebbe un ruolo importante nella formazione dell’attività sportiva cittadina non solo nel calcio ma anche nella ginnastica, nel nuoto e nella corsa.

Tuttavia le due società catanzaresi, la Scalfato e l’Audace non ebbero modo di confrontarsi a livello calcistico, forse perché divisi dall’estrazione sociale dei fondatori, la Scalfaro era composta da nobili, l’Audace raccoglieva intorno a se una media borghesia.

Troviamo invece traccia di un incontro dell’Audace Catanzaro contro l’Audace Roma, con i capitolini molto più esperti a tal punto da aggiudicarsi il match per 8-0!

Questa gara si svolse nell’ambito della manifestazione “Prima Riunione Sportiva Calabrese” che si tenne a Roma nei primi giorni del novembre 1922.

1922

seconda Edizione del TTorneo Calcistico Calabrese

Il mese di novembre del 1922 fu un mese ricco denso e ricco di appuntamenti sportivi per la Città di Catanzaro. Finita la manifestazione organizzata dall’Audace, “Prima Riunione Sportiva Calabrese” toccò al Centro Educazione Fisica della 21 Divisione Militare di Catanzaro prendere le redini dell’organizzazione, ed allestì il II° Torneo Calcistico Calabrese, ristretto alla sola partecipazione della Scalfaro di Catanzaro e della Fortitudo di Cosenza, una sorta di rivincita.

E rivincita fu per il club del marchese Susanna che due anni dopo a Catanzaro si prese la soddisfazione di battere la Fortitudo con un secco 2-0.

1922

nasce il derby tra le città di Catanzaro e Crotone

Nel 1922 si scrive un’altra storica pagina del calcio calabrese, successe infatti che per la prima volta si affrontarono calcisticamente le città di Catanzaro e Crotone, esattamente con l’incontro Scalfaro-Cotrona che terminò con una vittoria per 2-1 in favore dei pitagorici.

1923

la Scalfaro vince a Cosenza

Scalfaro-Fortitudo potremmo definirla la sfida eterna della Calabria calcistica degli Anni Venti, si ritrovarono infatti ancora di fronte nel maggio del 1923, ma quello che precedette il match ha dell’incredibile, a metà strada la comitiva giallorossa rimase a piedi per un danno al mezzo di trasporto invece di riprendere la strada di casa ci si mise in viaggio a piedi verso Cosenza. E tanta testardaggine fu premiata sul campo perché la Scalfaro riuscì addirittura ad imporsi per 2-1.

1924

nsce la Braccini

In onore dell’indimenticato Giulio Braccini, morto in guerra, nel 1924 a Catanzaro nasceva la Società Sportiva Braccini. Sin da subito iniziò a collaborare con la Scalfaro e le due società si divisero i compiti, alla Braccini andò l’addestramento tecnico della squadra di calcio, mentre la Scalfaro si occupò della formazione degli atleti in tutte le altre discipline sportive.

1924

inugurazione del CAmpo Sportivo

Con una sontuosa cerimonia di inaugurazione, dopo 7 messi di lavori di ristrutturazione, venne presentato agli sportivi il Campo di Piazza d’armi, che prese il nome di Stadio Divisionale di proprietà del Reparto di 21 Divisione Militare.

Per l’occasione si svolse il III Congresso Sportivo Calabrese che vide la partecipazione di centinaia di atleti suddivisi in varie discipline sportive.

Per il calcio fu organizzato un apposito torneo denominato “Coppa Città di Catanzaro e Cosenza” con la partecipazione dell’Audace Catanzaro, la Fortitudo Cosenza e il Nuovo Reggio Football Club con questi ultimi che si aggiudicarono il torneo battendo in finale l’Audace per 3-0. Il successo equivalse ad una sorta di campione regionale ed in riva allo stretto fu salutato con scene di tripudio generale.

1926

Nicola Ceravolo dirigente in erba

Si affaccia sulla scena calcistica dirigenziale, e non solo su quella calabrese, Nicola Ceravolo 19 anni che va a ricoprire la carica di presidente regionale dell’U.L.C.I. Unione Libera Calciatori e sempre nel 1926 organizza il primo torneo di calcio studentesco. Una novità assoluta nel panorama calcistico italiano.

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